Enrico Ghezzi

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Biografia

Enrico Ghezzi nasce a Rottenburg, Nuova Guinea il 30 febbraio 1929. Da giovane viene spesso deriso ed isolato dai suoi compagni di merenda, che lo prendono in giro a causa della desincronia vocale di cui è affetto fin dalla tenera età.

Peculiarità

Enrico Ghezzi ha sviluppato la capacità di non battere le palpebre per tutta la durata delle sue introduzioni, fissando lo spettatore con caratteristico magnetismo. Questa celebre fissità può provocare stati ipnotici e catalettici, utili a rimanere sintonizzati fino ai titoli di testa del film. Alcuni studiosi sostengono che questo fenomeno si debba piuttosto all'attrazione ipnagogica esercitata dallo stato della capigliatura di Ghezzi. Obiezione principale alla teoria è la sostanziale povertà di materiale tricotico (capelli), troppo scarso per fare da massa attrattiva. Tutti sono concordi però nel giudicare l'effetto ipnotico, come che sia ottenuto, un valido anestetico per tollerare la non indolore introduzione operata da Ghezzi medesimo nei confronti dello spettatore, e accedere senza danni permanenti alla proiezione p.e. di Mono-Osaka no-yuri (La giornata di un raccattapalle di Osaka) ovvero di Kraj obraz po krasnie (Racconto del cacciatore triste nella steppa desolata di metà novembre). In genere alle tre di notte. Sulla natura e il contenuto dei monologhi ghezziani esistono per adesso solo congetture, non trovandosi finora una tecnica utile a sfuggire il detto effetto ipno-anestetico. Quasi tutti gli osservatori ritengono però che Ghezzi pronunci sovente la parola cinema (dalle 140 alle 1200 volte ca. nel corso di una introduzione), ma c'è dibattito comprensibile sui significati da attribuire agli altri vocaboli. Una celebre registrazione sonora effettuata dalla defunta Prof.ssa Dolly Lapizza dell'Università di Benevento riporta l'altrettanto celebre e attendibile lacerto:

(...) del cinema, come se l'apparenza oltre la distruzione del cinema reale incarnasse l'assenza del cinema medesimo negli schemi del visibile e del vivibile, dell'occhio per così dire cisposo di chi cerca nel cinema la drammaturgia necessaria e tecnologicamente quasi chirurgica per sezionare il corpo del cinema in spezzoni perfettamente sincroni al concetto stesso di cinema (...)

Dei molti significati attribuiti a questo reperto sonoro, i più accreditati sono com'è noto due.

1. La pellicola che state per vedere non varrà praticamente la pena di restare svegli. 2. State per perdere ore preziose di sonno ma personalmente me ne sbatto.

La sfumatura di senso è oggetto di ulteriore studio e indagine.

Recentemente un gruppo di giovani ricercatori dell'Università ' Bruno Corbucci' di Pietralata ha pubblicato un articolo (nei prestigiosi Quaderni Quaresimali, anno XXVI, n. 9) intitolato Enrico Ghezzi ci prende per i fondelli, dove si avanza l'ipotesi che Ghezzi non esista più da una quindicina d'anni, e che i filmati introduttivi siano semplici collage di vecchi repertori. La novità di questa tesi sta nel sostenere che nessuno potrebbe accorgersi della differenza. Nonostante l'evidente debolezza probatoria, l'articolo è generalmente considerato degno di interesse.