Titolo visualizzato | Maleppeggio |
Criterio di ordinamento predefinito | Maleppeggio |
Lunghezza della pagina (in byte) | 8 407 |
ID namespace | 0 |
ID della pagina | 141931 |
Lingua del contenuto della pagina | it - italiano |
Modello del contenuto della pagina | wikitesto |
Indicizzazione per i robot | Consentito |
Numero di redirect a questa pagina | 0 |
Conteggiata come una pagina di contenuto | Sì |
Sottopagine di questa pagina | 0 (0 redirect; 0 non redirect) |
ID elemento Wikibase | Nessuno |
Immagine della pagina | |
Modifica | Autorizza tutti gli utenti (infinito) |
Sloggiamento | Autorizza tutti gli utenti (infinito) |
Calciorota | Autorizza tutti gli utenti (infinito) |
Creatore della pagina | GorillaK2 (rosica | curriculum) |
Data di creazione della pagina | 21:53, 29 mag 2013 |
Ultimo contributore | Wedhro (rosica | curriculum) |
Data di ultima modifica | 14:14, 12 dic 2020 |
Numero totale di modifiche | 8 |
Numero di modifiche recenti (negli ultimi 180 giorni) | 0 |
Numero di autori diversi recenti | 0 |
Template incluso (1) | Template di cui si è fatto abuso in questa pagina:
|
Descrizione | Contenuto |
Article description: (description ) This attribute controls the content of the description and og:description elements. | Il maleppeggio si presenta come un piccolo piccone in acciaio forgiato e stampato, di circa 25 centimetri in lunghezza e di 400/500 grammi di peso. È detto erroneamente anche "malepeggio", ma solo da una ristretta cerchia di raffinati muratori di Brescia. Durante il medioevo era considerato una maneggevole e micidiale arma da botta e da taglio, oggi è un attrezzo edile utilizzato universalmente. Permangono tuttavia un discreto numero di club amatoriali, come il "Mali et Peioris" di Sulmona, che organizzano vere e proprie giostre cavalleresche (spesso sanguinarie) con lo scopo di conservarne l'antico retaggio di arma. Al di fuori del mondo dell'edilizia è un oggetto praticamente sconosciuto, da un sondaggio effettuato nelle discoteche di Rimini, nel quale ne veniva mostrata una foto unitamente alla domanda "Conosci questo strumento di lavoro?", è stato rilevato il seguente dato: il 22% dei ragazzi ha abbozzato imbarazzanti ed improbabili definizioni, il 34% era troppo fatto per rispondere, il 6% era troppo fatto per respirare, il restante 38% è fuggito in preda al panico alla parola
"lavoro". L'origine del curioso nome sembrerebbe provenire da una particolare e goliardica interpretazione delle estremità dell'utensile: |