Lamù (Universo, 12 luglio 1234), meglio conosciuta come la ragazza dello spazio, è invece la meno celebre delle Space Girls, dalle quali infatti si è presto separata. Questo anime dà un perfetto esempio di come un fumetto, per avere successo, deve per forza avere come protagonisti un mucchio di fanciulle giovani, attraenti e poco vestite e di maiali patentati.
Lamù è una normale ragazza di un pianeta di cui non si sente mai il nome (si sospetta però che si tratti del pianeta Soviet) che da giorno all'altro, vedendo fallire la sua carriera come Space Girl, decide col padre di conquistare la Terra. In che modo? Dimenticatevi metodi usati in film come Independence Day, La guerra dei mondi e Star Wars. Essi, infatti, vengono qui e dicono "Questo pianeta è nostro!", completando così l'invasione a tempo di record. L'allegra famigliola dà tuttavia una possibilità di salvezza all'umanità indicendo una gara tra Lamù, che come tutte le normali ragazze del suo pianeta sa volare, e il più sfigato essere umano di questo mondo, Ataru Moroboshi.
Il termovalorizzatore non è, come si potrebbe erroneamente dedurre da un superficiale esame etimologico, un piazzista di impianti di condizionamento, bensì un mastodontico macchinario atto a liberare nell'etere enormi quantità di particolato ultrafine, furani, funari, diossine, metalli pesanti, ecc., cose di cui non ha senso preoccuparsi soprattutto quando non sappiamo cosa siano. Qualche malalingua sostiene che il termovalorizzatore sia un semplice inceneritore con un nome più digeribile. Questa è una falsità! Lo dimostra il fatto che come prodotto di scarto viene rilasciata energia elettrica. Per smaltire quest'ultima si invita la cittadinanza ad accendere qualche lampadina in più. I termovalorizzatori italiani sono al centro di un animato dibattito presso un ospizio di Reykjavík a causa della loro presunta pericolosità a livello ambientale.
La razza del biddaio (bronzetto in gergo biddaio, biddinculu in nordico e sudicio o gabillo per i cretini miscredenti) è, per definizione, quella che abita le bidde dell'entroterra sardo. Sconosciuta ai più, questa curiosa, pericolosa e piuttosto primitiva specie di subumani è l'etnia principale locale.
Avventurarsi nell'entroterra sardo è il metodo più sicuro per incrociare un qualche biddaio, e quindi anche il più pericoloso. Una squadra di ricercatori isolani, guidata da un certo Marcello Fois, ha tentato una spedizione per sapere di più sugli insoliti mammiferi. Qui di seguito sono esposti i risultati dei lunghi osservamenti.
I biddai si raggruppano in isolate comunità montane, chiamate appunto bidde, preferibilmente situate nel centro-Sardegna e comunque prevalentemente attorno a Nuoro, e cioè nella Barbagia: la Vera Sardegna, secondo essi. Esse sono costituite perlopiù da nuraghe. Questo per opporre una resistenza più agguerrita nel caso eventuali continentali dovessero attaccarli.
In questo giorno accadde... 2012 - Andreotti dimesso dal policlinico Gemelli. Sarà trasferito al museo di storia naturale. 2018 - Germania espelle immigrato aggressivo del Togo, ma lo spedisce in Italia. Praticamente è come se avessero tirato l'acqua...
Oggi ricorre: Porca Madonna, cugina di Maria totalmente incapace di guarire gli storpi ma probabilmente dotata di altre qualità a giudicare da quant'è venerata.
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