Titolo visualizzato | Accattone (film) |
Criterio di ordinamento predefinito | Accattone (film) |
Lunghezza della pagina (in byte) | 9 564 |
ID namespace | 0 |
ID della pagina | 158087 |
Lingua del contenuto della pagina | it - italiano |
Modello del contenuto della pagina | wikitesto |
Indicizzazione per i robot | Consentito |
Numero di redirect a questa pagina | 0 |
Conteggiata come una pagina di contenuto | Sì |
Sottopagine di questa pagina | 0 (0 redirect; 0 non redirect) |
ID elemento Wikibase | Nessuno |
Immagine della pagina | |
Modifica | Autorizza tutti gli utenti (infinito) |
Sloggiamento | Autorizza tutti gli utenti (infinito) |
Calciorota | Autorizza tutti gli utenti (infinito) |
Creatore della pagina | GorillaK2 (rosica | curriculum) |
Data di creazione della pagina | 23:35, 20 nov 2015 |
Ultimo contributore | Executive2 (rosica | curriculum) |
Data di ultima modifica | 12:57, 3 gen 2023 |
Numero totale di modifiche | 19 |
Numero di modifiche recenti (negli ultimi 180 giorni) | 0 |
Numero di autori diversi recenti | 0 |
Template incluso (1) | Template di cui si è fatto abuso in questa pagina:
|
Descrizione | Contenuto |
Article description: (description ) This attribute controls the content of the description and og:description elements. | Accattone (1961) è il primo film diretto da Pier Paolo Pasolini, ma sarebbe più indicato il termine "indirizzato". Come regista è ancora acerbo e si vede, alcuni primi piani dei gomiti dei personaggi potevano essere sicuramente evitati. D'altra parte, sono in molti a pensare che solo col trentesimo film Pasolini avrebbe raggiunto la completa maturazione, se fosse arrivato a farlo. È comunque una direzione distaccata ed asettica, asciutta, leggermente pastosa, con un tannino appena pronunciato e un leggero aroma di sandalo. In questa pellicola insegue la sua idea di narrazione epica e tragica, nella quale i personaggi raggiungono quasi tutti una gloriosa fine del cazzo. Da profondo conoscitore della periferia romana, il regista sceglie di far interpretare i ruoli ad attori non professionisti, perché secondo lui: "coatti ce se nasce, mica ce se diventa". Una scelta comunque coraggiosa, che potenzialmente potrebbe sconfinare nel comico involontario. Un principiante è facile che sorrida anche in una delle scene drammatiche, ma Pasolini ha pensato a come risolvere l'eventualità che ciò avvenga: prima di ogni "ciak", un suo incaricato affibbia un poderoso cazzotto alla bocca dello stomaco di ciascun attore, maschio o femmina che sia. Per la stampa delle locandine Amedeo Paciocconi, direttore esecutivo della Tufello Production, si affida alla Centocelle Graphics & Tabellon, una ditta con pochissima esperienza, tanto che fino a quel momento aveva stampato solo alcuni necrologi e la pubblicità della Spuma Appia. Al proprietario il termine "accattone" suona come "troppo dialettale" e, per non fare brutta figura, lo cambia basandosi sulla fotografia. Il film è stato selezionato tra i 100 film italiani da salvare, ad oggi esiste una sola coppia di bobine con la pellicola originale per intero. Tutte le altre contengono solo il secondo tempo, perché durante l'intervallo il pubblico faceva irruzione nella sala di proiezione e dava regolarmente alle fiamme il rullo del primo. |