Nonciclopedia:Nonci's Goat Talent 2/Prove/3/Galeazzi

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« Quando entrai in spogliatoio capì che la situazione era tragica; lo spogliatoio era un Fiat Ducato del 2003, rubato da Wes Morgan. Lì dentro vidi che alcuni giocatori erano reduci da una sbronza, gli altri erano ancora in botta. Temevo cosa avrei potuto vedere un allenamento, ma rimasi piacevolmente scioccato. Kanté correva dalla mattina alla sera, pensavo avesse le pile nei pantaloni, anzi, una sola, enorme pila. Dopo che insegnai a Drinkwater che bisognava tirare verso la porta per segnare cominciò a segnare, dopo che insegnai al portiere che essendo tale poteva usare la mani cominciò a parare, dopo che insegnai a Mahrez a che doveva usare i piedi per camminare e non le orecchie cominciò a camminare e poi a correre. Certo, anche con i miei insegnamenti la squadra restava più scarsa del Feralpi Salò, ma sapevo che potevano far bene, e a Natale quando eravamo primi sapevo che avremmo vinto. A cosa posso ricondurre la mia intuizione? Forse era il momento magico, la felicità, forse la bamba di Mahrez, ma sapevo che avremmo vinto. Arriva allora Chelsea-Tottenham, e noi ci arriviamo primi e sbronzi. Al fischio del novantesimo a casa di Vardy esultiamo tutti, con quanta più forza possibile, eravamo esaltati. Lei forse penserà per aver vinto il campionato, e invece no; il presidente ci aveva promesso in caso di vittoria della Premier, alla prima giornata, tutto quello che volevamo, mentre ci rideva in faccia. Adesso ridevamo noi. Vardy si fece comprare una fornitura a vita di birra Ichnusa, facendosela iniettare direttamente nelle vene, Drinkwater ottenne che fosse dichiarato illegale fare battute sul suo cognome, io affidai alle cure di Ramsey Snow José Mourinho. Vi aggiungo una curiosità: dopo aver vinto il campionato, pensavamo fosse finito, non immaginavamo che ci fossero altre partite; quando ci dissero che avremmo dovuto giocare, mancavano venti minuti, perciò ci presentammo in campo senza cambiarci: Huth si trovò a giocare in mutande, Okazaki aveva in mano ancora il coltello per fare il sushi, più di mezza squadra era già in vacanza ad Amsterdam e fui costretto a schierare il giardiniere. Vincemmo lo stesso 1-0. Siamo una squadra di matti. »
(Claudio Ranieri)