Giorgio Tosatti

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« Toglietemi tutto ma non la mia poltrona »
« Se il Livorno continuerà a far giocare Amelia a fine anno andrà in B »

Giorgio Tosatti, per gli amici Busto, Busta e/o Sacchetti, era un saggio del calcio. Tutti i giornalisti vengono chiamtati mezzibusti, lui è Busto e basta. L'unico scopo della sua vita era commentare le partite e sbrodolare merda sugli allenatori e sui giocatori di tale sport. Sebbene commentasse con dovizia di particolari, il Busto non giocò mai a calcio, nemmeno una singola partita di calcetto. Questo impigrimento degli arti inferiori lo portò alla paralisi e al progressivo distaccamento di questi ultimi dal resto del corpo. Ecco perchè Tosatti è sempre seduto. Sempre. Sfido chiunque a dire di aver mai visto Tosatti in piedi. Anzi, sfido chiunque a dire di avere visto le gambe di Tosatti.

File:Tosatti1.jpg
Dove sono le gambe?

Dopo la perdita degli arti inferiori, venne pietosamente raccattato dal misterioso Mister X della Rai, colui che dà lavoro anche agli inetti, basta che siano raccomandati. Si mormora infatti che Tosatti venne assunto solo perchè figlio del famoso giornalista Renato Tosatti, schiantatosi con i giocatori del Torino a Superga. Le famose scarpe Superga presero il nome proprio dal luogo della sciagura e ne ereditarono la sfiga: basti pensare che nella finale del '94 Baggio portava quelle scarpe e sbagliò il rigore decisivo, dopo averne segnati 12658 consecutivi con un altro paio di scarpe e l'unico altro suo rigore sbagliato risaliva ai tempi del seggiolone.

Come già detto, si dice che Tosatti non capisse un cazzo di calcio e che quel poco che diceva, lo affermava sotto ipnosi o sotto l'effetto di droghe pesanti. L'unica disciplina dove Tosatti capiva qualcosa era il poker, dove, a dirla tutta, era un maestro. Famose le sue lunghissime partite contro Aldo Biscardi, Lenny e Carl, dove questi venivano irrimediabilmente prosciugati dei loro averi dalla Busta. La fama di giocatore invincibile arrivò fino alle orecchie di Wild Bill Hitchcock, che sfidò Tosatti ad una epica partita, con limite il cielo o l'inferno. La partita durò sei giorni, e Giorgio decise che era guinta l'ora di terminarla. Sfoderò allora dalla gamba di legno un asso. Wild Bill però si accorse della porcheria, e fece per sparare al Busto, ma Tosatti fu più veloce a estrarre e freddò il pistolero.

Dopo la parentesi come giocatore di poker tornò alla Rai. In seguito a un breve periodo dove venne usato come fermacarte, Giorgio ottenne il riconoscimento di una poltrona e una scrivania tutta per lui, dove svolgeva TUTTE le sue attività. Divenne coppia fissa con Paola Ferrari, con la quale scoppiò una vorticosa e passionale storia d'amore. Al termine della trasmissione Tosatti veniva riposto irrimediabilmente, con correlati la poltrona e la scrivania, nel ripostiglio delle scope, e lasciato lì fino all'inizio di una nuova puntata di 90° Minuto. Nell'ultima gionata del campionato venne sgamato dalla Ferrari mentre la tradiva con una scopa, così venne lasciato a marcire nello sgabuzzino per il resto dei suoi giorni. Il Sacchetto tentò la fuga, ma non riuscì ad alzare il culo dalla sedia e crepò di stenti. Da qui la nota legganda che recita: «Si narra che, Tosatti Giorgio detto Busta o Sacchetta, classe '37, nato a Torino, morto a Torino, venisse lasciato al termine di Domenica In nello sgabuzzino insieme alle scope, e venisse liberato la domenica succesiva da Mara Venier».

Da fonti misteriose si è rinvenuto che Giorgio sia la rimbustazione di un legionario che aveva tirato le cuoia in Dacia. Infatti in onore a sto due di coppe era stato costruito un busto in marmo sopra la colonna di un tempio. Il busto era resistito alle intemperie dell'antica Roma, ma la colonna dorica era stata corrosa dalla pioggia e il busto era frantumato miseramente al suolo rotolando giù dalle scale del tempio. Dopo aver scacciato i mercanti si sbaffò tutti i pani e i pesci moltiplicati inobesizzandosi. Non vegetò a lungo in questo stato perchè Traiano sacrificò il vitello grasso, quindi lui. Il banchetto si protrasse per lustri, ne godettero perfino Teodorico re dei Goti al tempo del sacco di Roma, Constantine, Dio Cleziano, quei baghini dei Papi corrotti, la ciociara Sofia Loren ed er pupone de Roma Totti. Prima di reincarnarsi nel busto che tutti conosciamo e che ha lasciato le penne, si incarnò nel totem in onore a Ciccio Toro Seduto, diventando in pratica un pezzo di legno corroso dai tarli. Notare la somiglianza con l' odierno Giorgio. In effetti da piccolo il povero Giorgio veniva chiamato dagli amici ciccio toro seduto.