Firenze

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Splendida vista di Firenze dal piazzale Michelangelo
« Firenze, se sapesse 'uello 'e si dice di lei, leverebbe i'ssaluto a tutti, ecchi s'è visto s'è visto! Ovvìa! »
(Qualcuno)
« 'Mazza quant'è vecchia 'sta città, aoh! »
(Burino)

Ridente paesotto di circa 500 o 500.000 abitanti (dipende dalle stime), situato appena al di fuori della Terronia, si trova in provincia di Campi Bisenzio. La popolazione è costituita da persone snob, rompicoglioni, polemiche e (a volte) di intelligenza superiore alla media nazionale (ci vole anche poco).

La città è famosa soprattutto per aver dato i natali a Guido Cavalcanti e a Bud Spencer, celebre pianeta della costellazione di Orione; e per aver ospitato Galileo Galilei, idraulico dal nome curioso, autore della contestata Divina Commedia.

La leggenda narra che questa regione, un tempo popolosa (circa 501 o 500.001 abitanti), subì una forte emigrazione di massa a fanculo da parte degli abitanti, delusi e schifati.

Verna'olo

Il dialetto Fiorentino l'è 'na lingua artificiale crea'a dallo scrittore Fiorentino John Ronald Reuel Tolkien, ispira'a in parte al finlandese e 'n parte a' mugugnii del cugino dello stesso Tolkien, John Dantis Tolkien.

Primissima cosa da sapere: ai Fiorentini (quelli veri) insulta pure chi vuoi: se intesa come beffa ciò verrà preso in ischerzo e, ad esempio alla frase: -La tua mamma maiala fa le pompe ai cavalli- il VERO FIORENTINO risponderà: -La tua!- (ad intendere che le mamme di entrambi fanno le pompe ai cavalli, in ispecial modo quello che ha pronunciato per primo la frase offensiva, per la quale in terronia ti ucciderebbero)

Mi'a tutti sanno parlà i' dialetto fiorentino perbene. Figurassi a scri'ilo! Parecchi bischeri pensano che ci si mangia sempre la ci, e 'nvece un'è mi'a vero sempre. E si mangia solo quando è una cci sola, e solo se didre'ho a davanti ci'ha du' vo'ali (ecco presempio: vo'ali). Eppoi nessuno s'è mai accorto che a vorte e ci si mangia anche la ttie, che gl'è anche dimorto ma dimorto più sapori'a (ecco pe'llappunto: sapori'a).

Inortre bisogna badare al fatto che nei dialetto fiorentino spesso si pronuncia un suono simile al 'th inglese (lingua fra i denti)nelle t nei mezzo alle parole, per esempio: gelatho, pathethio ecc.

Un'artra regola che gl'è fondamentale gl'è i' verbo che gl'è sempre precedu'o da un'artro soggettino, messo lì pe' rafforzà un po'inino la 'osa. Presempio:

  • Io sò.
  • Te ttu sei.
  • È gl'è. * La gl'è.
  • Noi s'è. (i' "siamo" l'è bandiho ni' toscano DOC, dio bono)
  • Voi vvù s'ete. (bello! senti 'ome sona bene!)
  • È sono. o glienno...raffinatezza usaha nei quartieri dove e si parla la lingua perfetta (vedi sotto).

Prima di' verbo "avere" ci va sempre la parolina "ci". Un si sa bene perché ma lla ci sta parecchio bene, come disse i' Bondi.

  • Io c'ho. (=io ho)
  • Te tu c'hai. (=tu hai)
  • Lui c'ha. (=egli ha)
  • Lei la c'ha. (delle belle pOppe) (=lei ha)
  • Noi ci s'ha. (=noi abbiamo)
  • Voi vu c'ave'e. (=voi avete)
  • È c'hanno. (=essi hanno)

In terza persona singolare co' i' passato prossimo si usa anche parecchio i' "l'è", tipo:

  • L'è anda'o. (=egli è andato)
  • L'è torna'o. (=egli è tornato)

Siccome noi toscani siamo perzoncine 'orte e dabbene, alla terza persona singolare dell'indicatio noi e si preferisce sostituigni i' ccongiuntivo:

  • Loro prendano da bere. (=loro prendono da bere)
  • MA i fiorentini non usano il verbo "prendere", bensì "pigliare", come disse Beppe di' Bardiccio, "ti pigliasse un corpo".

Frasette utili da segnavvele subito:

  • Bellino i' canino. (=Che bel cane);
  • La 'o'a'ola ' diaccia on la 'annuccia 'orta 'orta e colora'a. (=La coca-cola ghiacciata con la cannuccia corta corta e colorata);
  • Codesto ragazzo 'ostì. (=Quel Ragazzo Li ma solo all'incirca, infatti "codesto" indica cosa o persona lonatana da chi parla ma vicina alla persona a cui ci si rivolge; diverso da "quello").
  • Gni stiantasse i' core! (=Ma è davve