Gad Lerner: differenze tra le versioni

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[[File:Merner.jpg|right|thumb|300px|Ma non sono adorabili i fratellini?]]
{{Cit2|Penso che si possa pavlave di infovmazione, dando a questo tevmine il suo significato più pvofondo di atto finalizzato appunto a infovmave qualcuno di qualcosa, solo se sussiste un elemento di cviticità.|Gad Lerner alla domanda del figlio "Cosa si mangia oggi?"}}


= Gad Lerner =
{{Cit2|Tventatvè tventini entvavono a tvento tutti e tventatvè tvottevellando, tve tigvi contvo tve tigvi, una vava vana neva evva sulla vena di seva...|Gad Levnev su cercare di pronunciare la erre covvett...correttamente}}
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Gad Lerner nel 2010


'''Gad Eitan Lerner''', noto semplicemente come '''Gad Lerner''' (in ebraico: גד איתן לרנר‎<sup>?</sup>; Beirut, 7 dicembre 1954), è un giornalista, conduttore televisivo e saggista italiano.
{{Cit2|Lei è un vevo cialtvone! Lei è un cvetino! Glielo voglio dire in divetta!|Gad Lerner un po' incazzato con un rivoluzionario.<ref>http://it.youtube.com/watch?v=P1ZptnwEAJw</ref>}}


== Indice ==
'''Gad Lerner''', al secolo Gad Vermer, è un giornalista che per risultare ancor più antipatico ha deciso di di essere anche [[ebreo]] e [[Inter|interista]]. Non è riuscito nell'intento ma in compenso adesso emana una [[sfiga]] bestiale.


* 1Biografia
== Biografia ==
* 2Carriera giornalistica
[[File:Cinema.jpg|right|thumb|250px|Gli spettatori de ''"L'infedele"'' in riunione.]]
** 2.1Direzione del TG1
=== Gli esordi ===
** 2.2La7
Fratello bello di [[Enrico Mentana]], nasce nel 33 d.c. e va a vivere in [[Palestina]]. Purtroppo lì convive con il [[Fausto Bertinotti|Faustino]] per un po' di tempo e quindi diventa [[Erre moscia|evvemosciavo]] e puve vompicoglioni.
** 2.3Addio a La7 e la Repubblica
** 2.4Ritorno in Rai
** 2.5Breve ritorno a Repubblica e approdo a Il Fatto Quotidiano
* 3Attività politica
* 4Procedimenti giudiziari
* 5Scrittore
** 5.1Opere
* 6Conduzioni televisive
* 7Note
* 8Altri progetti
* 9Collegamenti esterni


== Biografia[modifica | modifica wikitesto] ==
Nel 34 d.C. ha rotto i coglioni a metà della popolazione palestinese ed è quindi costretto a trasferirsi a [[Milano]]. Lì diventa dapprima modello, poi [[giornalaio]] ed infine giornalista.<br />Grazie a una forte raccomandazione del [[Enrico Mentana|fratellino]] riesce a dirigere per un paio di mesi il [[Telegiornale|Tg 1]] ma poi, in un'edizione di quest'ultimo, fa circolare delle [[Porno|foto poco ortodosse]] di [[Pippo Baudo]] che sodomizza [[Silvio Berlusconi|un essere di dubbia appartenenza alla razza umana]]. Viene per questo lui stesso sodomizzato dalla [[RAI|Rai]] con una [[pigna]] di [[abete]] rosso, di quelle che entrano ma non escono.
Lerner nacque a Beirut, in Libano, il 7 dicembre del 1954 da una famiglia ebraica stabilitasi in Palestina sin da prima della fondazione dello stato ebraico e dove vivono ancora molti suoi parenti. Il padre Moshé è nato nell'allora kibbutz di Haifa da genitori galiziani originari di Drohobyč (quando faceva parte dell'Impero austro-ungarico), mentre la madre, Revital Taragan, è nata a Tel Aviv, ma si è trasferita con la famiglia in Libano giovanissima, da Joseph e Zipora Taragan. Questi erano un ricco mercante turco e la figlia di intellettuali lituani, aderenti al movimento politico Hovevei Zion.


Lerner visse a Milano sin dall'età di tre anni. Nel 1967 chiese la cittadinanza italiana a cui aveva diritto come apolide residente da dieci anni ma la domanda venne accettata solo nel 1986, dopo quasi 30 anni di soggiorno ininterrotto in Italia, e questo grazie al primo matrimonio contratto con una cittadina italiana.
=== Vita dopo il "trattamento" ===
Va a dirigere un programma sulla 7, ''"L'infedele"'', in cui invita persone molto rilevanti, raffinate e soprattutto senza difetti di pronuncia quali [[Maurizio Gasparri|Gasparri]], l'ex compagno di avventuve [[Fausto Bertinotti]] e il simpatico [[Camillo Ruini|Cavdinale Vuini]].


Ha frequentato il liceo classico Giovanni Berchet. Si è sposato in seconde nozze con Umberta e ha cinque figli. È proprietario di una cascina, dove coltiva uva da vino barbera e nebbiolo. Fin da bambino è tifoso dell'Inter.
== Curiosità ==
{{curiosità}}
*Grazie a lui si è scoperto che il [[Morbo di Bruno Vespa]] non è ereditario, visto che lui non ne ha contratto alcuna forma a differenza di suoi [[Enrico Mentana|consanguinei]].
*Grazie a lui si è capito che non bisogna essere per forza leccaculo e [[Raccomandato|raccomandati]] per fare il giornalista. Basta essere raccomandati.


== Carriera giornalistica[modifica | modifica wikitesto] ==
== Pagine correlate ==
Comincia l'attività giornalistica nel 1976 nel quotidiano ''Lotta Continua'', organo dell'omonimo movimento politico di sinistra extraparlamentare, fino a diventarne vice-direttore. L'attività nel quotidiano durerà in tutto tre anni, terminando nel 1979. In seguito lavora al quotidiano ''Il Lavoro'' di Genova, a Radio Popolare, al quotidiano ''il manifesto'' e al settimanale ''L'Espresso''. Il salto di qualità e la fama arriva con la televisione, con una serie di programmi firmati e condotti in video per Rai 3, tra cui ''Profondo Nord'', la cui scenografia era dominata da una cartina dell'Italia sottosopra, e ''Milano, Italia'', preceduti da un programma di una sola puntata dal titolo Nella tana della Lega, nel quale per primo inizia ad interessarsi e a dare voce al fenomeno politico della Lega Nord, che in quegli anni stava ottenendo i primi successi elettorali in Lombardia ma contava ancora soltanto due parlamentari.
*[[Enrico Mentana|Bio del suo fratello gemello]]
*[[Morbo di Bruno Vespa]]
*[[Ebreo|Suoi amici]]


Erano gli anni di Tangentopoli, dell'ascesa della Lega Nord, dell'entrata in politica di Silvio Berlusconi, del governo de L'Ulivo, del Trattato di Maastricht e dell'integrazione europea, e Lerner condusse con una forte impronta personale programmi popolari che vertevano prevalentemente sui temi al centro del dibattito partitico ed economico-finanziario. Tornato alla carta stampata dal 1993 al 1996 è stato vicedirettore de ''La Stampa'', allora diretta da Ezio Mauro, prima di tornare nuovamente in Rai per condurre su Rai 1 e poi su Rai 2, ''Pinocchio'' (1997-1999).


=== Direzione del TG1[modifica | modifica wikitesto] ===
== Note ==
Nell' aprile 2000 ottiene la direzione del ''TG1'', da cui si dimetterà in seguito. Durante il suo breve mandato come direttore del TG1 Lerner fu oggetto di molte critiche, tra cui non avere mandato in onda l'ultima intervista del giudice Paolo Borsellino, ucciso in un attentato mafioso otto anni prima; le dimissioni avvengono a seguito delle polemiche scaturite da un servizio sulla pedofilia, contenente immagini pedopornografiche (in realtà foto di minori tratte da una sorta di album sequestrato e consegnato ai cronisti dalla polizia stessa, secondo lo stesso Lerner, e solo per pochi istanti), mandato in onda nell'edizione di prima serata del giornale contro un preciso divieto del giornalista stesso. Nel discorso che tiene in TV con cui rassegna le dimissioni il giornalista afferma di essere stato colpevolmente disattento e in chiusura riferisce di un episodio in cui il presidente della Commissione di Vigilanza RAI – Mario Landolfi di Alleanza Nazionale – nel corso di un pranzo gli avrebbe chiesto di "sistemare" una persona passandogli un biglietto. Landolfi ammette di aver agito in modo "inopportuno" e allo stesso tempo querela Gad Lerner per diffamazione. I giudici assolveranno Gad Lerner ritenendo che «la risposta critica e pubblica del dottor Lerner fosse forte ma legittima».


=== La7[modifica | modifica wikitesto] ===
{{note}}
Nel 2001 passa a LA7 (ex Telemontecarlo), dove, per un breve periodo, assume l'incarico di direttore dei notiziari. Ė l'ultimo direttore delle vecchie ''TMC News'' e primo direttore del nuovo ''TG LA7''. Per qualche anno scrive come editorialista sul ''Corriere della Sera''. Sempre su LA7 conduce il programma di approfondimento ''L'infedele'', è un ascoltato consulente sui temi della comunicazione per personalità politiche, collabora al quotidiano ''la Repubblica'', ai settimanali ''Vanity Fair Italia'' e ''Nigrizia''. Nel luglio 2010 la portavoce del governo siriano ha negato a Gad Lerner la possibilità di ottenere un visto per visitare la Siria, nonostante la sua collega Alix Van Buren abbia cercato di metterlo in ottima luce: «Difende spesso le comunità musulmane in Italia e il loro diritto di avere le moschee [...] [è un] ebreo indipendente (cioè non appartiene a nessuna lobby) [...], uno dei firmatari dell'appello scritto da un gruppo di ebrei europei contrario alle politiche del governo israeliano presieduto da Benjamin Netanyahu».


È autore di alcuni libri, tra cui ''Operai'', del 1988, ''Il millennio dell'odio'', del 2000 e ''Tu sei un bastardo'', pamphlet sul meticciato sociale e culturale dell'epoca odierna. Nell'ultimo libro "Scintille" (2009), parla del suo ritorno ai luoghi di famiglia: l'Ucraina e il Libano. Con il libro ha ricevuto una candidatura al premio Alabarda d'oro 2010. Dopo la chiusura de ''L'infedele'' nel dicembre 2012, Lerner passa a condurre il nuovo programma di LA7 ''Zeta'' a partire dal 25 gennaio 2013 nella seconda serata del venerdì.
{{Giornalismo}}


=== Addio a La7 e la Repubblica[modifica | modifica wikitesto] ===
[[Categoria:Giornalisti]]
Il 9 luglio 2013 con un post apparso sul suo blog, il giornalista ha ufficializzato l'addio da LA7 dopo 12 anni. Nei primi mesi del 2014 approda a La EFFE, prima con alcuni speciali televisivi, poi con una vera e propria trasmissione dal titolo ''Fischia il vento''.
[[Categoria:Italiani]]

[[Categoria:Erremosciari]]
Il 9 giugno 2015 decide di lasciare ''la Repubblica'' per non essere pagato adeguatamente interrompendo così un rapporto di lavoro con il quotidiano di riferimento della sinistra che durava dal 2005.
[[Categoria:Sonniferi]]

[[Categoria:Persone che hanno un nome del cazzo]]
=== Ritorno in Rai[modifica | modifica wikitesto] ===
Nel 2017 Gad Lerner torna a lavorare in Rai con il programma ''Operai'' in onda su Rai 3 in seconda serata. Il programma, suddiviso in un corpo di sei puntate, è stato scritto dallo stesso Lerner a due mani con l'autrice Laura Gnocchi e si tratta di un'inchiesta sul mondo del lavoro nella società contemporanea.

Nel 2018 conduce ''La difesa della razza'', un programma di inchiesta giornalistica sulle nuove forme di razzismo presenti in Italia, in onda su Rai 3 in prima serata. Il titolo del programma si ispira alla omonima rivista italiana di ispirazione razzista ed antisemita e vuole ricordare l'anniversario degli 80 anni della pubblicazione in Italia delle leggi razziali fasciste nel 1938 durante il regime fascista.

Il 3 giugno 2019 inizia un nuovo programma ''L'Approdo'', sempre in onda su Rai 3. Il programma è suddiviso in cinque puntate ed esplora la realtà sociale e politica italiana. Il ritorno di Gad Lerner in Rai ha sollevato commenti critici da parte del segretario della Lega, Matteo Salvini, e del consigliere Rai, in quota Fratelli d'Italia, Giampaolo Rossi. Nonostante le polemiche, la prima puntata della trasmissione si rivela un successo, registrando più di un milione di spettatori e il 7,4% di share.

=== Breve ritorno a Repubblica e approdo a Il Fatto Quotidiano[modifica | modifica wikitesto] ===
Il 10 aprile 2019 Lerner annuncia il ritorno a ''la Repubblica''. Tuttavia, in seguito alla rimozione di Carlo Verdelli dalla direzione del quotidiano, Lerner interrompe nuovamente la collaborazione. Il 26 maggio 2020 inizia a scrivere su "''Il Fatto Quotidiano''".

== Attività politica[modifica | modifica wikitesto] ==
Oltre alla militanza in Lotta Continua ha al suo attivo alcuni incarichi politici. Nelle elezioni politiche italiane 2006 ha dichiarato in una lettera a ''Europa'' il suo voto a Democrazia è Libertà - La Margherita. È stato attivo nel Partito Democratico, essendone stato membro del ''Comitato promotore 14 ottobre'' e della ''Commissione per l'Etica dell'Assemblea Costituente Nazionale''. È stato coordinatore del PD di Cerrina (Monferrato casalese, in provincia di Alessandria). Nel marzo 2013, in seguito alle elezioni politiche, insieme a molti altri suoi colleghi, ha aderito al progetto ''"Riparte il futuro"'' firmando la petizione che ha lo scopo di revisionare la legge anti-corruzione modificando la norma sullo scambio elettorale politico-mafioso (416 ter) entro i primi cento giorni di attività parlamentare.

Il 23 agosto 2017 annuncia in un editoriale su ''Nigrizia'' le sue dimissioni dal Partito Democratico a causa di contrasti con il partito per la gestione della politica migratoria.

== Procedimenti giudiziari[modifica | modifica wikitesto] ==
Nel 2010 è stato querelato per diffamazione dal padre Moshè che si è sentito danneggiato per quando il figlio ha scritto su di lui nel libro ''Scintille''. Tuttavia la Procura della Repubblica di Milano dopo le indagini svolte ha archiviato la querela, in quanto il pubblico ministero ha motivato che la "terminologia molto forte" contenuta nel libro "scaturisce" da "un profondo dolore causato da una delusione nei confronti della figura paterna" e Gad Lerner ha diritto ad "una libera esposizione di quanto è accaduto nella sfera della sua vita familiare".

== Scrittore[modifica | modifica wikitesto] ==
Il suo libro ''Scintille. Una storia di anime vagabonde'', del 2009, ha ottenuto il Premio Selezione Campiello 2010 e il Premio Cesare Pavese entrambi nel 2010.

=== Opere[modifica | modifica wikitesto] ===

* ''Agenda rossa 1978. A dieci anni dalla rivolta degli studenti. In 365 voci: gli avvenimenti del '68, le sue premesse, le sue conseguenze; le vicende e le idee del movimento del '77'', con Luigi Manconi e Marino Sinibaldi (a cura di), Roma, Savelli, 1977.
* ''Uno strano movimento di strani studenti. Composizione, politica e cultura dei non garantiti'', con Luigi Manconi e Marino Sinibaldi, Milano, Feltrinelli, 1978.
* ''Operai. Viaggio all'interno della Fiat. La vita, le case, le fabbriche di una classe che non c'e più'', Milano, Feltrinelli, 1988, <nowiki>ISBN 88-07-11018-0</nowiki>; UE Feltrinelli, 2010, <nowiki>ISBN 978-88-07-72213-4</nowiki>.
* ''Maledetti giornalisti'', con Goffredo Fofi e Michele Serra, Roma, E/O, 1997, <nowiki>ISBN 88-7641-329-4</nowiki>.
* ''Crociate. Il millennio dell'odio'', In appendice ''Il "mea culpa" della Chiesa, una discussione con Franco Cardini'', Collana Saggi italiani, Milano, Rizzoli, 2000, <nowiki>ISBN 88-17-86596-6</nowiki>; ediz. aggiornata, BUR, 2016, <nowiki>ISBN 978-88-170-9074-2</nowiki>.
* ''Martiri e assassini. Il nostro Medioevo contemporaneo'', con Franco Cardini, Collana Saggi italiani, Milano, Rizzoli, 2001, <nowiki>ISBN 88-17-86986-4</nowiki>.
* ''Cammini di liberazione. Dalla colpa alla responsabilità'', con Giancarlo Caselli, Massimo Bubola e Lella Costa, Milano, Edizioni Paoline, 2001, <nowiki>ISBN 88-315-2154-3</nowiki>.
* ''Abramo e il naziskin'', in Francesco Antonioli (a cura di), ''La Bibbia dei non credenti. Protagonisti della vita italiana sfidano il Libro dei libri'', Casale Monferrato, Piemme, 2002, <nowiki>ISBN 88-384-6504-5</nowiki>.
* ''Tu sei un bastardo. Contro l'abuso delle identità'', Milano, Feltrinelli, 2005, <nowiki>ISBN 978-88-078-4060-9</nowiki>.
* ''Il martirio'', in Patrizia Pozzi (a cura di), ''Atti dei convegni: Il martirio nell'esperienza religiosa di ebrei, cristiani e musulmani, 13 novembre 2002''; ''Le religioni nella costruzione dell'unità europea, 16 marzo 2004'', Milano, Mimesis, 2005, <nowiki>ISBN 88-8483-116-4</nowiki>.
* ''Religioni e Costituzione europea'', in Patrizia Pozzi (a cura di), ''Atti dei convegni: Il martirio nell'esperienza religiosa di ebrei, cristiani e musulmani, 13 novembre 2002''; ''Le religioni nella costruzione dell'unità europea, 16 marzo 2004'', Milano, Mimesis, 2005, <nowiki>ISBN 88-8483-116-4</nowiki>.
* ''Scintille. Una storia di anime vagabonde'', Collana Serie bianca, Milano, Feltrinelli, 2009, <nowiki>ISBN 978-88-07-17178-9</nowiki>.
* ''Identità plurali'', Roma, Aliberti, 2011, <nowiki>ISBN 978-88-7424-691-5</nowiki>.
*
*
*
*

== Conduzioni televisive[modifica | modifica wikitesto] ==

* ''Profondo Nord'' (Rai 3, 1991-1992)
* ''Milano, Italia'' (Rai 3, 1992-1993)
* ''Pinocchio'' (Rai 1, 1997-1998, Rai 2, 1998-1999)
* ''TG1'' (Rai 1, 2000)
* ''TMC News'' (Telemontecarlo, 2001)
* ''TG LA7'' (LA7, 2001)
* ''Diario di guerra'' (LA7, 2001-2002)
* ''Otto e mezzo'' (LA7, 2002, 2005)
* ''L'infedele'' (LA7, 2002-2012)
* ''Zeta'' (LA7, 2013)
* ''Fischia il vento'' (La EFFE, 2014-2015)
* ''Islam, Italia'' (Rai 3, 2016)
* ''Operai'' (Rai 3, 2017)
* ''Ricchi e Poveri'' (Rai 3, 2017)
* ''La difesa della razza'' (Rai 3, 2018)
* ''L'Approdo'' (Rai 3, 2019)
* ''La scelta - I partigiani raccontano'' (Rai 3, 2020)

== Note[modifica | modifica wikitesto] ==

# '''^''' Gad Lerner, Scintille, Feltrinelli, 2009, <nowiki>ISBN 978-88-07-94158-0</nowiki>.
# '''^''' Come da sua dichiarazione avvenuta il 2 ottobre 2008 durante la trasmissione ''AnnoZero'' di Michele Santoro, nella quale era ospite.
# '''^''' Lerner: "Quando anch'io sognavo la cittadinanza italiana, su libreidee.org.
# '''^''' L'ex allievo Gad Lerner (<abbr>WMV</abbr>), su liceoberchet.edu.it.
# '''^''' Biografia, su gadlerner.it, 30 settembre 2007. <small>URL consultato il 10 dicembre 2014</small>.
# '''^''' W la società multietnica Internazionale F.C., su Blog personale, 19 maggio 2009. <small>URL consultato il 22 aprile 2018</small>.
# '''^''' Ragazzi di Lotta continua occuparono telegiornali... Archiviato il 23 ottobre 2015 in Internet Archive., corriere.it
# '''^''' Note autobiografiche, su Blog personale, Nigrizia. <small>URL consultato il 22 aprile 2018</small> <small>(archiviato dall'<abbr>url originale</abbr> il 23 aprile 2018)</small>.
# '''^''' Si veda il commento sul suo blog personale su archive.org.
# '''^''' <sup>''Salta a:a''</sup> <sup>''b''</sup> Gad lerner, ''Pedofilia, vergogna e isteria collettiva''
# '''^''' Rai, Lerner si dimette e accusa
# '''^''' Gorodisky Daria, Landolfi sul caso Lerner «Segnalare quel nome fu un atto inopportuno», in Corriere della Sera, 5 ottobre 2000. <small>URL consultato il 16 luglio 2013</small>.
# '''^''' Cavalli Giovanna, Querela di Landolfi per il «foglietto» in tv, Lerner assolto, in Corriere della Sera, 5 ottobre 2000. <small>URL consultato il 16 luglio 2013(archiviato dall'<abbr>url originale</abbr> il 21 febbraio 2014)</small>.
# '''^''' L'imbarazzante caso di Repubblica in Siria, su camilloblog.it. <small>URL consultato il 14 febbraio 2012</small> <small>(archiviato dall'<abbr>url originale</abbr> il 25 dicembre 2015)</small>.
# '''^''' Zanini Luca, Lerner, nuovo talk: «Meno chiacchiere e più informazione», in Corriere della Sera, 25 gennaio 2013. <small>URL consultato il 16 luglio 2013(archiviato dall'<abbr>url originale</abbr> il 13 aprile 2015)</small>.
# '''^''' Gad Lerner lascia La7 dopo 12 anni: "Non trovo saggio invecchiare in tv", in La Repubblica, 9 luglio 2013. <small>URL consultato il 16 luglio 2013</small>.
# '''^''' Lerner molla "Repubblica": non mi paga quanto merito, su ilgiornale.it.
# '''^''' Operai, Gad Lerner torna in Rai, in ANSA, 3 maggio 2017.
# '''^''' Gad Lerner debutta su Rai3 con 'L'Approdo', prima puntata sulla Lega, in Adnkronos, 20 maggio 2019.
# '''^''' Salvini vs Lerner, in Adnkronos, 29 maggio 2019.
# '''^''' Rossi: "Lerner porta odio ma autonomia Rai va tutelata", in Adnkronos, 30 maggio 2019.
# '''^''' Grande esordio per 'L'approdo' di Gad Lerner, su la Repubblica, 4 giugno 2019. <small>URL consultato il 2 aprile 2020</small>.
# '''^''' Con la nuova direzione di @CarloVerdelli, che ringrazio, ho ricominciato a scrivere per @repubblica, su mobile.twitter.com. <small>URL consultato il 15 aprile 2019</small>.
# '''^''' Gad Lerner lascia La Repubblica: "In poche settimane è cambiata, non la riconosco più", su Il Fatto Quotidiano, 17 maggio 2020. <small>URL consultato il 17 maggio 2020</small>.
# '''^''' Gad Lerner trasloca al 'Fatto': "scelta obbligata"; "Exor ha optato per la monarchia assoluta", su Prima Comunicazione, 26 maggio 2020. <small>URL consultato il 26 maggio 2020</small>.
# '''^''' Margherita, senza riserve, in Europa quotidiano, 8 aprile 2006. <small>URL consultato il 22 aprile 2018</small> <small>(archiviato dall'<abbr>url originale</abbr> il 23 aprile 2018)</small>.
# '''^''' parlamento italiano Archiviato il 18 marzo 2013 in Internet Archive. riparteilfuturo.it
# '''^''' MIGRANTI, IL NAUFRAGIO PD E LA SCELTA DI LERNER, su Nigrizia, 23 agosto 2017. <small>URL consultato il 31 maggio 2019</small> <small>(archiviato dall'<abbr>url originale</abbr>il 25 aprile 2019)</small>.
# '''^''' Lerner querelato dal padre che chiede pure i danni per il libro "Scintille" - Quotidiano.net
# '''^''' archiviazione_5133bb4c-514b-11df-884e-00144f02aabe.shtml Archiviata la denuncia di diffamazione di Moshe Lerner contro il figlio Gad - Corriere della Sera
# '''^''' Premio Campiello, opere premiate nelle precedenti edizioni, su premiocampiello.org. <small>URL consultato il 24 febbraio 2019</small>.
# '''^''' Premio Cesare Pavese 2010, su fantasymagazine.it. <small>URL consultato il 4 gennaio 2020</small>.
# '''^''' Il Premio Pavese a Margherita Hack, su ricerca.gelocal.it. <small>URL consultato il 4 gennaio 2020</small>.

== Altri progetti[modifica | modifica wikitesto] ==

* Wikiquote contiene citazioni di o su '''Gad Lerner'''
* Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su '''Gad Lerner'''

== Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto] ==

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{| class="wikitable"
!Predecessore
!Direttore del TG1
!Successore
!
|-
|Giulio Borrelli
|1999-2000
|Albino Longhi
|
|}
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!Predecessore
!Direttore del TG La7
!Successore
|-
| -
|2001
|Nino Rizzo Nervo
|}
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V · D · M
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|}
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V · D · M
Vincitori del Premio Selezione Campiello
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!Controllo di autorità
|VIAF (<abbr>EN</abbr>) 264266464 · ISNI (<abbr>EN</abbr>) 0000 0001 1037 1196 · SBN IT\ICCU\CFIV\092155 · LCCN (<abbr>EN</abbr>) n78070561 · GND (<abbr>DE</abbr>) 140204709 · BNF (<abbr>FR</abbr>) cb13554947k (data) · WorldCat Identities (<abbr>EN</abbr>) lccn-n78070561
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Gad Lerner

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera. Jump to navigationJump to search Gad Lerner nel 2010

Gad Eitan Lerner, noto semplicemente come Gad Lerner (in ebraico: גד איתן לרנר‎?; Beirut, 7 dicembre 1954), è un giornalista, conduttore televisivo e saggista italiano.

Indice

  • 1Biografia
  • 2Carriera giornalistica
    • 2.1Direzione del TG1
    • 2.2La7
    • 2.3Addio a La7 e la Repubblica
    • 2.4Ritorno in Rai
    • 2.5Breve ritorno a Repubblica e approdo a Il Fatto Quotidiano
  • 3Attività politica
  • 4Procedimenti giudiziari
  • 5Scrittore
    • 5.1Opere
  • 6Conduzioni televisive
  • 7Note
  • 8Altri progetti
  • 9Collegamenti esterni

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Lerner nacque a Beirut, in Libano, il 7 dicembre del 1954 da una famiglia ebraica stabilitasi in Palestina sin da prima della fondazione dello stato ebraico e dove vivono ancora molti suoi parenti. Il padre Moshé è nato nell'allora kibbutz di Haifa da genitori galiziani originari di Drohobyč (quando faceva parte dell'Impero austro-ungarico), mentre la madre, Revital Taragan, è nata a Tel Aviv, ma si è trasferita con la famiglia in Libano giovanissima, da Joseph e Zipora Taragan. Questi erano un ricco mercante turco e la figlia di intellettuali lituani, aderenti al movimento politico Hovevei Zion.

Lerner visse a Milano sin dall'età di tre anni. Nel 1967 chiese la cittadinanza italiana a cui aveva diritto come apolide residente da dieci anni ma la domanda venne accettata solo nel 1986, dopo quasi 30 anni di soggiorno ininterrotto in Italia, e questo grazie al primo matrimonio contratto con una cittadina italiana.

Ha frequentato il liceo classico Giovanni Berchet. Si è sposato in seconde nozze con Umberta e ha cinque figli. È proprietario di una cascina, dove coltiva uva da vino barbera e nebbiolo. Fin da bambino è tifoso dell'Inter.

Carriera giornalistica[modifica | modifica wikitesto]

Comincia l'attività giornalistica nel 1976 nel quotidiano Lotta Continua, organo dell'omonimo movimento politico di sinistra extraparlamentare, fino a diventarne vice-direttore. L'attività nel quotidiano durerà in tutto tre anni, terminando nel 1979. In seguito lavora al quotidiano Il Lavoro di Genova, a Radio Popolare, al quotidiano il manifesto e al settimanale L'Espresso. Il salto di qualità e la fama arriva con la televisione, con una serie di programmi firmati e condotti in video per Rai 3, tra cui Profondo Nord, la cui scenografia era dominata da una cartina dell'Italia sottosopra, e Milano, Italia, preceduti da un programma di una sola puntata dal titolo Nella tana della Lega, nel quale per primo inizia ad interessarsi e a dare voce al fenomeno politico della Lega Nord, che in quegli anni stava ottenendo i primi successi elettorali in Lombardia ma contava ancora soltanto due parlamentari.

Erano gli anni di Tangentopoli, dell'ascesa della Lega Nord, dell'entrata in politica di Silvio Berlusconi, del governo de L'Ulivo, del Trattato di Maastricht e dell'integrazione europea, e Lerner condusse con una forte impronta personale programmi popolari che vertevano prevalentemente sui temi al centro del dibattito partitico ed economico-finanziario. Tornato alla carta stampata dal 1993 al 1996 è stato vicedirettore de La Stampa, allora diretta da Ezio Mauro, prima di tornare nuovamente in Rai per condurre su Rai 1 e poi su Rai 2, Pinocchio (1997-1999).

Direzione del TG1[modifica | modifica wikitesto]

Nell' aprile 2000 ottiene la direzione del TG1, da cui si dimetterà in seguito. Durante il suo breve mandato come direttore del TG1 Lerner fu oggetto di molte critiche, tra cui non avere mandato in onda l'ultima intervista del giudice Paolo Borsellino, ucciso in un attentato mafioso otto anni prima; le dimissioni avvengono a seguito delle polemiche scaturite da un servizio sulla pedofilia, contenente immagini pedopornografiche (in realtà foto di minori tratte da una sorta di album sequestrato e consegnato ai cronisti dalla polizia stessa, secondo lo stesso Lerner, e solo per pochi istanti), mandato in onda nell'edizione di prima serata del giornale contro un preciso divieto del giornalista stesso. Nel discorso che tiene in TV con cui rassegna le dimissioni il giornalista afferma di essere stato colpevolmente disattento e in chiusura riferisce di un episodio in cui il presidente della Commissione di Vigilanza RAI – Mario Landolfi di Alleanza Nazionale – nel corso di un pranzo gli avrebbe chiesto di "sistemare" una persona passandogli un biglietto. Landolfi ammette di aver agito in modo "inopportuno" e allo stesso tempo querela Gad Lerner per diffamazione. I giudici assolveranno Gad Lerner ritenendo che «la risposta critica e pubblica del dottor Lerner fosse forte ma legittima».

La7[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2001 passa a LA7 (ex Telemontecarlo), dove, per un breve periodo, assume l'incarico di direttore dei notiziari. Ė l'ultimo direttore delle vecchie TMC News e primo direttore del nuovo TG LA7. Per qualche anno scrive come editorialista sul Corriere della Sera. Sempre su LA7 conduce il programma di approfondimento L'infedele, è un ascoltato consulente sui temi della comunicazione per personalità politiche, collabora al quotidiano la Repubblica, ai settimanali Vanity Fair Italia e Nigrizia. Nel luglio 2010 la portavoce del governo siriano ha negato a Gad Lerner la possibilità di ottenere un visto per visitare la Siria, nonostante la sua collega Alix Van Buren abbia cercato di metterlo in ottima luce: «Difende spesso le comunità musulmane in Italia e il loro diritto di avere le moschee [...] [è un] ebreo indipendente (cioè non appartiene a nessuna lobby) [...], uno dei firmatari dell'appello scritto da un gruppo di ebrei europei contrario alle politiche del governo israeliano presieduto da Benjamin Netanyahu».

È autore di alcuni libri, tra cui Operai, del 1988, Il millennio dell'odio, del 2000 e Tu sei un bastardo, pamphlet sul meticciato sociale e culturale dell'epoca odierna. Nell'ultimo libro "Scintille" (2009), parla del suo ritorno ai luoghi di famiglia: l'Ucraina e il Libano. Con il libro ha ricevuto una candidatura al premio Alabarda d'oro 2010. Dopo la chiusura de L'infedele nel dicembre 2012, Lerner passa a condurre il nuovo programma di LA7 Zeta a partire dal 25 gennaio 2013 nella seconda serata del venerdì.

Addio a La7 e la Repubblica[modifica | modifica wikitesto]

Il 9 luglio 2013 con un post apparso sul suo blog, il giornalista ha ufficializzato l'addio da LA7 dopo 12 anni. Nei primi mesi del 2014 approda a La EFFE, prima con alcuni speciali televisivi, poi con una vera e propria trasmissione dal titolo Fischia il vento.

Il 9 giugno 2015 decide di lasciare la Repubblica per non essere pagato adeguatamente interrompendo così un rapporto di lavoro con il quotidiano di riferimento della sinistra che durava dal 2005.

Ritorno in Rai[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2017 Gad Lerner torna a lavorare in Rai con il programma Operai in onda su Rai 3 in seconda serata. Il programma, suddiviso in un corpo di sei puntate, è stato scritto dallo stesso Lerner a due mani con l'autrice Laura Gnocchi e si tratta di un'inchiesta sul mondo del lavoro nella società contemporanea.

Nel 2018 conduce La difesa della razza, un programma di inchiesta giornalistica sulle nuove forme di razzismo presenti in Italia, in onda su Rai 3 in prima serata. Il titolo del programma si ispira alla omonima rivista italiana di ispirazione razzista ed antisemita e vuole ricordare l'anniversario degli 80 anni della pubblicazione in Italia delle leggi razziali fasciste nel 1938 durante il regime fascista.

Il 3 giugno 2019 inizia un nuovo programma L'Approdo, sempre in onda su Rai 3. Il programma è suddiviso in cinque puntate ed esplora la realtà sociale e politica italiana. Il ritorno di Gad Lerner in Rai ha sollevato commenti critici da parte del segretario della Lega, Matteo Salvini, e del consigliere Rai, in quota Fratelli d'Italia, Giampaolo Rossi. Nonostante le polemiche, la prima puntata della trasmissione si rivela un successo, registrando più di un milione di spettatori e il 7,4% di share.

Breve ritorno a Repubblica e approdo a Il Fatto Quotidiano[modifica | modifica wikitesto]

Il 10 aprile 2019 Lerner annuncia il ritorno a la Repubblica. Tuttavia, in seguito alla rimozione di Carlo Verdelli dalla direzione del quotidiano, Lerner interrompe nuovamente la collaborazione. Il 26 maggio 2020 inizia a scrivere su "Il Fatto Quotidiano".

Attività politica[modifica | modifica wikitesto]

Oltre alla militanza in Lotta Continua ha al suo attivo alcuni incarichi politici. Nelle elezioni politiche italiane 2006 ha dichiarato in una lettera a Europa il suo voto a Democrazia è Libertà - La Margherita. È stato attivo nel Partito Democratico, essendone stato membro del Comitato promotore 14 ottobre e della Commissione per l'Etica dell'Assemblea Costituente Nazionale. È stato coordinatore del PD di Cerrina (Monferrato casalese, in provincia di Alessandria). Nel marzo 2013, in seguito alle elezioni politiche, insieme a molti altri suoi colleghi, ha aderito al progetto "Riparte il futuro" firmando la petizione che ha lo scopo di revisionare la legge anti-corruzione modificando la norma sullo scambio elettorale politico-mafioso (416 ter) entro i primi cento giorni di attività parlamentare.

Il 23 agosto 2017 annuncia in un editoriale su Nigrizia le sue dimissioni dal Partito Democratico a causa di contrasti con il partito per la gestione della politica migratoria.

Procedimenti giudiziari[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2010 è stato querelato per diffamazione dal padre Moshè che si è sentito danneggiato per quando il figlio ha scritto su di lui nel libro Scintille. Tuttavia la Procura della Repubblica di Milano dopo le indagini svolte ha archiviato la querela, in quanto il pubblico ministero ha motivato che la "terminologia molto forte" contenuta nel libro "scaturisce" da "un profondo dolore causato da una delusione nei confronti della figura paterna" e Gad Lerner ha diritto ad "una libera esposizione di quanto è accaduto nella sfera della sua vita familiare".

Scrittore[modifica | modifica wikitesto]

Il suo libro Scintille. Una storia di anime vagabonde, del 2009, ha ottenuto il Premio Selezione Campiello 2010 e il Premio Cesare Pavese entrambi nel 2010.

Opere[modifica | modifica wikitesto]

  • Agenda rossa 1978. A dieci anni dalla rivolta degli studenti. In 365 voci: gli avvenimenti del '68, le sue premesse, le sue conseguenze; le vicende e le idee del movimento del '77, con Luigi Manconi e Marino Sinibaldi (a cura di), Roma, Savelli, 1977.
  • Uno strano movimento di strani studenti. Composizione, politica e cultura dei non garantiti, con Luigi Manconi e Marino Sinibaldi, Milano, Feltrinelli, 1978.
  • Operai. Viaggio all'interno della Fiat. La vita, le case, le fabbriche di una classe che non c'e più, Milano, Feltrinelli, 1988, ISBN 88-07-11018-0; UE Feltrinelli, 2010, ISBN 978-88-07-72213-4.
  • Maledetti giornalisti, con Goffredo Fofi e Michele Serra, Roma, E/O, 1997, ISBN 88-7641-329-4.
  • Crociate. Il millennio dell'odio, In appendice Il "mea culpa" della Chiesa, una discussione con Franco Cardini, Collana Saggi italiani, Milano, Rizzoli, 2000, ISBN 88-17-86596-6; ediz. aggiornata, BUR, 2016, ISBN 978-88-170-9074-2.
  • Martiri e assassini. Il nostro Medioevo contemporaneo, con Franco Cardini, Collana Saggi italiani, Milano, Rizzoli, 2001, ISBN 88-17-86986-4.
  • Cammini di liberazione. Dalla colpa alla responsabilità, con Giancarlo Caselli, Massimo Bubola e Lella Costa, Milano, Edizioni Paoline, 2001, ISBN 88-315-2154-3.
  • Abramo e il naziskin, in Francesco Antonioli (a cura di), La Bibbia dei non credenti. Protagonisti della vita italiana sfidano il Libro dei libri, Casale Monferrato, Piemme, 2002, ISBN 88-384-6504-5.
  • Tu sei un bastardo. Contro l'abuso delle identità, Milano, Feltrinelli, 2005, ISBN 978-88-078-4060-9.
  • Il martirio, in Patrizia Pozzi (a cura di), Atti dei convegni: Il martirio nell'esperienza religiosa di ebrei, cristiani e musulmani, 13 novembre 2002; Le religioni nella costruzione dell'unità europea, 16 marzo 2004, Milano, Mimesis, 2005, ISBN 88-8483-116-4.
  • Religioni e Costituzione europea, in Patrizia Pozzi (a cura di), Atti dei convegni: Il martirio nell'esperienza religiosa di ebrei, cristiani e musulmani, 13 novembre 2002; Le religioni nella costruzione dell'unità europea, 16 marzo 2004, Milano, Mimesis, 2005, ISBN 88-8483-116-4.
  • Scintille. Una storia di anime vagabonde, Collana Serie bianca, Milano, Feltrinelli, 2009, ISBN 978-88-07-17178-9.
  • Identità plurali, Roma, Aliberti, 2011, ISBN 978-88-7424-691-5.

Conduzioni televisive[modifica | modifica wikitesto]

  • Profondo Nord (Rai 3, 1991-1992)
  • Milano, Italia (Rai 3, 1992-1993)
  • Pinocchio (Rai 1, 1997-1998, Rai 2, 1998-1999)
  • TG1 (Rai 1, 2000)
  • TMC News (Telemontecarlo, 2001)
  • TG LA7 (LA7, 2001)
  • Diario di guerra (LA7, 2001-2002)
  • Otto e mezzo (LA7, 2002, 2005)
  • L'infedele (LA7, 2002-2012)
  • Zeta (LA7, 2013)
  • Fischia il vento (La EFFE, 2014-2015)
  • Islam, Italia (Rai 3, 2016)
  • Operai (Rai 3, 2017)
  • Ricchi e Poveri (Rai 3, 2017)
  • La difesa della razza (Rai 3, 2018)
  • L'Approdo (Rai 3, 2019)
  • La scelta - I partigiani raccontano (Rai 3, 2020)

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Gad Lerner, Scintille, Feltrinelli, 2009, ISBN 978-88-07-94158-0.
  2. ^ Come da sua dichiarazione avvenuta il 2 ottobre 2008 durante la trasmissione AnnoZero di Michele Santoro, nella quale era ospite.
  3. ^ Lerner: "Quando anch'io sognavo la cittadinanza italiana, su libreidee.org.
  4. ^ L'ex allievo Gad Lerner (WMV), su liceoberchet.edu.it.
  5. ^ Biografia, su gadlerner.it, 30 settembre 2007. URL consultato il 10 dicembre 2014.
  6. ^ W la società multietnica Internazionale F.C., su Blog personale, 19 maggio 2009. URL consultato il 22 aprile 2018.
  7. ^ Ragazzi di Lotta continua occuparono telegiornali... Archiviato il 23 ottobre 2015 in Internet Archive., corriere.it
  8. ^ Note autobiografiche, su Blog personale, Nigrizia. URL consultato il 22 aprile 2018 (archiviato dall'url originale il 23 aprile 2018).
  9. ^ Si veda il commento sul suo blog personale su archive.org.
  10. ^ Salta a:a b Gad lerner, Pedofilia, vergogna e isteria collettiva
  11. ^ Rai, Lerner si dimette e accusa
  12. ^ Gorodisky Daria, Landolfi sul caso Lerner «Segnalare quel nome fu un atto inopportuno», in Corriere della Sera, 5 ottobre 2000. URL consultato il 16 luglio 2013.
  13. ^ Cavalli Giovanna, Querela di Landolfi per il «foglietto» in tv, Lerner assolto, in Corriere della Sera, 5 ottobre 2000. URL consultato il 16 luglio 2013(archiviato dall'url originale il 21 febbraio 2014).
  14. ^ L'imbarazzante caso di Repubblica in Siria, su camilloblog.it. URL consultato il 14 febbraio 2012 (archiviato dall'url originale il 25 dicembre 2015).
  15. ^ Zanini Luca, Lerner, nuovo talk: «Meno chiacchiere e più informazione», in Corriere della Sera, 25 gennaio 2013. URL consultato il 16 luglio 2013(archiviato dall'url originale il 13 aprile 2015).
  16. ^ Gad Lerner lascia La7 dopo 12 anni: "Non trovo saggio invecchiare in tv", in La Repubblica, 9 luglio 2013. URL consultato il 16 luglio 2013.
  17. ^ Lerner molla "Repubblica": non mi paga quanto merito, su ilgiornale.it.
  18. ^ Operai, Gad Lerner torna in Rai, in ANSA, 3 maggio 2017.
  19. ^ Gad Lerner debutta su Rai3 con 'L'Approdo', prima puntata sulla Lega, in Adnkronos, 20 maggio 2019.
  20. ^ Salvini vs Lerner, in Adnkronos, 29 maggio 2019.
  21. ^ Rossi: "Lerner porta odio ma autonomia Rai va tutelata", in Adnkronos, 30 maggio 2019.
  22. ^ Grande esordio per 'L'approdo' di Gad Lerner, su la Repubblica, 4 giugno 2019. URL consultato il 2 aprile 2020.
  23. ^ Con la nuova direzione di @CarloVerdelli, che ringrazio, ho ricominciato a scrivere per @repubblica, su mobile.twitter.com. URL consultato il 15 aprile 2019.
  24. ^ Gad Lerner lascia La Repubblica: "In poche settimane è cambiata, non la riconosco più", su Il Fatto Quotidiano, 17 maggio 2020. URL consultato il 17 maggio 2020.
  25. ^ Gad Lerner trasloca al 'Fatto': "scelta obbligata"; "Exor ha optato per la monarchia assoluta", su Prima Comunicazione, 26 maggio 2020. URL consultato il 26 maggio 2020.
  26. ^ Margherita, senza riserve, in Europa quotidiano, 8 aprile 2006. URL consultato il 22 aprile 2018 (archiviato dall'url originale il 23 aprile 2018).
  27. ^ parlamento italiano Archiviato il 18 marzo 2013 in Internet Archive. riparteilfuturo.it
  28. ^ MIGRANTI, IL NAUFRAGIO PD E LA SCELTA DI LERNER, su Nigrizia, 23 agosto 2017. URL consultato il 31 maggio 2019 (archiviato dall'url originaleil 25 aprile 2019).
  29. ^ Lerner querelato dal padre che chiede pure i danni per il libro "Scintille" - Quotidiano.net
  30. ^ archiviazione_5133bb4c-514b-11df-884e-00144f02aabe.shtml Archiviata la denuncia di diffamazione di Moshe Lerner contro il figlio Gad - Corriere della Sera
  31. ^ Premio Campiello, opere premiate nelle precedenti edizioni, su premiocampiello.org. URL consultato il 24 febbraio 2019.
  32. ^ Premio Cesare Pavese 2010, su fantasymagazine.it. URL consultato il 4 gennaio 2020.
  33. ^ Il Premio Pavese a Margherita Hack, su ricerca.gelocal.it. URL consultato il 4 gennaio 2020.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

  • Wikiquote contiene citazioni di o su Gad Lerner
  • Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Gad Lerner

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Direttore del TG1 Successore
Giulio Borrelli 1999-2000 Albino Longhi
Predecessore Direttore del TG La7 Successore
- 2001 Nino Rizzo Nervo
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V · D · M Vincitori del Premio Cesare Pavese

mostra

V · D · M Vincitori del Premio Selezione Campiello

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