Nonbooks:Fare i soldi scrivendo una canzone

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OVVERO COME SCRIVERE UNA CANZONE IN ITALIA E FARCI I SOLDI.


File:Finleydiputtana.jpg
LORO stanno usando i VOSTRI soldi x comprarsi i pannolini!! RIBELLATEVI!!

AD OPERA DI: L. Pausini, Finley, C. Consoli, L. Ligabue, E. Ramazzotti, Negramaro, Povia, Albano, T. Ferro, F. Fibra, M. Marcio, Dolcenera, e tutta la cricca di aficionados che ognuno di voi bene o male conosce pur facendo finta di no.

Perchè anche i cittadini dei ranghi "inferiori" o le persone comunemente definite ignoranti o sempliciotte, insomma "il nostro pubblico" che tanto ci adora, abbia appieno il diritto di ascoltarsi la "loro" musica in santa pace, da cantare sotto la doccia o da mettersi in cuffia quando vanno a prendere il pane in bicicletta dalla siùra Mariuccia senza per questo dover distrarre preziosi neuroni dall’impegnativo compito della guida del mezzo.

Intendiamo pertanto introdurre le seguenti regole, che dovrebbero essere altresì condivise (magari passate al vaglio della Camera o del Senato o se possibile scritte nella Costituzione) e accettate da chi intende fare musica in Italia e possibilmente camparci alla grande. Non è semplicemente un modo di preservare lo status quo, ma un modo di proteggere l’ascoltatore da stimoli incontrollati. Ricordate che l’ascoltatore medio ha un età mentale di 15 anni e passa la giornata tra la playstation, il calcio ed MTV.

Si rischierebbero enormi danni se nel suo cervello, all’improvviso, si accendesse un pensiero indipendente o un’idea originale. Potrebbe, ad esempio, piacergli - e questo rovinerebbe completamente la sua vita sociale rendendolo per sempre un triste emarginato. Ricordate sempre che la musica italiana esiste solo perché Amore fa rima con Dolore e Cuore, e che tutto ciò che esula da questo è da considerarsi sbagliato e pericoloso.

E’ quindi, per il bene supremo della nazione, necessario fare quanto segue:

  1. Prendete i manuali di teoria musicale e storia della musica. Poi, prendete una tanica di benzina o, meglio ancora, kerosene. Bruciateli.
  2. Abolire il concetto di bellezza legata alla qualità intrinseca delle canzoni: le canzoni sono belle se uno canticchia il ritornello dopo che l'ha ascoltata 1 o 2 volte al massimo. Il resto sono masturbazioni mentali che non interessano a nessuno.
  3. Eliminare il concetto stesso di talento e di dote, che tra l’altro è una crudele ingiustizia nei confronti di chi è nato senza possederne, e noi siamo contro queste discriminazioni, vero? Anche se avete una voce in grado di far rabbrividire un avvoltoio (ma non sperate di raggiungere Carmen Consoli: lei è in grado di uccidere e spennare un condor a 30 passi), se siete dei musicisti intellettuali potrete avere successo. Sarà considerato intellettuale chi usa immagini che un dodicenne capirebbe solo con qualche difficoltà.
  4. Togliere ogni riferimento a profondità o spessore letterario legato ai testi: i testi devono parlare, in ordine di importanza, di: Amore-Odio, Amicizia-Inimicizia, Occasioni-Rimpianti, Tradimenti, Calcio (anche qui la maiuscola) e poco altro. Sarà considerato lecito usare immagini pretenziose solo se le si neutralizza con la propria assoluta e manifesta incapacità di gestirle. Molto consigliati i violini suonati dal vento, i sorsi in più ed in generale tutto quello che un adolescente privo di talento scrive quando è depresso.
  5. Reintrodurre la tanto cara metrica in rima baciata per evitare complicazioni nello scrivere i testi, ecchecazzo. Per le rime, ricordate che pur di farle combaciare potete tranquillamente calpestare la grammatica ed il buon senso, che tra l’altro alle medie mi stava un po’ sul cazzo (la grammatica).
  6. I titoli delle canzoni dovranno sempre essere corti e facili da capire. Tutti ricordano "Volare-ooh-oh" e quasi nessuno "Solo una sana inconsolabile libidine salva il giovane dallo stress ed dall'azio…" va beh, ci siamo capiti… quella di Zucchero
  7. In generale va evitato come la peste tutto quello che esce dal già sentito e masticato per bene, quello che nei testi richiede parole strane, esempio "abnegazione", "caleidoscopio", "deontologia", "reiterazione", insomma, parole che inducono a un minimo sforzo psico-celebrale o, peggio, alla paura di sentirsi deficitarii nei confronti di qualcuno che potrebbe invece capire. Okay, questa è difficile, poi la tagliamo…
  8. Riscriverte immediatamente una canzone se questa non è perfettamente riproducibile da un gruppo di adolescenti medi con una chitarra scordata davanti ad un fuoco. Ricordate e meditate il successo di Battisti e Vasco.
  9. Dovrebbero essere banditi tutti gli accordi in Mi7 o Sol Diesis Minore ed in generale tutti gli accordi minori o semi toni che intristiscono le canzoni dandogli quella patina di malinconia che piace tanto a certi ascoltatori debosciati e nichilisti, molto spesso comunisti o frichettoni amanti del Prog anni 70, del Metal, dell’Indie o del post-rock.
  10. Più l'andamento del brano è gioioso, banale e soprattutto già sentito e meno rogne si hanno hai concerti. Mettete in ogni canzone un momento in cui il pubblico ai concerti possa cantare con voi battendo le mani a tempo.
  11. I pezzi lenti vanno in 4/4. Per i pezzi veloci usate il 3/4. Gli altri tempi sono improduttive seghe mentali.
  12. Non abbiate paura del ridicolo. Povia ha vinto un festival imitando un piccione e nessuno l’ha mai, come invece avrebbe meritato, seppellito nei piloni di un qualsiasi cavalcavia.
  13. Anche se oggettivamente l’unica cosa peggiore di un rapper nero è un rapper bianco, se siete nati nella periferia di una qualsiasi grande città ed indossate abitualmente vestiti ridicoli potete fingere una gioventù devastata dal crimine e vendere il vostro presunto disagio. E' perfettamente inutile avere qualcosa da dire. E'perfettamente lecito mancare di qualsiasi base logica, culturale o linguistica.
  14. Una volta esaurita la seppur minima vena artistica, si verrà riciclati nella grande fornace televisiva nei secoli dei secoli amen.