Nonbooks:Tutela delle minoranze linguistiche in Italia: differenze tra le versioni

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*[[Lingua ladina|Ladino]]
*[[Lingua sarda|Sardo]]
==== La differenza tra lingua e dialetto ====
[[File:Bossi.jpg|miniatura|Parlare in dialetto rende improvvisamente più sexy, a cosa serve il riconoscimento ufficiale?]]
La scelta delle lingue da tutelare origina sin da Graziadio Isaia Ascoli, i cui testi nessuno ha mai consultato, avendo tutti fede nel fatto che il pubblico abbia vergogna nel chiedere il biblioteca i testi di un autore dal così bizzarro nome. Sono cinque, in ogni caso, i punti che distinguono una lingua da un dialetto.
 
===== Grammatica =====
Lingue come sardo, friulano e occitano hanno una [[grammatica]], a differenza dei dialetti, che ne sono privi, costituendo un unicum incredibile nel mondo della linguistica: interi idiomi privi di grammatica, ossia delle regole necessario a parlarlo.
 
===== Raggruppamento linguistico =====
Il ladino e il friulano appartengono ad un gruppo differente dall'italiano, ossia il retoromanzo, a differenza di lombardo, piemontese, ligure, emiliano e romagnolo, che appartengono ad un gruppo differente dall'italiano, ossia il gallo-italico.
 
===== Uniformità =====
Le lingue non hanno la diversità dei dialetti: ad esempio il friulano - una lingua - è costituito da tre dialetti principali, a differenza del lombardo - meramente un dialetto - che ne ha due, il ladino che è una lingua ne ha cinque, a differenza del siciliano, che è un dialetto, che ne ha tre. Per non parlare del sardo, che non è una lingua ma due: logudorese e campidanese.
 
Inoltre le lingue hanno uno standard, a differenza dei dialetti. Ad esempio il piemontese, un dialetto, ha un'ortografia accettata dalla maggior parte dei parlanti ed una koiné incentrata sul dialetto di Torino, mentre il ladino, una lingua, non ce l'ha e ogni valle scrive come vuole.
 
===== Dignità letteraria =====
Per essere una lingua è necessario avere una grande storia letteraria: ad esempio siciliano e lombardo, due dialetti, sono rispettivamente la seconda e la terza lingua letteraria d'Italia pur essendo tali, mentre in friulano, che è una lingua, oltre ai testi di [[Pier Paolo Pasolini]] ci sono solo alcuni deliri cinquecenteschi di alcuni matti. Tutto ciò senza parlare del ladino, la cui letteratura si limita ad una raccolta di ordinanze della Provincia Autonoma di Bolzano tradotte pigramente dal tedesco, e del sardo, la cui letteratura è così inesistente che non ha nemmeno una voce su Wikipedia e si può sintetizzare nel poema ''Su patriotu sardu a sos feudatarios'', ossia una volgare riedizione dialettale del Manifesto del Partito Comunista.
 
===== Principio di autorità =====
In ogni caso, le lingue son lingue e i dialetti son dialetti perché lo dicono le competenti autorità: le università, lo Stato, l'Accademia della Crusca, con un parere immutabile che deriva direttamente dalle Tavole date dal [[Dio|Signore]] a [[Mosè]].
 
=== Dialettacci ===
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Secondo fonti informate, finché questi dialetti esisteranno terranno indietro il Paese, [[ma anche no|impedendo ai giovani di apprendere l'inglese]] e qualcuno vorrà sempre disfare l'Italia.
 
==== La differenza tra lingua e dialetto ====
[[File:Bossi.jpg|miniatura|Parlare in dialetto rende improvvisamente più sexy, a cosa serve il riconoscimento ufficiale?]]
La scelta delle lingue da tutelare origina sin da Graziadio Isaia Ascoli, i cui testi nessuno ha mai consultato, avendo tutti fede nel fatto che il pubblico abbia vergogna nel chiedere il biblioteca i testi di un autore dal così bizzarro nome. Sono cinque, in ogni caso, i punti che distinguono una lingua da un dialetto.
 
===== Grammatica =====
Lingue come sardo, friulano e occitano hanno una [[grammatica]], a differenza dei dialetti, che ne sono privi, costituendo un unicum incredibile nel mondo della linguistica: interi idiomi privi di grammatica, ossia delle regole necessario a parlarlo.
 
===== Raggruppamento linguistico =====
Il ladino e il friulano appartengono ad un gruppo differente dall'italiano, ossia il retoromanzo, a differenza di lombardo, piemontese, ligure, emiliano e romagnolo, che appartengono ad un gruppo differente dall'italiano, ossia il gallo-italico.
 
===== Uniformità =====
Le lingue non hanno la diversità dei dialetti: ad esempio il friulano - una lingua - è costituito da tre dialetti principali, a differenza del lombardo - meramente un dialetto - che ne ha due, il ladino che è una lingua ne ha cinque, a differenza del siciliano, che è un dialetto, che ne ha tre. Per non parlare del sardo, che non è una lingua ma due: logudorese e campidanese.
 
Inoltre le lingue hanno uno standard, a differenza dei dialetti. Ad esempio il piemontese, un dialetto, ha un'ortografia accettata dalla maggior parte dei parlanti ed una koiné incentrata sul dialetto di Torino, mentre il ladino, una lingua, non ce l'ha e ogni valle scrive come vuole.
 
===== Dignità letteraria =====
Per essere una lingua è necessario avere una grande storia letteraria: ad esempio siciliano e lombardo, due dialetti, sono rispettivamente la seconda e la terza lingua letteraria d'Italia pur essendo tali, mentre in friulano, che è una lingua, oltre ai testi di [[Pier Paolo Pasolini]] ci sono solo alcuni deliri cinquecenteschi di alcuni matti. Tutto ciò senza parlare del ladino, la cui letteratura si limita ad una raccolta di ordinanze della Provincia Autonoma di Bolzano tradotte pigramente dal tedesco, e del sardo, la cui letteratura è così inesistente che non ha nemmeno una voce su Wikipedia e si può sintetizzare nel poema ''Su patriotu sardu a sos feudatarios'', ossia una volgare riedizione dialettale del Manifesto del Partito Comunista.
 
===== Principio di autorità =====
In ogni caso, le lingue son lingue e i dialetti son dialetti perché lo dicono le competenti autorità: le università, lo Stato, l'Accademia della Crusca, con un parere immutabile che deriva direttamente dalle Tavole date dal [[Dio|Signore]] a [[Mosè]].
 
 
=== Minoranze che nessuno vuole tutelare ===