La pioggia nel pineto: differenze tra le versioni

Da Nonciclopedia, l'enciclopedia libera dalla forfora.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Contenuto aggiunto Contenuto cancellato
Nessun oggetto della modifica
Nessun oggetto della modifica
Riga 23: Riga 23:
'''c'intrica i ginocchi."
'''c'intrica i ginocchi."


Tra le poesie più importanti e più belle delle tradizione italiana insieme a quelle di Bondi e quello scritte da tuo zio è centrale nei programmi della scuola italiana, nota per il suo rinnovamento, da duemila anni. Diverse scuole proprio per questo hanno deciso di non riparare i tetti per far piovere deliberatamente in classe. "Cosi la imparano meglio." E' stato il commento del ministro della distruzione [[Francesco Schettino]] noto amante di naufragi.
Tra le poesie più importanti e più belle delle tradizione italiana insieme a quelle di Bondi e quello scritte da tuo zio è centrale nei programmi della scuola, nota per il suo rinnovamento, da duemila anni. Diversi istituti proprio per questo hanno deciso di non riparare i tetti per far piovere deliberatamente in classe. "Cosi la imparano meglio." E' stato il commento del ministro della distruzione [[Francesco Schettino]] noto amante di naufragi.

Versione delle 12:04, 18 nov 2014

« Taci! »
(Il romantico incipit.)
« Hai mai letto la pioggia nel pineto? Taci! »
(Botta e risposta tra un ragazzo e una ragazza.)

La pioggia nel pineto è una poesia che racconta una serie di sveltine di Gabriele D'Annunzio, poeta gangster e carabiniere abusivo italiano. D'Annunzio, conosciuto e chiamato anche 'nzio dai suoi contemporanei, compose questa poesia sotto l'effetto dell'LSD mentre aspettava che spiovesse in una pineta, nei pressi di Castellamaruccia Ammare nel 1968, durante un pellegrinaggio che lo portò per vent'anni a percorrere a piedi l'Italia per manifestare a favore della guerra in Vietnam.

Gran parte del viaggio, in tutto diciannove anni, D'annunzio lo visse proprio in quella pineta insieme a una sventurata ragazza di Castellamaruccia, Ermione, che chiese più volte al poeta di tornare a casa ma a cui fu sempre risposto "Taci!". La lirica è composta da 128 versi più la ghost track, dedicata a Ermione "Te lo appoggio nel didietro", romantica allusione al legame intellettuale con la fanciulla la quale si scoprirà nel corso della poesia non essere una donna.

L'opera rappresenta l'estasi o extasi che prova il poeta a sedurre una donna mentre piove in una pineta e nessuno può sopraggiungere a disturbare.

Il componimento si apre con il celebre "Taci!" rivolto da D'Annunzio a Ermione che come tutte le donne rompeva i coglioni. Può altresì essere letto come un avvertimento del poeta alla ragazza: "Taci! Sta arrivando qualcuno!". Tutti gli studiosi convergono sulla prima ipotesi, soprattutto quelli sposati. Altro tema centrale dell'opera è la fusione con l'elemento della natura, il panismo, dal nome del dio greco Pan, che attirava le fanciulle nei boschi mentre pioveva suonando un flauto.

Nei versi si possono riconoscere svariate figure erotoriche.

"Piove su le tue ciglia nere sì che par tu pianga ma di piacere."

"E andiam di fratta in fratta, or congiunti or disciolti e il verde vigor rude ci allaccia i melleoli c'intrica i ginocchi."

Tra le poesie più importanti e più belle delle tradizione italiana insieme a quelle di Bondi e quello scritte da tuo zio è centrale nei programmi della scuola, nota per il suo rinnovamento, da duemila anni. Diversi istituti proprio per questo hanno deciso di non riparare i tetti per far piovere deliberatamente in classe. "Cosi la imparano meglio." E' stato il commento del ministro della distruzione Francesco Schettino noto amante di naufragi.