Jack lo squartatore: differenze tra le versioni

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La breve vita di Jack come squartatore si dipana ufficialmente tra il 31 agosto 1888 e l'8 novembre 1888, quindi, a suffragare la tesi appena sostenuta, anche essendo una prostituta era sufficiente non trovarsi a White Chapel o, se lì ci si trovava, non trovarcisi tra il 31 agosto e l'8 novembre 1888. Direte: grazie al cazzo, come facevo a saperlo? A confutare tale appunto è sufficiente la constatazione che, sbudellati una volta, ciò non può accadere una seconda, per cui anche trovandosi lì si poteva essere al massimo sventrati una sola volta, e se permettete questo è già qualcosa. Poi sarebbe sicuramente toccato a qualcun altro.
La breve vita di Jack come squartatore si dipana ufficialmente tra il 31 agosto 1888 e l'8 novembre 1888, quindi, a suffragare la tesi appena sostenuta, anche essendo una prostituta era sufficiente non trovarsi a White Chapel o, se lì ci si trovava, non trovarcisi tra il 31 agosto e l'8 novembre 1888. Direte: grazie al cazzo, come facevo a saperlo? A confutare tale appunto è sufficiente la constatazione che, sbudellati una volta, ciò non può accadere una seconda, per cui anche trovandosi lì si poteva essere al massimo sventrati una sola volta, e se permettete questo è già qualcosa. Poi sarebbe sicuramente toccato a qualcun altro.


La prima povera vittima accollata al povero Jack fu una certa Marianna Nicoli, rea probabilmente di essere una meretrice, appunto, e trovata con la testa attaccata al collo solo più per una corda vocale, con le budella sanguinolente pensili e con profonde ferite alla vagina, inferte forse con un rompighiaccio da [[cocktail]].
La prima povera vittima accollata al povero Jack fu una certa Marianna Nicoli, rea probabilmente di essere una meretrice, appunto, e trovata con la testa attaccata al collo più per la carotide, con le budella sanguinolente pensili e con profonde ferite alla vagina, inferte forse con un rompighiaccio da [[cocktail]].


La seconda vittima invece venne ritrovata sospesa a metà tra due staccionate, la cosiddetta posizione del “ponte” del kamasutra, con la testa attaccata al collo solo più per una corda vocale, il ventre normalmente squartato, le budella appoggiate sulla spalla come un asciugamano e l'intero apparato genitale più un pezzo di vescica - asportata probabilmente per sbaglio - introvabili. Ma per terra si trovarono alcuni scellini e una busta da lettere con timbro del 20 agosto, ragione per la quale Scotland Yard pensò subito che l'autore dell'efferato delitto fosse stato Howard Phillips Lovecraft, noto necrofilo, oltre che nazista. Fu Ser Arturo Conan il Cimmero D'Oil che dovette far notare agli inquirenti che Lovecraft era nato sì il 20 agosto, ma di due anni dopo, per cui la pista venne ben presto scartata. Allora Scotland Yard arrestò un ebreo qualunque, tanto era solo un ebreo.


La terza, ridicola vittima, aveva il nome della prostituta Elisabetta Stride, la quale, purtroppo - per la bella storia di Jack lo squartatore - fu solamente sgozzata, non avendo fatto in tempo il nostro amico ad accanirsi per colpa di un fottuo guardone.

La quarta prostituta seviziata fu rinvenuta di lì a qualche minuto a qualche isolato di distanza. E qui Big Jack superò davvero se stesso, forse per il semplice motivo che aveva un diavolo per capello per non essere riuscito a squartare Elisabetta, figura che per questa ragione stride un po' con tutto il resto della saga. Caterina Eddove? si presentava come un quadro di [[Kandinskij]], una scultura di [[Pollock]], un film di Eli Roth e un racconto mio, per cui fu anche abbastanza difficile identificarla come essere umano. Il buon Jack le aveva difatti nell'ordine tagliato l'orecchio, il naso sinistro e l'occhio centrale (tanta era la confusione sul volto) strappato le labbra con i denti, forse nel tentaticvo di baciarla - ma come tutti sanno, le puttane non baciano in bocca, generalmente - mangiato alcuni denti, succhiato i brufoli e inferto una profonda ferita a V sulla guancia, che dato lo scempio si trovava ora sulla nuca, forse in segno di Vittoria, l'allora regina d'[[Inghilterra]]. Non contento, The Real Ripper la aprì in due dal buco del culo al buco del naso, che era ora più grande del primo, ma solo per poterne tirare fuori più agevolmente in ordine decrescente le budella, i polmoni, lo stomaco, il pancreas, la cistifellea e un rene ed appoggiarli seguendo lo stesso ordine sulla solita spalla. Il fegato venne lasciato dov'era perché ormai reso inutilizzabile dall'alcool. Come tradizione erano stati invece incisi con chirurgica precisione e quindi prelevati perineo, vagina, utero e gli altri due reni, oltre che un centinaio di sterline, cosa che fece parlare per la prima volta di un Jack dentista, o avvocato. Come tocco finale un altro classico: lo staccamento della testa fino alle tonsille.

L'ultima vittima accertata fu la meretrice Maria Giovanna Kelmi, appunto l'8 novembre, il giorno dell'aspettativa. Questa la sventr... venne sventrata con ferocia quasi inspiegabile, tanto che del materiale organico interno rimaneva soltanto l'appendice infiammata, troppo dura da estrarre. Il resto fu diligentemente appoggiato tra le gambe (il fegato), affettuosamente arrotolato intorno alle mani (le budella) e sparpagliato tra il letto, il cassetto del comodino, il puffo, il portagioie e la borsetta della donna, la quale naturalmente non aveva più la gola e più nulla in faccia che ricordasse una faccia. L'ultima firma di Jack fu una depilazione integrale delle braccia e delle gambe fino alle ossa e la sottrazione del cuore, regalato forse a una bambina di passaggio perché non dicesse nulla.

Così finisce la storia, per il momento.


[[Categoria:Persone da evitare]]
[[Categoria:Persone da evitare]]

Versione delle 11:53, 9 ott 2009

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« Non aver paura dello squartatore »
(Anonimo londinese della fine del XIX secolo)
« Grazie al cazzo, tu sei un uomo, io sono una puttana »
(La moglie dell'anonimo)
« Jack the Ripper is dead/walking in the White Chapel/the sounds of steps we dread/Jack the Ripper is here (Giacomo lo squartatore è morto/camminando nella Cappella Bianca/il rumore dei passi che ci spaventano/Giacomo lo squartatore è qui »
(Confusa filastrocca londinese della fine del XIX secolo)

Con il nome in codice Jack lo squartatore si è usi indicare una serie di tremendi sbudellamenti ed esecrabili asportazioni di genitali con inevitabile morte della vittima di turno compiuti da un anonimo beccaio nella Londra marcia di fine Ottocento. Ma non si parlerebbe più di lui, anzi di “essa” - perché potrebbe essere qualsiasi cosa - da almeno centoventi anni se appunto non si fosse trattato di un anonimo rimasto sconosciuto e quindi impunito. In fondo ha trucidato solo cinque persone: conosco personalmente gente che ne ha fatte fuori ben di più e in modi ancor più barbari ma non per questo va in giro bullandosene e facendosi chiamare “Jack lo squartatore”. Gente che tra centoventi anni non se la ricorda più nemmeno sua madre.

Fama

Nonostante la ferocia infusa nel fare scempio dei corpi delle sue vittime, Jack è quindi tra i serial killer uno dei più pigri, considerato che taluni raggiunsero senza problemi la doppia cifra. Non solo, il nostro amico Jack risulta essere anche uno dei più, se non il più, innocui e dei meno temuti della storia, tanto che le bambine della Londra del 1888 erano solite prenderlo per il culo recitando la filastrocca citata sopra mentre giocavano a girotondo in mezzo ai cadaveri sventrati lasciati sul selciato di White Chapel. E vi è una semplice ragione a tutto ciò: era sufficiente essere un uomo e, se donna, non essere una meretrice per sentirsi il culo al sicuro - anche se ciò non garantiva il culo dall'aggressione di altri.

Gli sbudellamenti

La breve vita di Jack come squartatore si dipana ufficialmente tra il 31 agosto 1888 e l'8 novembre 1888, quindi, a suffragare la tesi appena sostenuta, anche essendo una prostituta era sufficiente non trovarsi a White Chapel o, se lì ci si trovava, non trovarcisi tra il 31 agosto e l'8 novembre 1888. Direte: grazie al cazzo, come facevo a saperlo? A confutare tale appunto è sufficiente la constatazione che, sbudellati una volta, ciò non può accadere una seconda, per cui anche trovandosi lì si poteva essere al massimo sventrati una sola volta, e se permettete questo è già qualcosa. Poi sarebbe sicuramente toccato a qualcun altro.

La prima povera vittima accollata al povero Jack fu una certa Marianna Nicoli, rea probabilmente di essere una meretrice, appunto, e trovata con la testa attaccata al collo più per la carotide, con le budella sanguinolente pensili e con profonde ferite alla vagina, inferte forse con un rompighiaccio da cocktail.

La seconda vittima invece venne ritrovata sospesa a metà tra due staccionate, la cosiddetta posizione del “ponte” del kamasutra, con la testa attaccata al collo solo più per una corda vocale, il ventre normalmente squartato, le budella appoggiate sulla spalla come un asciugamano e l'intero apparato genitale più un pezzo di vescica - asportata probabilmente per sbaglio - introvabili. Ma per terra si trovarono alcuni scellini e una busta da lettere con timbro del 20 agosto, ragione per la quale Scotland Yard pensò subito che l'autore dell'efferato delitto fosse stato Howard Phillips Lovecraft, noto necrofilo, oltre che nazista. Fu Ser Arturo Conan il Cimmero D'Oil che dovette far notare agli inquirenti che Lovecraft era nato sì il 20 agosto, ma di due anni dopo, per cui la pista venne ben presto scartata. Allora Scotland Yard arrestò un ebreo qualunque, tanto era solo un ebreo.

La terza, ridicola vittima, aveva il nome della prostituta Elisabetta Stride, la quale, purtroppo - per la bella storia di Jack lo squartatore - fu solamente sgozzata, non avendo fatto in tempo il nostro amico ad accanirsi per colpa di un fottuo guardone.

La quarta prostituta seviziata fu rinvenuta di lì a qualche minuto a qualche isolato di distanza. E qui Big Jack superò davvero se stesso, forse per il semplice motivo che aveva un diavolo per capello per non essere riuscito a squartare Elisabetta, figura che per questa ragione stride un po' con tutto il resto della saga. Caterina Eddove? si presentava come un quadro di Kandinskij, una scultura di Pollock, un film di Eli Roth e un racconto mio, per cui fu anche abbastanza difficile identificarla come essere umano. Il buon Jack le aveva difatti nell'ordine tagliato l'orecchio, il naso sinistro e l'occhio centrale (tanta era la confusione sul volto) strappato le labbra con i denti, forse nel tentaticvo di baciarla - ma come tutti sanno, le puttane non baciano in bocca, generalmente - mangiato alcuni denti, succhiato i brufoli e inferto una profonda ferita a V sulla guancia, che dato lo scempio si trovava ora sulla nuca, forse in segno di Vittoria, l'allora regina d'Inghilterra. Non contento, The Real Ripper la aprì in due dal buco del culo al buco del naso, che era ora più grande del primo, ma solo per poterne tirare fuori più agevolmente in ordine decrescente le budella, i polmoni, lo stomaco, il pancreas, la cistifellea e un rene ed appoggiarli seguendo lo stesso ordine sulla solita spalla. Il fegato venne lasciato dov'era perché ormai reso inutilizzabile dall'alcool. Come tradizione erano stati invece incisi con chirurgica precisione e quindi prelevati perineo, vagina, utero e gli altri due reni, oltre che un centinaio di sterline, cosa che fece parlare per la prima volta di un Jack dentista, o avvocato. Come tocco finale un altro classico: lo staccamento della testa fino alle tonsille.

L'ultima vittima accertata fu la meretrice Maria Giovanna Kelmi, appunto l'8 novembre, il giorno dell'aspettativa. Questa la sventr... venne sventrata con ferocia quasi inspiegabile, tanto che del materiale organico interno rimaneva soltanto l'appendice infiammata, troppo dura da estrarre. Il resto fu diligentemente appoggiato tra le gambe (il fegato), affettuosamente arrotolato intorno alle mani (le budella) e sparpagliato tra il letto, il cassetto del comodino, il puffo, il portagioie e la borsetta della donna, la quale naturalmente non aveva più la gola e più nulla in faccia che ricordasse una faccia. L'ultima firma di Jack fu una depilazione integrale delle braccia e delle gambe fino alle ossa e la sottrazione del cuore, regalato forse a una bambina di passaggio perché non dicesse nulla.

Così finisce la storia, per il momento.