Nike di Samotracia: differenze tra le versioni

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La '''Nike di Samotracia''' è una [[statua]] che rappresenta una donna senza testa e braccia, ma con le ali, probabile rappresentazione di un testimonial d'abbigliamento sportivo mitologico. Tuttora è sconosciuto il motivo che ha portato l'autore a non scolpire capo e arti.
La '''Nike di Samotracia''' è una [[statua]] che rappresenta una donna senza testa e braccia, ma con le ali, probabile rappresentazione di un testimonial d'abbigliamento sportivo mitologico. Tuttora è sconosciuto il motivo che ha portato l'autore a non scolpire capo e arti.


Contrariamente a quanto si crede, la Nike non prende il nome dall'[[isola]] di Samotracia, ma dal suo scopritore, l'[[archeologo]] Armando Samotracia<ref><small>Armando Samotracia, ''La Nike l'ho trovata io'', [[Arezzo]], Edizioni Puzzonia, 1901, ISBN 333 40 11 111.</small></ref>.
==Ritrovamento==
La Nike fu ritrovata nel [[1863]] dall'[[archeologo]] Armando Samotracia, che diede il nome alla statua. Quindi la convinzione comune che la statua prenda il nome dall'[[isola]] di Samotracia, in cui è stata rinvenuta, è errata<ref><small>Armando Samotracia, ''La Nike l'ho trovata io'', [[Arezzo]], Edizioni Puzzonia, 1901, ISBN 333 40 11 111.</small></ref>.


==Il reperto==
==Il reperto==
La statua è alta circa 328 cm cubici, ali comprese, che diventano 370 se gli si mette un cappello buffo in testa. È di cartongesso e vetroresina, con l'impalcatura interna di acciaio. Ciò dimostra la grande tecnologia posseduta dal popolo che l'ha creata, qualunque popolo sia.
La statua è alta circa 328 cm cubici, ali comprese, che diventano 370 se gli si mette un cappello buffo in testa. È di [[cartongesso]] e [[vetroresina]], con l'impalcatura interna di [[acciaio]]. Ciò dimostra la grande tecnologia posseduta dal popolo che l'ha creata, qualunque popolo sia.


Un'iscrizione frammentata trovata sulla base ha rivelato che il monumento era destinato come premio di consolazione a chi arrivava secondo alle Olimpiadi.
Un'iscrizione frammentata trovata sulla base ha rivelato che il monumento era destinato come premio di consolazione a chi arrivava secondo alle [[Olimpiadi]].


{{Quote|Al secondo atleta della competizione, a sfiga perpetua.|Nike di Samotracia, titoli di coda.}}
{{Quote|Al secondo atleta della competizione, a sfiga perpetua.|Nike di Samotracia, titoli di coda.}}
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La critica epistemiologica crociana del XVII secolo ha supposto che la statua rappresenterebbe la moglie dell'autore, dopo che l'autore stesso le avrebbe staccato braccia e testa a morsi in un [[raptus]] di follia. La presenza delle ali testimonierebbe invece un'influenza nata dai puttini [[raffaello|raffaelleschi]].
La critica epistemiologica crociana del XVII secolo ha supposto che la statua rappresenterebbe la moglie dell'autore, dopo che l'autore stesso le avrebbe staccato braccia e testa a morsi in un [[raptus]] di follia. La presenza delle ali testimonierebbe invece un'influenza nata dai puttini [[raffaello|raffaelleschi]].


Un'ulteriore eminente interpretazione sarebbe nata negli ultimi anni e seguirebbe la [[filosofia]] dello "Spensierismo inatteso": difatti secondo il [[custode]] dell'Uvre, Appariggi, la statua originariamente aveva una testa e le braccia, ma queste sarebbero state danneggiate dal tempo. Tale ipotesi sembrerebbe irrealistica e degna solo di uno zotico che poteva fare solo il custode. Nonostante il parere contrario della comunità scientifica e della critica letteraria crociana, si è provato a ricostruire il volto della Nike, che potete osservare nella figura seguente.
Un'ulteriore eminente interpretazione sarebbe nata negli ultimi anni e seguirebbe la [[filosofia]] dello "Spensierismo inatteso": difatti secondo il [[custode]] dell'[[Louvre|Uvre]], [[parigi|Apparigi]], la statua originariamente aveva una testa e le braccia, ma queste sarebbero state danneggiate dal tempo. Tale ipotesi sembrerebbe irrealistica e degna solo di uno zotico che poteva fare solo il custode. Nonostante il parere contrario della comunità scientifica e della critica letteraria crociana, si è provato a ricostruire il volto della Nike, che potete osservare nella figura seguente.
[[File:Nike di Samotracia - Rowan Atkinson.jpg|thumb|280px|'''Figura seguente''': Ricostruzione del volto della Nike di Samotracia.]]
[[File:Nike di Samotracia - Rowan Atkinson.jpg|thumb|280px|'''Figura seguente''': Ricostruzione del volto della Nike di Samotracia.]]


==L'autore==
==L'autore==
L'autore dell'opera è tuttora sconosciuto. Secondo alcuni si tratterebbe di [[Fidia]] o di [[Michelangelo]], secondo altri si tratterebbe dello stesso scopritore Armando Samotracia che l'avrebbe creata e presentata come reperto antico solo per farsi pubblicità. Il fatto che la Nike porti un [[piercing]] sull'[[ombelico]] mostra infatti che la statua non può essere anteriore al [[1550]].
L'autore dell'opera è tuttora sconosciuto. Secondo alcuni si tratterebbe di [[Fidia]] o di [[Michelangelo]], secondo altri si tratterebbe dello stesso scopritore Armando Samotracia che l'avrebbe creata e presentata come reperto antico solo per farsi pubblicità. Il fatto che la Nike porti un [[piercing]] sull'[[ombelico]] dimostra infatti che la statua non può essere anteriore al [[1550]].


==Stile==
==Stile==


Esempio di fusione tra moduli ermetici fidiaci (il colorismo), prassitelici (lo spazialismo) e lisippei (osservabili nell'espressivismo delle mani), la Nike di Samotracia rappresenta un ottimo esempio di [[Pop Art]] ed è la principale rappresentante del cubismo triangolare di [[Eugène Delacroix|Delacroix]].
Esempio di fusione tra moduli ermetici [[fidia|fidiaci]] (il colorismo), [[prassitele|prassitelici]] (lo spazialismo) e [[lisippo|lisippei]] (osservabili nell'espressivismo delle mani), la Nike di Samotracia rappresenta un ottimo esempio di [[Pop Art]] ed è la principale rappresentante del [[cubismo]] triangolare di [[Eugène Delacroix|Delacroix]].


==Voci correlate==
==Voci correlate==

Versione delle 01:02, 11 mar 2012

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La Nike di Samotracia.

La Nike di Samotracia è una statua che rappresenta una donna senza testa e braccia, ma con le ali, probabile rappresentazione di un testimonial d'abbigliamento sportivo mitologico. Tuttora è sconosciuto il motivo che ha portato l'autore a non scolpire capo e arti.

Contrariamente a quanto si crede, la Nike non prende il nome dall'isola di Samotracia, ma dal suo scopritore, l'archeologo Armando Samotracia[1].

Il reperto

La statua è alta circa 328 cm cubici, ali comprese, che diventano 370 se gli si mette un cappello buffo in testa. È di cartongesso e vetroresina, con l'impalcatura interna di acciaio. Ciò dimostra la grande tecnologia posseduta dal popolo che l'ha creata, qualunque popolo sia.

Un'iscrizione frammentata trovata sulla base ha rivelato che il monumento era destinato come premio di consolazione a chi arrivava secondo alle Olimpiadi.

« Al secondo atleta della competizione, a sfiga perpetua. »
(Nike di Samotracia, titoli di coda.)

Un'altra iscrizione si trova invece al disotto della base ed appartiene ad una lingua sconosciuta e ancora non decifrata. Essa recita:
Made in Taiwan

La statua rappresenterebbe Nike, un mostro alato e senza testa, regina dei Gormiti. Secondo Eschilo, Nike sarebbe figlia di Zeus e dea delle scarpe, secondo il commediografo greco Epicarmo, la dea sarebbe nata da scarti di plastica cuciti da bambini dell'Asia.

La critica epistemiologica crociana del XVII secolo ha supposto che la statua rappresenterebbe la moglie dell'autore, dopo che l'autore stesso le avrebbe staccato braccia e testa a morsi in un raptus di follia. La presenza delle ali testimonierebbe invece un'influenza nata dai puttini raffaelleschi.

Un'ulteriore eminente interpretazione sarebbe nata negli ultimi anni e seguirebbe la filosofia dello "Spensierismo inatteso": difatti secondo il custode dell'Uvre, Apparigi, la statua originariamente aveva una testa e le braccia, ma queste sarebbero state danneggiate dal tempo. Tale ipotesi sembrerebbe irrealistica e degna solo di uno zotico che poteva fare solo il custode. Nonostante il parere contrario della comunità scientifica e della critica letteraria crociana, si è provato a ricostruire il volto della Nike, che potete osservare nella figura seguente.

Figura seguente: Ricostruzione del volto della Nike di Samotracia.

L'autore

L'autore dell'opera è tuttora sconosciuto. Secondo alcuni si tratterebbe di Fidia o di Michelangelo, secondo altri si tratterebbe dello stesso scopritore Armando Samotracia che l'avrebbe creata e presentata come reperto antico solo per farsi pubblicità. Il fatto che la Nike porti un piercing sull'ombelico dimostra infatti che la statua non può essere anteriore al 1550.

Stile

Esempio di fusione tra moduli ermetici fidiaci (il colorismo), prassitelici (lo spazialismo) e lisippei (osservabili nell'espressivismo delle mani), la Nike di Samotracia rappresenta un ottimo esempio di Pop Art ed è la principale rappresentante del cubismo triangolare di Delacroix.

Voci correlate

Note

  1. ^ Armando Samotracia, La Nike l'ho trovata io, Arezzo, Edizioni Puzzonia, 1901, ISBN 333 40 11 111.