Il gas o stato gassoso è uno degli stati di aggregazione della materia, insieme allo stato solido, quello liquido, il plasma e la frittata.

Definizione

Un gas è definito essere un vapore che ha raggiunto la propria temperatura critica. Vedo già la vostra espressione, tesa e curiosa, per comprendere cosa significhi una frase tanto sibillina: è presto svelato. La temperatura critica è la temperatura oltre la quale un vapore non può più essere condensato per compressione. Questo vuol dire che se pigliate un gas, lo cacciate in un contenitore con pistone e premete quest'ultimo caricandovi sopra un rinoceronte bianco, un elefante africano, tre autobus e metà Giuliano Ferrara per tre mesi, quattro giorni e sei minuti, la sostanza non diventerà mai liquida. E voi avrete sprecato un sacco di fatica, anche se probabilmente buona parte della popolazione italiana vi ringrazierà per aver loro evitato diverse proiezioni serali di Qui Radio Londra.

Tipi di gas

 
Il noto gas responsabile dell'effervescenza: il gas-sosa

Il gas più comune è l'aria. L'aria è invisibile ma ci circonda, proprio come Dio, con la differenza che se vuoi smettere di credere nell'aria e ti rifiuti di respirarla, muori davvero. È composta dal 21% di ossigeno e dal 78% di azoto, il quale non serve assolutamente a nulla per il nostro metabolismo. Viene da domandarsi perché ce ne sia così' tanto, e la risposta è che è necessario alla sopravvivenza dei vegetali. Adesso puoi capire perché quella pianta grassa di tua zia Gertrude è sempre così vispa. Un altro gas molto importante è il metano. Il metano è un'idrocarburo che serve a molti scopi:

  • Accensione dei fornelli in cucina;
  • detonazione di flatulenze;
  • suicidio da tubo di scappamento.

Da ciò si evince che il metano è un gas davvero molto utile: si potrebbe dire che il metano ti dà una mano.[1] Ulteriore, fondamentale gas è il gas nervino, usato come simpatico diversivo per i soldati della prima guerra mondiale, che forse si auguravano al suo posto una dose di gas esilarante. Ancora, l'elio è un gas particolare che, se inalato, rende la voce delle persone acuta come quella del tizio biondo dei Cugini di Campagna, ma senza bisogno di strizzarsi le nespole. L'elio è anche usato per gonfiare i palloncini alle fiere, ma ne esce sempre un po', di modo che dopo un paio di giorni durante i quali il fortunato bambino ha potuto divertirsi alla visione di una facciona di Topolino fluttuante per la casa, si deprima poi contemplando una massa flaccida con le orecchie tonde stramazzata al suolo, con la stessa espressione di un cane cinghiato dal padrone.

Studio dei gas

File:Palladifuoco.jpg
L'effetto notato dai Neanderthal, o dal tuo cuggino quando gioca con l'accendino in bagno

Si narra che la scienza dei gas abbia visto i propri natali agli albori del genere umano: gli uomini di Neanderthal, accortisi del fatto che, strizzando gli addominali in modo da produrre un suono roboante vicino a un falò, questo mandava un guizzo (oltre che al tipico aroma di cervo in avanzato stato di decomposizione), cominciarono a domandarsi che cosa provocasse questo fenomeno. Tra il '600 e il '700, il signor Boyle (che ha tutto - ma proprio tutto - a che vedere con quell'attrezzo che ti scalda il bagno) lavorava nella distilleria paterna. Così, tra un boccale di birra e l'altro, si accorse che premendo i vapori dell'alcol dentro un barattolo, questi si contraevano.

 
Robert Boyle al piano di lavoro
« Non ci si può mai preparare abbastanza alla morte - Hic! »
(Robert Boyle in pieno stato di ebbrezza)

La leggenda racconta poi che Boyle testò tale meccanismo anche sul proprio gingillo, per ovviare alle proprie difficoltà erettili, ottenendo unicamente un profondo dolore e la rottura del barattolo stesso. Depresso, Boyle pubblicò i risultati dando vita alla legge di Boyle.

Ancora nel '700, l'eminente scienziato Amedeo Avogadro proseguì lo studio dei gas, enunciando il suo famoso principio:

« Volumi uguali di gas diversi...sono libri che non valgono niente »
(Il principio di Avogadro)

Avogadro fu noto anche per il suo Numero di Avogadro, talmente grande che nessuno riusciva a ricordarselo e non gli telefonava mai.

Sempre nello stesso periodo, il signor Gay-Lussac diede vita ad altre due leggi sui gas, che regolavano volume e pressione al variare della temperatura. In seguito al successo a fronte delle sue scoperte, decise di cambiare il proprio cognome per darsi ulteriore risalto, cambiandolo da Gay-Lussac a solo Gay.

Gas perfetti

Un gas perfetto è il migliore che potete immaginare. Ha molecole puntiformi, niente interazioni, urti elastici e sa stirare le camicie.

A cosa servono?

I gas perfetti servono a studiare i gas reali attraverso un modello fittizio, immaginario e completamente irreale, in perfetta coerenza con il metodo scientifico.

Legge universale dei gas perfetti

Qualunque professore di chimica fisica o di termodinamica uscirà prima o poi con questa frase:

« Ragazzi, io sono smemorato e non ricordo nemmeno una formula. Ma l'unica, davvero l'unica che bisogna ricordare è la legge universale dei gas perfetti! »

salvo poi domandare all'esame cose del tipo: "Mi calcoli il coefficiente di Joule-Thomson" o "Mi ricavi l'espressione analitica per il calcolo della pressione osmotica in funzione dell'attività delle specie in soluzione attraverso l'uso del potenziale chimico", destando malcontento negli studenti. A ogni buon conto, ecco la legge incriminata:

 

la quale, per chi lavora veramente nell'ambiente chimico, si rivelerà utile tanto quanto un frigo a pedali in mezzo al deserto del Gobi.

Note

  1. ^ Ma se il metano ti dà una mano, che cosa potrà mai darti il propene...?