Jack lo squartatore

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« Non aver paura dello squartatore »
(Anonimo londinese della fine del XIX secolo)
« Grazie al cazzo, tu sei un uomo, io sono una puttana »
(La moglie dell'anonimo)
« Jack the Ripper is dead, walking in the White Chapel, the sounds of steps we dread, Jack the Ripper is here (Giacomo lo squartatore è morto, camminando nella Cappella Bianca, il rumore dei passi che ci spaventano, Giacomo lo squartatore è qui »
(Confusa filastrocca londinese della fine del XIX secolo)

Con il nome in codice Jack lo squartatore si è usi indicare una serie di tremendi sbudellamenti ed esecrabili asportazioni di genitali con inevitabile morte della vittima di turno compiuti da un anonimo beccaio nella Londra marcia di fine Ottocento. Ma non si parlerebbe più di lui, anzi di “essa” - perché potrebbe essere qualsiasi cosa - da almeno centoventi anni se appunto non si fosse trattato di un anonimo rimasto sconosciuto e quindi impunito. In fondo ha trucidato solo cinque persone: conosco personalmente gente che ne ha fatte fuori ben di più, in modi ancor più barbari e senza farsi allo stesso modo scoprire, ma non per questo va in giro bullandosene e facendosi chiamare “Jack lo squartatore”. Gente che tra centoventi anni non se la ricorda più nemmeno sua madre. Si tratta della solita messinscena per ragazzini di max quattordici anni, casalinghe impressionabili e cultori di Boyager, Trop Secret e Camila Razorvich.