Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti: differenze tra le versioni

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Poiché sempre più l’UAAR sta diventando una vera e propria confessione gnostica dell’agnosticismo, che professa l’esistenza di un nuovo dio chiamato “Dio-Non-Esiste”, si sta pensando di modificarne la dicitura in “Unione degli Atei e degli Agnostici Religiosetti”, mantenendo così, grazie al sapiente understatement finale, una necessaria distanza da tutto ciò che implichi una tensione verso il significato delle cose.
Poiché sempre più l’UAAR sta diventando una vera e propria confessione gnostica dell’agnosticismo, che professa l’esistenza di un nuovo dio chiamato “Dio-Non-Esiste”, si sta pensando di modificarne la dicitura in “Unione degli Atei e degli Agnostici Religiosetti”, mantenendo così, grazie al sapiente understatement finale, una necessaria distanza da tutto ciò che implichi una tensione verso il significato delle cose.


Per la divulgazione dell’impossibile e dunque struggentissima conoscenza di “Dio-Non-Esiste”, l’UAAR ricorre a mezzi di prima linea: autobus di linea, per l’appunto. La campagna non ha però dato molti frutti, a causa del sovraffollamento dei mezzi pubblici, come si può vedere nell’immagine. [[File:Trasporti.jpg]]
Per la divulgazione dell’impossibile e dunque struggentissima conoscenza di “Dio-Non-Esiste”, l’UAAR ricorre a mezzi di prima linea: autobus di linea, per l’appunto. La campagna non ha però dato molti frutti, a causa del sovraffollamento dei mezzi pubblici, come si può vedere nell’immagine. [[File:Autobus_carico.jpg]]


L’assoluta certezza che caratterizza i membri dell’associazione riguardo al loro dio è ciò che permette che non siano richieste prove dell’esistenza di questo “Dio-Non-Esiste”. I non appartenenti a tale confessione insinuano però che “Dio-Non-Esiste” sia solo una proiezione delle incertezze personali degli aderenti (alcuni linguisti hanno notato che il nome stesso del dio contiene una negazione).
L’assoluta certezza che caratterizza i membri dell’associazione riguardo al loro dio è ciò che permette che non siano richieste prove dell’esistenza di questo “Dio-Non-Esiste”. I non appartenenti a tale confessione insinuano però che “Dio-Non-Esiste” sia solo una proiezione delle incertezze personali degli aderenti (alcuni linguisti hanno notato che il nome stesso del dio contiene una negazione).

Versione delle 13:43, 9 feb 2012

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Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti (UAAR): per quanto riguarda l’ateismo e l’agnosticismo si rinvia alle rispettive voci. Forniamo qui invece la definizione di razionalismo, non reperibile altrove, parafrasando il principio fondante dell’Unione: per non rischiare di superare i limiti della ragione, usiamola poco.

Attività e scopi dell’Unione

L’UAAR è un’associazione italiana di rimozione sociale. Rimozione perché crede nella necessità – per il bene dell’umana stirpe, ovviamente – di rimuovere tutto ciò che è stato positivamente costruito e favorito da duemila anni a questa parte, così che quando tutti saremo da soli e in mutande saremo tutti uguali.

Quest’ideologia, quando finalmente viene assimilata, porta gli aderenti a sviluppare un giudizio sulla società che si colloca sulla stessa linea di quando, a scuola, se il migliore della classe, per una volta, prendeva il nostro stesso voto, tornavamo a casa gasatissimi dicendo: «Ho preso lo stesso voto di Pallino!», e la mamma: «Bravo! Che voto hai preso?» «Quattro».

Nuove linee di tendenza

Poiché sempre più l’UAAR sta diventando una vera e propria confessione gnostica dell’agnosticismo, che professa l’esistenza di un nuovo dio chiamato “Dio-Non-Esiste”, si sta pensando di modificarne la dicitura in “Unione degli Atei e degli Agnostici Religiosetti”, mantenendo così, grazie al sapiente understatement finale, una necessaria distanza da tutto ciò che implichi una tensione verso il significato delle cose.

Per la divulgazione dell’impossibile e dunque struggentissima conoscenza di “Dio-Non-Esiste”, l’UAAR ricorre a mezzi di prima linea: autobus di linea, per l’appunto. La campagna non ha però dato molti frutti, a causa del sovraffollamento dei mezzi pubblici, come si può vedere nell’immagine. File:Autobus carico.jpg

L’assoluta certezza che caratterizza i membri dell’associazione riguardo al loro dio è ciò che permette che non siano richieste prove dell’esistenza di questo “Dio-Non-Esiste”. I non appartenenti a tale confessione insinuano però che “Dio-Non-Esiste” sia solo una proiezione delle incertezze personali degli aderenti (alcuni linguisti hanno notato che il nome stesso del dio contiene una negazione).

Proposta educativa e adesione individuale

L’espressione personale più tipica dell’associazione è il cosiddetto “sbattezzo”, pratica burocratica (ovvero, una buropratica) sorta da un sillogismo della più alta logica (1. Se ho gli occhi chiusi, non vedo; 2. Se non esiste, non si vede; 3. Se ho gli occhi chiusi, non esiste), con cui si sancisce l’annullamento del sacramento del Battesimo tramite una nota di negazione del medesimo nel registro parrocchiale. Fonti orali tramandano che alcuni parroci hanno tenuto incrociate le dita di una mano mentre scrivevano la nota richiesta.

A seguito di un radicale progresso del sillogismo citato (diventato così: 1. Se ho gli occhi chiusi, non vedo; 2. Se non esisto, non vedo; 3. Se ho gli occhi chiusi, non esisto), per il quale le menti più Razionaliste a lungo si sono spese coniugando verbi all’indicativo presente, ciò ha portato gli Atei e gli Agnostici più Razionalisti a voler incidere il proprio certificato di nascita su due o più lastre di ghisa, nel timore che la distruzione o falsificazione del detto certificato possa procurare loro la morte immediata.

Sempre per scongiurare la morte, alcuni membri dell’UAAR ricorrono a soluzioni non materiali e meno dispendiose, che però possono produrre alcuni effetti collaterali. Soprattutto, è in voga un particolare training autogeno che consiste nel ripetersi una frase (e ripeterla alle persone che si desidera convertire, come tentativo di persuasione e valorizzazione dell’interlocutore, il quale però è spesso portato a vivere l’affermazione come un insulto): «Sono solo un ammasso di cellule». La conseguenza però è – presso i più sensibili – un crollo verticale dell’autostima, dovuto alla disgrazia di aver conservato un’autocoscienza minimamente attiva. Auspicio massimo dell’Unione è infatti portare l’umanità ad usare la propria autocoscienza senza esserne autocoscienti, esprimendo pareri sulla propria spiccata somiglianza con gli altri ammassi di cellule, quali i panda – sebbene non siano molto stimati dall’UAAR perché protetti, e dunque discriminanti –, o i batteri della flora intestinale – come faremmo senza di loro? Come non sentirsi coinvolti? –, proponendo questi come modelli di vita (biologica).