Galeazzo Musolesi

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Voce principale: Sturmtruppen


ITALIANI! Osservate il vostro fiero concittadino nel bel mezzo della sua opera bellica!
« Salfe fiero Alleaten Galeazzo Musolesi! »
(Gheneralen a Galeazzo Musolesi.)
« AHHHH!!!! Che terribile mal di pancia!! »
(Galeazzo Musolesi mentre imita Mr. Satan per evitare la missione.)
« Hop, Hop, Hop, Hop! »
(Galeazzo Musolesi durante il quotidiano salto alla corda di salsiccie.)
« All'assalto!!! »
(Galeazzo Musolesi mentre si appresta a depredare la cucina durante un attacco)

Galeazzo Musolesi è il fiero rappresentante in terra crucca dell'Italico orgoglio e autoritarismo. Egli è il supremo gestore della Italiana democrazia e dialoga alla pari con i pari grado crucchi e nipponici! Egli, inviato dal Fascistissimo reggente dell'Italiano Impero Benito Mussolini, svolge importantissime missioni diplomatiche, si prodiga nel salvataggio di giovani virgulti, soldati figli della Patria e a volte mette a rischio la sua vita in pericolosissime missioni sotto copertura.

Visita di leva

Egli fu convocato nel lontano 1933, tramite invio di cartolina premonitrice, invio avvenuto 27 minuti primi e 13 minuti secondi in anticipo della suddetta visita, a presentarsi all'obbligatorissima visita di leva per partire alla volta dell'Impero Italiano dell'Africa Orientale.

Non si sa come, ma riuscì a presentare un documento medico attestante l'assoluta incapacità a svolgere un qualsiasi lavoro nell'ambito del militare, vista la presenza a una assoluta intolleranza alimentare agli stuzzicanti intingoli preparati dal cuoco di truppa. Tale fatto era ancora più sospetto dato il fatto che il Musolesi era stato decorato della medaglia d'oro al valor militare durante la finale del torneo di briscola russa (una variante della roulette, fra l'altro vietata dal Fascistissimo Governo), finale che vide il Musolesi intrufolatosi per vincere la lonza, destinata al primo classificato. Egli, vistosi derubato della vittoria finale, eliminò tutti gli avversari tramite flatulenze.

Il Ventennio Tedeskio

Nonostante tutto egli, il fiero concittadino, accettò di partire nel 22 ottobre 1922 alla volta della grande nazione Tedeskia per poter consigliare fieramente i suoi alleati Tedeskici. In cambio chiese unicamente la nomina a generale supremo di tutte le armate ariane d'Italia. Che uomo modesto, signori, che il Duce ebbe scovato fra le folte schiere del suo fedele popolo! Gioite, gioite!
L'unico fatto negativo fu che questa nomina purtroppo comportava la completa esenzione da qualsiasi servizio che si possa prestare su di un campo di battaglia.
Dopo un breve periodo di ambientamento, il nostro eroe si fiondò nell'ideazione di nuovi metodi di addestramento delle truppe, metodi che dettero risultati insperati, riuscendo a trasformare persino il più codardo in una macchina da battaglia.
In seguito a questi incredibili risultati il nostro illustre concittadino fu convocato dai sadici Graduaten, riuniti in "Assemplea Gheneralen di tutti Uffizialen di Crande und Ariana nazionen germanica". Questo fu un onore mai concesso prima a nessun tedesco, anche ariano, figuriamoci quindi quale possa essere l'alta onoreficenza concessa a questo fiero figlio della Patria, anche se bisogna notare che questa fu la prima volta che una tale assemblea fosse riunita, visto che nessuno, neanche il più pazzo tra i malati rinchiusi nella tenuta di Predappio, avrebbe potuto avere una mente così crudele da poter ordire tutto ciò.[citazione necessaria]

1939 - 1940

Questo fu un periodo di intesa attività, di cui però non rimangono testimonianze affidabili.

Ritorno in Itaglia

Dopo vari anni passati in Tedeskia, il fiero Musolesi fece ritorno in Patria. Si seppe in giro che egli, ormai dimagrito, in piena denutrizione e con miraggi di cibo all'orizzonte, fu raccolto dalla strada da un giovane disegnatore sfigato, il cosiddetto Bonvi (al millennio Franco Bonvicini).
Egli, illumnato dalla carità divina, raccolse il povero pargolo dal terreno e, resosi conto della sua povera situazione, prese il pane e rendendone grazie... Cominciò a dargliene tante... ma tante! Così tante che doveva ritirare la pensione di guerra ed era ancora li a picchiarlo. Senza motivo.
Comunque, il prode Musolesi non si abbatté e fece da soggetto per i successivi trentordici volumi della serie Truppe D'assalto. Solo che fallì subito. Alché la fortunata decisione di trasformare un giornaletto fumettistico in un bollettino di guerra macabro e tetro portò il fortunellen ad accontentarsi di un misero stipendio fissato a quota 90 Lire.

Cos'altro?

Per ora e per sempre... nulla!

Voci correlate