Titolo visualizzato | Crudelia De Mon |
Criterio di ordinamento predefinito | Crudelia De Mon |
Lunghezza della pagina (in byte) | 6 586 |
ID namespace | 0 |
ID della pagina | 88280 |
Lingua del contenuto della pagina | it - italiano |
Modello del contenuto della pagina | wikitesto |
Indicizzazione per i robot | Consentito |
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Conteggiata come una pagina di contenuto | Sì |
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Creatore della pagina | Adam Sattler (rosica | curriculum) |
Data di creazione della pagina | 15:44, 30 apr 2010 |
Ultimo contributore | Fantinaikos (rosica | curriculum) |
Data di ultima modifica | 03:44, 29 giu 2023 |
Numero totale di modifiche | 52 |
Numero di modifiche recenti (negli ultimi 180 giorni) | 0 |
Numero di autori diversi recenti | 0 |
Descrizione | Contenuto |
Article description: (description ) This attribute controls the content of the description and og:description elements. | Crudelia De Mon nasce nei pressi di Torino intorno al 1800 [1] da padre bracconiere e madre Juventina. Da subito il padre cominciò a influenzare la sua giovane mente, convincendola che gli animali fossero il male, buoni solo per i vestiti; contemporaneamente la madre la spinse a tifare per la Juve. Questi due fattori, uniti, la spinsero ad avere una passione verso le pellicce di dalmata.
Più avanti, durante il liceo, conosce Anita, una sgualdrina con la puzza sotto il naso, tifosa anche lei della Juve. Le due diventano amiche, finché Anita non si sposa con il milanista Rudy[2]. I loro due dalmata fanno una cucciolata di 101 cuccioli e Crudelia fa di tutto per averli: finalmente, grazie a quelle piccole palle di pelo bianco-nere, avrebbe potuto avere tantissime pellicce di dalmata. Però, quando i due sposini non le vendono i cuccioli, lei ingaggia i due pericolosissimi[citazione necessaria] mafiosi Orazio e Gaspare (i classici ciccione&stecchino) che falliscono miseramente. Dopo una serie di spassose (si fa per dire) disavventure i cuccioli vengono inseguiti da Crudelia che, da brava donna, non sa guidare e finisce in un burrone. Alla fine del film viene sbattuta in un manicomio. |