Tuffi

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I tuffi sono uno sport (e già qui, l'avreste mai detto?) le cui origini si perdono nella notte dei tempi. Non a caso la prima testimonianza verificata di un tuffo si ebbe la notte di 400.000 anni fa, quando Gnul, un tranquillo austropilateco della Minchiania inferiore, cadde avvetatamente nel vasino da notte del suo ippopotamo domestico nano, non prima di eseguire due salti mortali e mezzo avanti con triplo avvitamento. Da qui la famosa frase, divenuta celebre nei secoli:Sono nella merda fino al collo...però ottima la carpiatura!

Con il passare dei secoli quest'attività, ovvero il cadere avventatamente nei vasini da notte degli ippopotami nani, si è diffusa con successo in tutto il mondo. Solo nel Medioevo si decise di ricorrere all'utilizzo dell'acqua, a causa della diffusione di una sindrome letale a livello mondiale nota come Sindrome di Rocchetta, diffusa da una cortigiana torinese, tal Cristina Chiabotto, condannata poi al suicidio diuretico, ovvero a pisciarsi addosso fino al collasso renale.

Ecco una perfetta esecuzione di tuffo a bomba.

Tra i campioni che questo sport annovera ricordiamo Filippo Inzaghi, medaglia d'argento alle Olimpiadi di Sidney in singolo e anche in sincronizzato, in coppia con Fernando Torres. Tra i campioni mancati invece citiamo Rocco Siffredi, il quale, brillante promessa del mondo dei tuffi, fu costretto a ritirarsi poco più che bambino a causa della sua entrata in acqua, caratterizzata da un numero incontrollabile di schizzi.