Mobutu

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Joseph-Desire Mobutu è stato un dittatore congolese e fondatore del nuovo stato dello Zaire, che in realtà era sempre il Congo ma con un altro nome. Oltre che il suo paese rinominò pure se stesso come Mobutu Sese Seko Kuku Ngbendu Wa Zabanga, perché il suo nome precedente era troppo lungo e poco intuitivo.

La formazione

La dolce fanciullezza

Mobutu nasce nel Congo Belga e fine dalla renderà età fa penare i poveri genitori, tanto che viene affidato allo zio e al nonno all’età di otto anni. I suoi nuovi tutori allora si occupano della sua istruzione, insegnandogli a parlare e a contare, più di così non poterono perché non erano abbastanza colti. Mobutu intanto si rivelava un vero rompiballe: nascondeva il telecomando della televisione sostituiva il sale con lo zucchero e faceva gli sgambetti ai suoi poveri parenti, che decisero di sbarazzarsene, mandandolo a fare una commissione dall’altra parte della nazione. Loro quindi si trasferirono mentre era via e quando il povero Mobutu tornò e non li vide più, fu costretto a ritornare dalla madre. Questa lo rimandò via dall’altro zio e lo fece studiare per diventare prete, ma lui fuggì dalla scuola. Dopo 15 minuti fu trovato e messo davanti ad un’ardua sentenza: doveva decidere se venir punito venendo ricoperto di catrame e di piume e legato in piazza in balia del popolo affamato che lo avrebbe scambiato per un pollo oppure andare a fare il militare.

La carriera militare

Il periodo trascorso nell’esercito fu per Mobutu importantissimo, poiché nei lunghi periodi passati nello sgabuzzino per saltare gli addestramenti imparò a scrivere e a leggere. Trascorse sette anni così e quando nel 1956 decise di congedarsi a nessuno sembrava di averlo mai visto prima.

La carriera da giornalista

Appena abbandonato l’esercito si trovò un nuovo impiego da giornalista, nel quotidiano di rione Leopoldoville L’Avenir, grazie al quale vinse il premio come miglior intellettuale del villaggio[1] con L’illuminante articolo di denuncia Se la mucca fa mu perché il merlo non fa me?.

Ora che era un giornalista a tutti gli effetti si prese qualche anno di ferie dal giornale, che utilizzò per recarsi in Belgio. Appena arrivato sul suolo belga commenterà:

« Perché ci sono così tanti bianchi?! Pensavo esistessero solo in Congo »
(Mobutu Sese Seko ecc. ecc.)

A Bruxelles Mobutu apprese nuove tecniche giornalistiche come la diffamazione e l’inventarsi di sana pianta le notizie. Egli mise subito in atto questo nuove tecniche scrivendo nuovi articoli come Gli alieni a Leopoldville ma il capo villaggio lo nega, sarà coinvolto anche lui? che avrebbe poi fatto pervenire al suo giornale in Congo che intanto nessuno leggeva.

Venne poi incaricato dai servizi segreti Belgi di accumulare informazioni su Patrice Lumumba, che sarebbe giunto a Bruxelles e che stava per togliere ai Belgi il loro posto al Sole in Africa. Mobutu allora si unì senza che nessuno glielo chiedesse alla delegazione di Patrice e continuò a fargli fare brutte figure, tanto che l’ambasciatore statunitense si chiedeva chi fosse il deficiente che continuasse a chiedergli se poteva andare in bagno.[2]

La scalata al potere

Il giovane Congo era stato costituito e nonostante fosse stato un voltafaccia nei confronti di Lumumba, divenne capo dell’Esercito Congolese. Il primo ministro Lumumba però iniziò a chiedere aiuti economici all’URSS, e questo non andava bene, quindi il presidente del Congo si ribellò e gli ordinò di arrestare Lumumba, ma anche Lumumba gli ordinò di arrestare il Presidente. Il povero Mobutu non sapendo più cosa fare allora venne convinto con brutte minacce dalle democrazie occidentali di passare dal lato dei buoni contro il Lato oscuro della Forza. Allora gli USA aiutarono Mobutu a prendere il potere deponendo Lumumba, che in quando comunista ledeva alla democrazia del Paese ma ci avrebbe pensato Mobutu a renderlo un paese liberale e democratico con l’aiuto degli americani che, in quanto esportatori di democrazia, queste cose le sapevano fare. Mobutu sconfisse i ribelli e catturò la sua nemesi Lumumba. In quanto uomo dotato di profonda pietà ed umanità anziché ucciderlo lo fece semplicemente percuotere in pubblico. Poi morì misteriosamente: secondo il governo inciampò e cadde nel pozzo nella piazza di Lubumbashi.

Sconfitti gli ultimi ribelli e mangiati i loro corpi, il Congo divenne uno stato unificato. Ma Mobutu voleva tutto per sé e per questo con un colpo di stato divenne presidente del Congo, primo ministro, capo del nuovo partito unico e maestro venerabile del Grande oriente di Italia ad honorem.

Il nuovo stato

Mobutu creò uno stato a sua immagine e somiglianza, in cui il popolo era felice di produrre e lavorare a ritmi insostenibili per il Glorioso Partito ed era felice che il Presidentone avesse utilizzato la Carta dei Diritti Umani per soffiarsi il naso, perché come aveva detto Lui:

« I diritti umani sono solo una scusa per colonizzarci di nuovo, e ora andate avanti a lavorare in modo tale che possa rubarvi i vostri stipend… ehm… come non detto. »

Mobutu per evitare che sotto il suo governo i cittadini potessero essere invidiosi dei cittadini più ricchi, mise a punto un sistema per accaparrarsi tutti il denaro. Inventò la chiesa di San Mobutu, che tutti dovevano finanziare col 98% dei loro introiti e il rimanente 2% andava utilizzato per comprarsi la Bibbia di Mobutu a puntate mensili.

La fine di Mobutu

Quando lo stato iniziava ad andare in mona Mobutu non fece nulla per risolvere la situazione se non far credere al popolo che fosse ritornata la democrazia con in ipnosi di gruppo, che purtroppo non riuscì. Il Presidente venne allora catturato dai ribelli ugandesi e legato in una zattera lasciata libera nel mare. Qui venne aiutato da uno stormo di gabbiani che lo portò in salvo nella terraferma, dove poi venne sbranato dagli stessi.

Note

  1. ^ Abitato solamente da analfabeti
  2. ^ Il deficiente, non l’ambasciatore.

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