Nonbooks:Fare i soldi scrivendo una canzone

Nonbooks, cosi e altri cosi che cosano.
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Ovvero: 14 semplici passi per diventare l'inverosimilmente ricco paladino delle tredicenni.

Loro stanno usando i vostri soldi per comprarsi i pannolini, ma, grazie a questa guida, presto potrete fottere anche voi i dodicenni mongoloidi!

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Introduzione alla guida

È opinione comune che anche i cittadini dei ranghi inferiori o le persone comunemente definite ignoranti e sempliciotte, in altre parole il nostro pubblico che tanto ci adora, abbiano il diritto di ascoltare la "loro" musica in santa pace, di cantare sotto la doccia o di metterla in cuffia quando vanno a prendere il pane in bicicletta dalla siùra Mariuccia, senza per questo dover distrarre i loro tre preziosi neuroni dall’impegnativo compito della guida del mezzo o delle abluzioni quotidiane.

Uno dei principali contributori di questa guida ripreso in una posa plastica. Guardate e imparate.

Intendiamo pertanto introdurre le seguenti regole, che dovrebbero essere condivise e accettate da chiunque intenda fare musica in Italia e possibilmente camparci alla grande o, meglio ancora, passate al vaglio della Camera o del Senato e se possibile anche scritte nella Costituzione. Non è semplicemente un modo di preservare lo status quo, ma anche un modo di proteggere gli ascoltatori da stimoli incontrollati: ricordate che molti di loro hanno in media un età mentale di 13 anni e passano la giornata tra la playstation, il calcio ed MTV. Si rischierebbero enormi danni se nel loro cervello, all’improvviso, si accendesse un pensiero indipendente o un’idea originale; potrebbe, ad esempio, piacergli, e questo rovinerebbe completamente la loro vita sociale rendendolo per sempre un triste emarginato.

Tenete sempre a mente che la musica italiana esiste solo perché "Amore" fa rima con "Dolore" e "Cuore" e che tutto ciò che esula da questo è da considerarsi sbagliato e pericoloso, come confermato nell'ultima circolare del Miniver.

Infine, come ricorda Checco Zalone, "le note sono sette, chi le vuole se le fotte".

Guida Pratica

In considerazione di quanto detto, per il bene supremo della nazione è necessario applicare alla lettera quanto segue:

  1. Prendete i manuali di teoria musicale e storia della musica e inceneriteli col napalm. In mancanza di quest'ultimo, kerosene o benzina andranno ugualmente bene. Annotatevi al limite su un tovagliolo il concetto "prima strofa-ritornello-seconda strofa-ritornello-ponte-ritornello".
  2. Obliate il concetto di bellezza collegata alla qualità intrinseca delle canzoni: sono masturbazioni mentali che non interessano a nessuno. Una canzone, per essere considerata bella, deve avere un ritornello canticchiabile e durare meno di tre minuti.
  3. Eliminate il concetto stesso di talento e dote: è una crudele ingiustizia nei confronti di chi è nato senza possederne, e noi siamo contro queste discriminazioni, vero? Anche se siete stonati come un rutto, avete una voce in grado di far rabbrividire un avvoltoio (ma non sperate di raggiungere Carmen Consoli: lei è capace di uccidere e spennare un condor a 30 passi), siete dei musicisti intellettuali, potrete avere successo. Si considera intellettuale chi usa immagini che un cranioleso capirebbe solo con qualche difficoltà e 3 nanosecondi di ragionamento. Aver cantato pezzi neomelodici sotto la doccia è più che sufficiente.
  4. Togliete ogni traccia di profondità e spessore letterario legato ai testi; questi devono trattare, in ordine di importanza, di: Amore-Odio, Amicizia-Inimicizia, Occasioni-Rimpianti, Tradimenti, Calcio (anche qui la maiuscola) e poco altro. È lecito usare immagini pretenziose solo se le si neutralizza con la propria assoluta e manifesta incapacità di gestirle. Sono molto consigliati i violini suonati dal vento, i sorsi in più e in generale tutto quello che un adolescente privo di talento scrive quando è depresso.
  5. Reintroducete la tanto cara metrica in rima baciata per evitare complicazioni nello scrivere i testi (ecchecazzo!), soprattutto se fate Rap. Ricordate che pur di far combaciare le rime potete tranquillamente calpestare il buon senso e la grammatica, che tra l'altro alle medie mi stava un po' sul cazzo.
  6. I titoli delle canzoni dovranno sempre essere corti e facili da capire. Tutti ricordano "Volare-ooh-oh" e quasi nessuno "Tom Traubert's blues (Four sheet to the wind in Copenhagen)"...va beh, ci siamo capiti...quella di Tom Waits.
  7. In genere va evitato come la peste tutto quello che esula dal già sentito e trito nonché tutto ciò che nei testi richiede parole strane (per esempio: "abnegazione", "caleidoscopio", "deontologia", "reiterazione"): si rischia di costringere l'ascoltatore a un minimo sforzo psico-cerebrale o, peggio ancora, di condurlo al sentirsi deficitario nei confronti di chi le comprende.
  8. Riscrivete immediatamente una canzone se questa non è perfettamente riproducibile da un gruppo di adolescenti medi con una chitarra scordata davanti a un fuoco. Ricordate e meditate sul successo di Battisti e Vasco.
  9. Dovrebbero essere banditi tutti gli accordi in Mi7 o Sol Diesis Minore e in generale tutti gli accordi minori o semitoni: intristiscono le canzoni dando loro quella patina di malinconia tanto cara a certi ascoltatori debosciati e nichilisti, molto spesso comunisti o fricchettoni amanti del Prog anni '70, del Metal, del Punk, del Jazz, dell’Indie o del post-rock. Se per disgrazia o fortuna fate Rock e affini, l'unico modo per diventare memorabili è pubblicare una ballatona dedicata a un vecchio amore non corrisposto dei tempi del liceo (vedi "Nothing Else Matters" dei Metallica).
  10. Più l'andamento del brano è gioioso, banale e soprattutto già sentito e meno rogne si hanno durante i concerti. Mettete in ogni canzone un momento in cui il pubblico possa cantare con voi battendo le mani a tempo: lo apprezzeranno.
  11. I pezzi veloci vanno in 4/4. Per i pezzi lenti potete usare il 4/4 lento o, se proprio volete strafare, il 6/8. Gli altri tempi sono improduttive seghe mentali.
  12. Non abbiate paura del ridicolo. Povia ha vinto un festival imitando un piccione e nessuno l'ha mai seppellito nei piloni di un qualsiasi cavalcavia, come invece meriterebbe.
  13. Anche se oggettivamente l'unica cosa peggiore di un rapper nero è un rapper bianco, se siete nati nella periferia di una qualsiasi grande città e indossate abitualmente vestiti ridicoli, potete fingere una gioventù devastata dal crimine e vendere il vostro presunto disagio. È perfettamente inutile avere qualcosa da dire. È assolutamente lecito mancare di qualsiasi base logica, culturale o linguistica. Se volete fare carriera come rapper, fatevi conoscere con una canzone d'amore, con un ritornello cantato da una squinzia meno conciliante di un medico di base.
  14. Una volta lanciati nello Star-system, se volete durare un picosecondo in più rispetto al normale, cercate di mettere insieme testi ruffianissimi contro la guerra o la mafia o i brufoli, per darvi un'aria impegnata e intellettuale.
  15. Una volta esaurita la seppur minima vena artistica, potrete essere riciclati nella grande fornace televisiva nei secoli dei secoli. Amen.
  16. Se proprio non puoi fare a meno di dedicare una canzone alla tua morosa, cerca almeno di non citare il suo nome nel testo, così potrai riciclarla dopo che lei ti avrà giustamente mollato per qualcuno che non la mette così in imbarazzo.

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