Blaise Pascal: differenze tra le versioni

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La Scienza non è ancora riuscita a spiegare come un filosofo possa diventare unità di misura della pressione, ma evidentemente è metafisicamente (eeh?!?) possibile. Ci si chiede ancora quale pressione possa misurare un filosofo. D'altra parte, non è ancora chiaro come possa farlo. Ma soprattutto, perché dovrebbe? Dopo averci pensato su per più di cinque minuti, un'eminente squadra di pensatori del calibro di [[Mike Bongiorno]], [[Gina Lollobrigida]] e [[Topolino]] ha raggiunto il risultato fondamentale che Pasquale doveva necessariamente essere un'emerito deficiente geniale. Si sappia, ad ogni modo, che il divenire unità di misura non fu certamente utile a Pasqualino filosofone, come è narrato un questo aneddoto tramandatoci da [[Topo Gigio]]:
La Scienza non è ancora riuscita a spiegare come un filosofo possa diventare unità di misura della pressione, ma evidentemente è metafisicamente (eeh?!?) possibile. Ci si chiede ancora quale pressione possa misurare un filosofo. D'altra parte, non è ancora chiaro come possa farlo. Ma soprattutto, perché dovrebbe? Dopo averci pensato su per più di cinque minuti, un'eminente squadra di pensatori del calibro di [[Mike Bongiorno]], [[Gina Lollobrigida]] e [[Topolino]] ha raggiunto il risultato fondamentale che Pasquale doveva necessariamente essere un'emerito deficiente geniale. Si sappia, ad ogni modo, che il divenire unità di misura non fu certamente utile a Pasqualino filosofone, come è narrato un questo aneddoto tramandatoci da [[Topo Gigio]]:


{{Cit|Un dì Newton, Pascal e Avogadro decisero di dilettarsi giocando a nascondino. Accadde che Avogadro dovesse contare, e cominciò :" 1,2,3,4, ..., 6,02*10^23, adesso vi prendo!". Nel frattempo, Pascal si era celato tra le fronde di un albero, mentre Newton aveva tracciato un quadrato attorno a lui ed era rimasto giusto dietro ad Avogadro, che quindi lo vide subito. "T'ho visto, hai perso!", Disse Avogadro. "Eh, no, caro collega", rispose Newton. "E perché?", ribatté Avogadro. E Newton, indicando il quadrato che si era tracciato attorno ai piedi, disse: "Perché un Newton su un metro quadro fa un Pascal.|([[Topo Gigio]])}}
{{Cit|Un dì Newton, Pascal e Avogadro decisero di dilettarsi giocando a nascondino. Accadde che Avogadro dovesse contare, e cominciò :" 1,2,3,4, ..., 6,02*10^23, adesso vi prendo!". Nel frattempo, Pascal si era celato tra le fronde di un albero, mentre Newton aveva tracciato un quadrato attorno a ed era rimasto giusto dietro ad Avogadro, che quindi lo vide subito. "T'ho visto, hai perso!", Disse Avogadro. "Eh, no, caro collega", rispose Newton. "E perché?", ribatté Avogadro. E Newton, indicando il quadrato che si era tracciato attorno ai piedi, disse: "Perché un Newton su un metro quadro fa un Pascal.|([[Topo Gigio]])}}

Versione delle 13:02, 30 ott 2008


Pascal è un'entità alquanto ambigua e misteriosa, di volta in volta sempre diversa. Insomma, non abbiamo la più pallida idea di che diavolo possa essere. Qui di seguito sono riassunti le forme più comuni con le quali questo presunto mutaforma si presenta.

Filosofo

vita, morte e miracoli

Blaise Pascal, detto dagli amici Pasquale, fu anche filosofo, nato in Baguettonia nel milleseicentoefischia, e morto per sempre. Passò tutta la vita a pensare che cosa cavolo potesse essere l'uomo, senza minimamente preoccuparsi del fatto di non avere idea nemmeno di che cosa fosse lui.

Idea dell'uomo

Secondo Pasquale, essere uomo è nientepopodimeno che un pacco stratosferico. Vuoi fare qualcosa? Non puoi, perché sei limitato. Vuoi pensare qualcosa? Non puoi, perché sei limitato. E limitata sarà tua sorella (che tra l'altro è pure economica)! Insomma, per pascal il limite per la sfiga tendente a infinito dell'universo è l'uomo. Dopo aver dedotto questo, una serie di circostanza mai chiarite lo portarono al suicidio, compiuto assieme a una mandria di lemmings da una ripida scogliera dell'Alsazia.

Unità di misura

La Scienza non è ancora riuscita a spiegare come un filosofo possa diventare unità di misura della pressione, ma evidentemente è metafisicamente (eeh?!?) possibile. Ci si chiede ancora quale pressione possa misurare un filosofo. D'altra parte, non è ancora chiaro come possa farlo. Ma soprattutto, perché dovrebbe? Dopo averci pensato su per più di cinque minuti, un'eminente squadra di pensatori del calibro di Mike Bongiorno, Gina Lollobrigida e Topolino ha raggiunto il risultato fondamentale che Pasquale doveva necessariamente essere un'emerito deficiente geniale. Si sappia, ad ogni modo, che il divenire unità di misura non fu certamente utile a Pasqualino filosofone, come è narrato un questo aneddoto tramandatoci da Topo Gigio:

« Un dì Newton, Pascal e Avogadro decisero di dilettarsi giocando a nascondino. Accadde che Avogadro dovesse contare, e cominciò :" 1,2,3,4, ..., 6,02*10^23, adesso vi prendo!". Nel frattempo, Pascal si era celato tra le fronde di un albero, mentre Newton aveva tracciato un quadrato attorno a sé ed era rimasto giusto dietro ad Avogadro, che quindi lo vide subito. "T'ho visto, hai perso!", Disse Avogadro. "Eh, no, caro collega", rispose Newton. "E perché?", ribatté Avogadro. E Newton, indicando il quadrato che si era tracciato attorno ai piedi, disse: "Perché un Newton su un metro quadro fa un Pascal. »