Giovanni Leone: differenze tra le versioni

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=== Le scuse dei Radicali ===
=== Le scuse dei Radicali ===
In occasione del suo novantesimo compleanno, fu promosso dalla presidenza del Senato un convegno in suo onore a base di [[aragoste]], [[ostriche]] [[salmone]] e [[champagne]], al quale, oltre al [[Presidente della Repubblica]] in carica [[Oscar Luigi Scalfaro]] e a numerose personalità, presero parte alcuni esponenti dell'ex [[PCI]] fra i quali il futuro [[Presidente della Repubblica]] [[Giorgio Napolitano]]; naturalmente il tutto venne messo nel conto spese dei [[contribuenti]].Prima della manifestazione, [[Marco Pannella]] ed [[Emma Bonino]], con una faccia tosta degna di pochi, andarono a stringere la mano a Leone e a scusarsi pubblicamente per gli attacchi di vent'anni prima. I due esponenti radicali hanno poi reso pubblica una lettera nella quale essi, oltre a rendere omaggio a Leone, affermano:
In occasione del suo novantesimo compleanno, fu promosso dalla presidenza del Senato un convegno in suo onore a base di [[aragoste]], [[ostriche]] [[salmone]] e [[champagne]], al quale, oltre al [[Presidente della Repubblica]] in carica [[Oscar Luigi Scalfaro]] e a numerose personalità, presero parte alcuni esponenti dell'ex [[PCI]] fra i quali il futuro [[Presidente della Repubblica]] [[Giorgio Napolitano]]; naturalmente il tutto venne messo nel conto spese dei [[contribuenti]].Prima della manifestazione, [[Marco Pannella]] ed [[Emma Bonino]], con una faccia tosta degna di pochi, andarono a stringere la mano a Leone e a scusarsi pubblicamente per gli attacchi di vent'anni prima. I due esponenti radicali hanno poi reso pubblica una lettera nella quale essi, oltre a rendere omaggio a Leone, affermano:
[[File:Giovanni Leone vecchio.jpg|left|thumb|300px|Giovanni Leone stringe tra le mani la terga commemorativa, che sancisce la piena e completa riabilitazione da parte del [[Parlamento]]; {{censura|degli [[italiani]] no}}.]]
[[File:Giovanni Leone vecchio.jpg|left|thumb|300px|Giovanni Leone stringe tra le mani la targa commemorativa, che sancisce la piena e completa riabilitazione da parte del [[Parlamento]]; {{censura|degli [[italiani]] no}}.]]
{{quote|Tanti auguri signor Presidente. È vero che con le nostre azioni le abbiamo rovinato ignobilmente la cariera, la famiglia e la sua figura agli occhi della popolazione per tutte le generazioni a venire, ma noi non ce l'avevamo con lei, bensì con il [[parlamento]]. Lei ha dato proprio un bell'esempio. Lei è stato uno dei pochi in [[Italia]] che di fronte ad accuse infondate, calunnie di vario genere ed il totale abbandono dei suoi cari compari di partito ha deciso di abbandonare la poltrona e di fare da capro espiatorio, perpermettere ai veri colpevoli del caso Moro e dello scandalo Lockheel, non solo di farla franca, ma anche di distruggere quel rimasuglio di democrazia che era rimasta nel nostro paese, nonché di divenatre i padroni assoluti dello Stato, facendolo diventare una sottospecie di repubblica delle banane. Abbiamo esagerato nei suoi confronti, ma tanto è uguale, ormai la frittata è fatta e L'italia è definitivamente a puttane. Indipendentemente da questo, le chiediamo scusa, non è vero che sua moglie la dava via a cani e porci. Riconosciamo tra l'altro che grazie alle nostre manovre senza capo, né coda abbiamo rovinato la vita non solo a lei, ma anche ad intere generazioni di italiani.|Riassunto della lettera di scuse a Giovanni Leone, con traduzione in [[italiano]], l'altra era in [[politichese]] stretto.}}
{{quote|Tanti auguri signor Presidente. È vero che con le nostre azioni le abbiamo rovinato ignobilmente la cariera, la famiglia e la sua figura agli occhi della popolazione per tutte le generazioni a venire, ma noi non ce l'avevamo con lei, bensì con il [[parlamento]]. Lei ha dato proprio un bell'esempio. Lei è stato uno dei pochi in [[Italia]] che di fronte ad accuse infondate, calunnie di vario genere ed il totale abbandono dei suoi cari compari di partito ha deciso di abbandonare la poltrona e di fare da capro espiatorio, perpermettere ai veri colpevoli del caso Moro e dello scandalo Lockheel, non solo di farla franca, ma anche di distruggere quel rimasuglio di democrazia che era rimasta nel nostro paese, nonché di divenatre i padroni assoluti dello Stato, facendolo diventare una sottospecie di repubblica delle banane. Abbiamo esagerato nei suoi confronti, ma tanto è uguale, ormai la frittata è fatta e L'italia è definitivamente a puttane. Indipendentemente da questo, le chiediamo scusa, non è vero che sua moglie la dava via a cani e porci. Riconosciamo tra l'altro che grazie alle nostre manovre senza capo, né coda abbiamo rovinato la vita non solo a lei, ma anche ad intere generazioni di italiani.|Riassunto della lettera di scuse a Giovanni Leone, con traduzione in [[italiano]], l'altra era in [[politichese]] stretto.}}