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Cane domestico
[[File:Pastore di Picardia|220px]]
Esemplare di Pastore di Picardia
Stato di conservazione
sicuro
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Sottoregno Eumetazoa
Superphylum Deuterostomia
Phylum Chordata
Subphylum Vertebrata
Infraphylum Gnathostomata
Superclasse Tetrapoda
Classe Mammalia
Sottoclasse Theria
Infraclasse Placentalia
Ordine Carnivora
Sottordine Caniformia
Famiglia Canidae
Sottofamiglia Caninae
Genere Canis
Specie C. lupus
Sottospecie C. l. familiaris
Nomenclatura trinomiale
Canis lupus familiaris
Linneo, 1758

Il cane (Canis lupus familiaris) è un mammifero onnivoro ascritto al genere Canis (famiglia canidi). Con la domesticazione si è distinto dal suo probabile predecessore, il lupo, del quale rappresenta una forma neotenica (anche se al riguardo c'è ancora qualche divergenza[1]) e rispetto al quale ha canini meno aguzzi, intestino più lungo, ed è privo di artigli affilati.

Biologia

Il cane è estremamente variabile nelle sue caratteristiche biologiche, per la selezione operata dalla natura (dalle zone di provenienza) e soprattutto dall'uomo (suo compagno di vita fin dalle ere preistoriche), tanto secondi alcuni, da necessitare la divisione in differenti sottospecie e morfologie. Il peso può variare da 700 g ai 111 kg. Ha un ciclo mestruale ripetuto due volte l'anno (al contrario dei lupi che hanno un solo periodo d'estro) e questa caratteristica è dovuta in parte all'uomo per facilitare l'allevamento e la selezione.

Il periodo di gestazione per tutte le razze è di circa 9 settimane. Vengono alla luce da 2 a 10 piccoli, a seconda della taglia dell'animale. Notevoli sono i cambiamenti apportati nel corso dei secoli dalla selezione operata dall'uomo, sia come caratteristiche fisiche (colore, peso, qualità sensoriali), sia come caratteristiche sociali. Notevole importanza è stata posta nel comportamento, ad oggi tutte le razze hanno una spiccata predisposizione al comportamento giocoso e socievole, che in natura (riferendosi al suo progenitore lupo) scomparirebbero con il sopravvenire dell'età adulta.

Il senso dell'olfatto

Principale caratteristica distintiva del cane è il senso dell'olfatto, derivato dalla sua preistorica attività di cacciatore. Parte fondamentale del suo processo di riconoscimento degli odori è la conformazione del suo naso (il tartufo) ma soprattutto la ricchissima mucosa interna, in grado di distinguere una sola molecola di una sostanza su milioni. Il tartufo nel cane rappresenta l'estremità terminale del naso dello stesso. L'impronta delle circonvoluzioni che lo contraddistinguono è specifica dell'individuo e, al pari delle impronte digitali dell'essere umano, può essere usata come efficace sistema di riconoscimento.

La mucosa che lo riveste svolge gli stessi compiti che in qualsivoglia altro mammifero: alla sua estremità ci sono le froge o cavità per aspirare l'aria e come in altri mammiferi, al confine mucosocutaneo, è dotato di "vibrisse" laterali, grossi peli con funzioni sensoriali molto importanti. Quello che la rende speciale sono varie funzioni aggiuntive. Intanto è un eccezionale organo di senso soprattutto in senso termico, dinamico (perché la mucosa che lo riveste è provvista di ghiandole sudoripare - la pelle del cane ne è quasi totalmente priva -) e tattile (è in grado di registrare anche lievissime asperità e vibrazioni che altrimenti sfuggirebbero all'animale). Il naso del cane è un naso molto sensibile, ecco perché vengono addestrati e usati per la ricerca di animali e persone.

Evoluzione

 
Mosaico pompeiano raffigurante un cane con guinzaglio

Evolutivamente, si è ritenuto (a partire dagli studi di Konrad Lorenz) che il cane potesse discendere dal lupo o dallo sciacallo, o da entrambi, che avrebbero dato origine a razze primitive diverse, dalle quali sarebbero derivate le molteplici forme attuali.

I più recenti studi basati sulla genetica, supportati dagli approfondimenti paleontologici, hanno portato a ritenere valido il riconoscimento del lupo grigio (Canis lupus anticus madeus parmus lantus sus) come progenitore del cane domestico, riconosciuto come sottospecie (Canis lupus familiaris). Ancora incerte sono le ipotesi sul processo di domesticazione. Una delle ipotesi più accreditate è quella dei coniugi Ray e Lorna Coppinger, biologi, che propongono la teoria di un "domesticamento naturale" del lupo, una selezione naturale di soggetti meno abili nella caccia, ma al contempo meno timorosi nei confronti dell'uomo, che avrebbero cominciato a seguire i primi gruppi di cacciatori nomadi, nutrendosi dei resti dei loro pasti, ma fornendo inconsapevolmente un prezioso servizio di "sentinelle", stabilendosi in seguito nei pressi dei primi insediamenti, e dando il via ad una sorprendente coabitazione tra due specie di predatori, con reciproci vantaggi.

Alcuni di questi "cani selvatici" sarebbero poi stati avvicinati ed adottati nella comunità umana (cani del villaggio, i "cani pariah" che si trovano ancora oggi in alcune società, "di tutto il villaggio", tollerati per il loro ruolo di spazzini e di predatori di piccoli animali nocivi), dando il via ad un perfetto esempio di coevoluzione. Quasi certamente, come dimostrato anche dagli studi di Dimitri Belayev, la naturale selezione basata sulle attitudini caratteriali al domesticamento ha provocato la comparsa di mutamenti fisici (dalla riduzione del volume cranico, all'accorciamento dei denti, ma anche la comparsa di caratteri quali le chiazze bianche sul mantello e le code arrotolate).

Nei siti archeologici più antichi, numerosi sono i ritrovamenti di resti di cani (che pure testimoniano le prime differenze dall'antenato selvatico), anche se recanti per lo più evidenti segni di macellazione. La prima testimonianza di un legame nuovo, più profondo, tra uomo e cane, lo troviamo nella cultura natufiana, risalente a 12000 anni fa, in una tomba che conserva di resti di un uomo anziano che appoggia la testa ed una mano al corpo di un cucciolo.

La prima differenziazione tra le diverse "razze" locali, è da attribuirsi alle diverse sottospecie di lupo che vennero addomesticate quasi contemporaneamente in diverse parti del mondo, in situazioni geografiche e climatiche altrettanto dissimili. Possiamo farci un'idea del loro aspetto se prendiamo in considerazione le razze "moderne" riunite nel gruppo 5 della classificazione F.C.I. Federazione Cinologica Internazionale (cani di tipo spitz e primitivo, appunto). I primi cani erano certamente lavoratori versatili, in grado di assolvere molteplici compiti, dalla guardia del villaggio all'ausilio nella caccia, dal trasporto di piccoli carichi alla conduzione delle prime mandrie della nascente pastorizia.

Successivamente, i soggetti più dotati fisicamente e/o attitudinalmente per i diversi impieghi, cominciarono ad essere selezionati dall'uomo, in modo dapprima "istintivo" (privilegiando i preferiti con una migliore alimentazione), poi con metodi sempre più efficaci. Può essere interessante osservare come le grandi variazioni morfologiche che hanno permesso al lupo di "trasformarsi" in alano, chihuahua oppure bassotto, si sono presentate nel corso dei secoli in forma involontaria, vere e proprie mutazioni spontanee che l'uomo ha saputo sfruttare e valorizzare; la struttura del levriero non era certo "progettabile" da parte di un cacciatore del deserto, ma lui ha saputo osservare come i suoi cani più validi nel raggiungere la preda fossero quelli dotati di arti lunghi e sottili, sterno carenato e coda portata in modo da bilanciarne il movimento in velocità: ecco nascere nella sua mente una sorta di "standard di razza", da ricercare nella scelta dei cani dai quali farsi accompagnare nella caccia.


Si sono talvolta sfruttate quelle che potevano apparire assurde bizzarrie genetiche, quali il nanismo acondroplasico (arti corti su corpi normali), utili in cani adibiti a seguire la selvaggina nel folto dei cespugli, o dentro le tane: ecco la comparsa delle forme "bassotte" in molte razze da caccia. Molto interessante, poi, lo ricostruzione dell'evoluzione delle razze attraverso il fenomeno del pedomorfismo neotenico, la conservazione cioè nei cani adulti di alcuni tratti morfologici e caratteriali tipici di diverse fasi giovanili dello sviluppo del lupo. In base a tale teoria, si possono raccogliere le razze in 4 gruppi:

  • cani primitivi-con proporzioni della testa e struttura generale fortemente lupine, orecchie erette. Esempi: groenlandese, laika, pharaon hound, basenji, vastgotaspets
  • pedomorfi di primo grado-teste allungate, stop accentuato, orecchie semi erette. Sono segugi e cani paratori, con spiccato istinto all'inseguimento. Esempi: wolfhound, bloodhound, bracchi, collies, terrier, bassotti
  • pedomorfi di secondo grado-teste più larghe, musi più quadrati, stop marcato, orecchie pendenti, pelle più spessa. Cani giocatori con gli oggetti, buoni riportatori. Esempi: terranova, retrievers, barbet, spaniels, bichon
  • pedomorfi di terzo grado-accentuati diametri trasversali, musi corti o cortissimi, occhi frontali, orecchie piccole e cadenti, cute abbondante che forma rughe, molto predisposti all'accumulo di grassi. Cani "lottatori" (anche nella forma giocosa), fortemente territoriali e diffidenti. Esempi: mastini, cani da montagna, cani da presa, bulldog, carlino, pechinese.

Nel tempo, l'uomo ha selezionato molte diverse razze e varietà di cani, per avere un aiuto nelle sue molte attività: esistono quindi oggi razze di cani da pastore, da caccia, da guardia, da compagnia, da corsa e altre ancora.

Razze

 
Un esemplare di Canis lupus familiaris al Passo dello Stelvio

Classificazione F.C.I. per gruppi e sottogruppi

  • Gruppo 1: Cani da Pastore e Bovari (esclusi Bovari Svizzeri)
    • Cani da Pastore
    • Cani da Bovari (esclusi Bovari Svizzeri)
  • Gruppo 3: Terrier
    • Terrier di taglia grande e media
    • Terrier di piccola taglia
    • Terrier di tipo Bull
    • Terrier di tipo Toy
  • Gruppo 5: Cani di tipo Spitz e di tipo primitivo
    • Cani nordici da slitta
    • Cani nordici da caccia
    • Cani nordici da guardia e da pastore
    • Spitz Europei
    • Spitz Asiatici e razze affini
    • Tipo primitivo
    • Tipo primitivo da caccia
    • Tipo primitivo da caccia con cresta sul dorso
  • Gruppo 6: Segugi e cani per pista di sangue
    • Segugi
    • Cani per pista di sangue
    • Razze affini
  • Gruppo 7: Cani da ferma
    • Cani da ferma continentali
    • Cani da ferma britannici ed irlandesi
  • Gruppo 8: Cani da riporto - Cani da cerca - Cani da acqua
    • Cani da riporto
    • Cani da cerca
    • Cani da acqua
  • Gruppo 9: Cani da compagnia
    • Bichons e affini
    • Barboni
    • Cani Belgi di piccola taglia
    • Cani nudi
    • Cani del Tibet
    • Chihuahua
    • Spaniel inglesi da compagnia
    • Spaniel giapponesi e pechinesi
    • Spaniel nani continentali
    • Kromfohrländer
    • Molossoidi di piccola taglia
  • Gruppo 10: Levrieri
    • Levrieri a pelo lungo o frangiato
    • Levrieri a pelo duro
    • Levrieri a pelo corto
  • Gruppo 11: meticcio (comunemente chiamato "bastardino")
    • è l'incrocio di due o più razze, che può formare dei veri e propri esemplari magnifici.

Classificazione morfologica per tipologie

 
Pastore tedesco di 6 mesi
 
Un bulldog inglese ritratto ad una mostra canina in Polonia
  • Tipologia Braccoide
testa di forma prismatica, con muso a facce laterali parallele, salto naso-frontale poco accentuato; orecchie grandi e piatte sulle guance; labbra superiori abbondanti che coprono il profilo inferiore della mandibola. Rappresentanti del Gruppo sono: Bracco italiano, Dalmata, Setter, Retriever, Cocker, ecc.
  • Tipologia Lupoide
testa a forma piramidale; orecchie erette e triangolari; muso allungato ed in rapporto di 1:1 col cranio; labbra superiori piccole e aderenti; dentatura con chiusura a forbice. Rappresentanti del Gruppo sono: Pastore tedesco, Pastore belga, Chow Chow, Fox Terrier, ecc
  • Tipologia Molossoide
testa rotonda, voluminosa; orecchie piuttosto piccole; muso più corto del cranio; labbra abbondanti; dentatura con chiusura a tenaglia o prognata. Rappresentanti del Gruppo sono: Mastino napoletano, Boxer, Cane di Terranova, Bulldog, Alano, Dogo argentino, Rottweiler, ecc.
  • Tipologia Graioide
testa a forma di cono allungato, stretta; orecchie piccole e portate indietro; rapporti di lunghezza del muso rispetto al cranio 1:1; labbra stirate; dentatura con chiusura a forbice. Rappresentanti di questo Gruppo sono: (Levrieri) Whippet, Borzoi, Saluki, Piccolo Levriero Italiano, ecc.
  • Tipologia Bassottoide
i soggetti Anacolimorfi.
  • Tipologia Volpinoide
rappresentanti di questo Gruppo sono: Volpino e Piccoli Spitz.

Cani da caccia

 
Un American Foxhound

Col tempo, affinandone le predisposizioni naturali, sono stati selezionati cani con caratteristiche specifiche per i differenti tipi di caccia condotti dall'uomo:

Addestramento

    La stessa cosa ma di più: Addestramento cinofilo.
 
Un cucciolo di cane

Il cane è un animale sociale che vive in un branco gerarchicamente organizzato. Deve essere subito sfatato il concetto secondo cui il capo branco occupa il posto essendo il più forte e violento del gruppo: nel branco la leadership del capo viene riconosciuta dai vari membri del gruppo in base alla capacità del leader di assicurare il cibo (guidando proficuamente le cacce), regolare le liti interne, difendere il gruppo. In sostanza la leadership viene costruita sulla base dell’affidabilità, dell’esperienza e della coerenza di comportamento di uno dei membri (generalmente un maschio, molto spesso femmina) che viene riconosciuto come leader. Per ottenerne ubbidienza e per poterlo educare è necessario quindi che il conduttore venga riconosciuto dal cane come suo leader. La costruzione del rapporto di fiducia è quindi il primo passo, essenziale, dell’addestramento.

Stabilito questo, il cane è, fra gli animali domestici, forse il più facile ed il più proficuo nell'addestramento ed è capace di imparare ad eseguire un gran numero di comandi. Alcune recenti affermazioni da parte dello scienziato Stanley Coren lo confermano[2]. Lo psicologo, che raccoglie da anni dati sui comportamenti dei cani, e che insegna psicologia all'università canadese della British Columbia[3], afferma che la loro intelligenza è profondamente più sviluppata di quanto le persone pensino. Per intelligenza li paragona infatti a bambini di due tre anni[4]: essi infatti, come avviene per i cuccioli d'uomo, hanno basilari capacità aritmetiche (quelli particolarmente intelligenti sono capaci di contare fino a cinque) e sono in grado di apprendere oltre 165 parole (il numero varia sensibilmente, fino ad arrivare a 250 parole per i cani dotati di maggior quoziente intellettivo)[5]. Egli distingue inoltre vari tipi di intelligenza:

  • Intelligenza istintiva: ciò che un cane è addestrato a fare fin dalla nascita
  • Intelligenza adattativa: ciò che un cane impara a fare da solo, attraverso l'esperienza
  • Intelligenza funzionale (ubbidienza): ciò che l'animale può imparare attraverso l'insegnamento di comandi e ordini
  • Intelligenza spaziale: si riferisce alle capacità di un cane di ritrovare ad esempio la via di casa

I metodi tradizionali di addestramento del cane si fondano principalmente sulla correzione dei comportamenti errati, fino all'ottenimento del comportamento desiderato. Questo avviene necessariamente con l'applicazione di forme di punizione di vario genere e intensità, dalla semplice sgridata ad alta voce, allo strattone applicato tramite il guinzaglio, fino all'uso di collari a strozzo, a punte o elettrici, questi ultimi controllati a distanza tramite telecomando. Il progredire delle conoscenze etologiche, e la crescente sensibilità animalista, hanno fatto si che negli ultimi anni si sia diffuso, a partire dal mondo anglosassone, un nuovo tipo di educazione e addestramento, il metodo gentile, basato sul premio, o meglio sul rinforzo positivo del comportamento desiderato, tramite bocconi, giocattoli, o qualunque cosa piaccia al cane. Questo metodo sfrutta il principio naturale per il quale il cane, come tutti gli animali, tende a ripetere i comportamenti che gli portano un vantaggio, tralasciando i comportamenti che non ne portano. Una delle metodologie più efficaci facenti parte del metodo gentile è quella del Clicker training, spesso basata sul modellaggio, anche se è spesso male interpretata da chi l'applica in modo approssimativo ed improvvisato, con conseguenti scarsi e approssimativi risultati

Nell'ambito delle attività organizzate di addestramento, vanno diffondendosi per seguito e per approfondimento le "prove di lavoro" riservate ad esemplari delle razze di utilità; si tratta di manifestazioni cinotecniche e sportive organizzate dalle delegazioni dell'E.N.C.I. allo scopo di mettere in evidenza le qualità naturali del cane, nonché la sua attitudine ad applicare ciò appreso dall'addestramento specifico e per individuare e fare conoscere, ai fini dell'allevamento, i soggetti dotati di carattere migliore e più idonei al lavoro.

Le malattie più frequenti nel cane

Le patologie di più frequente riscontro nel cane sono:

Altre ancora colpiscono le ossa come la panosteite. È consigliabile sottoporre ad un controllo veterinario il proprio cane almeno ogni sei mesi.

Cibi vietati al cane

Il fegato canino non scinde la teobromina rendendo tossico il cacao ed il cioccolato. Un cane di taglia gigante può morire con 24 grammi di cacao amaro.[6][7].

Curiosità

 
L'abuso della sezione «Curiosità» è consigliato dalle linee guida di Nonciclopedia.

Però è meglio se certe curiosità te le tieni pe' ttìa... o forse vuoi veder crescere le margherite dalla parte delle radici?

Sulla prestigiosa rivista scientifica GUT, nel novembre 2010, ricercatori giapponesi provano la capacità del fiuto del cane di individuare e riconoscere i soggetti portatori di tumore al colon ed altre forme tumorali. Ciò perché questi soggetti emetterebbero sostanze volatili, individuati dal fiuto del cane, che sono possibili indicatori della patologia sin dalle prima fasi di sviluppo della stessa.[8][9]

Note

  1. ^ The neoteny theory describes a heterochronic process whereby dogs developed dog shapes and behaviors by retaining wolf juvenile shapes and care-soliciting behaviors longer into adulthood - La teoria neotenica descrive il processo secondo il quale le forme e i comportamenti dei cani si sono sviluppati mantenendo i caratteri dei cuccioli di lupo fino all'età adulta. Fonte:Dogs: a new understanding of canine origin, behavior, and evolution
  2. ^ Template:Cita news
  3. ^ Template:Cita news
  4. ^ Template:Cita news
  5. ^ Template:Cita news
  6. ^ http://avapa.wordpress.com/2009/12/01/il-cioccolato-fa-male-ai-cani/
  7. ^ Questo argomento è molto controverso e discutibile, vedasi: http://www.albanesi.it/Veter/cioccolato.htm
  8. ^ Template:Cita web
  9. ^ Template:Cita web

Bibliografia

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

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