Salvatore Baccaro

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Salvatore Baccaro: l'uomo che ha ispirato Shrek.
« Se facessero le olimpiadi della bruttezza sul podio ci sarebbero lui, Alvaro Vitali e Jimmy il fenomeno. Esattamente in questo ordine. »
(Edwige Fenech a proposito dei suoi ex colleghi.)

Salvatore Baccaro (Roccamandolfi[1], 6 maggio 1932Novara, 3 ottobre 1984) è stato un attore italiano, conosciuto nell'ambiente dello spettacolo come Mefisto, l'uomo più brutto che fece Cristo.
Le scene in cui era prevista la sua presenza venivano girate sempre di mattina, farlo dopopranzo avrebbe bloccato la digestione a tutta la troupe, generando l'inevitabile e fastidioso "effetto squacquera".
Joe D'Amato lo inserì nel cast di Emanuelle in America. Nonostante avesse da poco girato Antropophagus, un cannibal movie con scene agghiaccianti come quella di un feto divorato, fu costretto a filmare avendo a portata di mano i sacchetti per il vomito rubati sul volo per Los Angeles. Pur essendo brutto come la gonorrea non ha mai lavorato con Pasolini, il motivo lo spiegò lo stesso regista:

« Va bene essere brutti, però Baccaro se ne approfitta. Sono per gli eccessi, ma a tutto c'è un limite. »
(Pier Paolo Pasolini prima di scritturare un muflone al suo posto.)

Partecipò ad oltre 60 film tra la fine degli anni sessanta ed i primi anni ottanta, quasi tutti del genere commedia erotica. Il fatto che non venisse scritturato spesso per i film horror è uno dei grandi misteri della cinematografia moderna, al pari del motivo che spinge qualcuno a finanziare un cinepanettone. Escludendo ovviamente il riciclaggio di denaro.

Biografia

Alfred Hitchcock lo utilizzava per avere reazioni spontanee.

Salvatore Baccaro nasce in un luogo immaginario tra la Puglia e l'Abruzzo. Subito dopo il parto sua madre inizierà a chiedere scusa al marito tre volte al giorno, sempre prima dei pasti, per sei anni. Il padre non frequenta la nursery molto volentieri, specie da quando un altro genitore gli ha chiesto quale fosse suo figlio e lui, colto dal panico, ha indicato un licaone di peluche vicino al fasciatoio, la mascotte del reparto.
Quando Salvatore inizia ad andare a scuola però arrivano le prime soddisfazioni. Dopo tre giorni che frequenta le elementari viene mandato alle medie, il lunedì successivo si diploma e il venerdì ottiene una laurea, sempre a patto che non frequenti le lezioni.
Trovare un lavoro però è ben altra cosa. Quando si presenta per il colloquio la segretaria puntualmente sviene, quindi non riesce mai a parlare con nessuno. A 17 anni si trasferisce a Roma e, per sbarcare il lunario, lavora come fioraio nel quartiere romano di Pietralata. Il luogo è talmente in periferia che per arrivarci bisogna assoldare una guida per safari, possibilmente in possesso di un fucile di grosso calibro.
Nei pressi del negozio ci sono però gli stabilimenti cinematografici De Paolis, sulla Tiburtina, e viene notato. In realtà, quello che salta all'occhio è lo strano comportamento degli avventori, che indicano i fiori dietro di lui guardando in basso. Il regista Damiano Damiani è particolarmente colpito dal suo aspetto deforme, quasi animalesco, caratterizzato da mascella in fuori, naso schiacciato, dita enormi e monociglio. A prescindere dalle qualità recitative, di trucco si sarebbero comunque risparmiati milioni.

La foto del suo book che convinceva tutti i registi.

Diventa in breve tempo un tipico caratterista, molto richiesto dal cinema italiano per ruoli comici o grotteschi. Alfred Hitchcock lo incontra per caso durante una visita a Cinecittà, appena lo vede capisce che farà la sua fortuna. Si appresta a girare Psycho, consapevole che non avrebbe mai ottenuto da Janet Leigh l'espressione "impanicata" necessaria, quella che avrebbe reso la scena nella doccia memorabile. Il regista usa Salvatore come arma segreta. Quando gli capita un attrice incapace di mostrarsi terrorizzata basta una telefonata, Baccaro salta sul primo aereo in partenza e i risultati sono quelli che tutti conoscono.
Con lo pseudonimo Boris Lugosi - chiaro omaggio a Bela Lugosi - gira due film horror: Terror! Il castello delle donne maledette (1973) e il nazi-porno La bestia in calore (1977), finalmente in ruoli a lui congeniali. Klaus Rüdiger, antropologo crucco di fama mondiale che possiede una copia non censurata del secondo, si interessa all'attore.

« Uno stimolante caso di studio, forse l'anello di congiunzione tra l'homo sapiens e qualcos'altro. »
(Klaus Rüdiger - docente di scienze etnoantropologiche all'Università Hermann Göring di Lipsia.)

Purtroppo ci sono anche le brutte notizie. Il suo aspetto è dovuto all'acromegalia, malattia che gli procurerà un contratto a tempo indeterminato col Padreterno nel giro di 7 anni.

Film di cui è andato fiero

Uno dei primi film. Lui è quello in piedi, cosa che giustifica lo sguardo terrorizzato dello zombie.
Al suo confronto Pippo Franco sembra Brad Pitt.
  • 1971 - Uomo avvisato mezzo ammazzato... parola di Spirito Santo
  • 1971 - ...e lo chiamarono Spirito Santo
  • 1971 - ...e continuavano a chiamarlo Spirito Santo
  • 1972 - ...e poi lo chiamarono il Magnifico (Sottotitolo: Ma non era quello di prima)
  • 1972 - Jesse & Lester - Due fratelli in un posto chiamato Trinità
  • 1972 - I due figli di Trinità
  • 1972 - Spirito Santo e le 5 magnifiche canaglie (Sottotitolo: A volte ritornano)

Finito il biennio "mistico" inizia a lavorare in film impegnati. I titoli, anche quelli precedenti, sono clamorosamente veri.

  • 1973 - 4 marmittoni alle grandi manovre
  • 1974 - Farfallon
  • 1975 - L'esorciccio
  • 1975 - L'educanda
  • 1975 - Quant'è bella la Bernarda, tutta nera, tutta calda
  • 1976 - Casa privata per le SS
  • 1977 - Von Buttiglione Sturmtruppenführer
  • 1978 - La soldatessa alle grandi manovre
  • 1979 - La liceale, il diavolo e l'acquasanta
  • 1980 - Il pap'occhio[2]
  • 1981 - Pierino contro tutti
  • 1981 - Pierino medico della Saub
  • 1982 - Pierino colpisce ancora
  • 1983 - Il tifoso, l'arbitro e il calciatore (girato con un altro sex symbol: Pippo Franco)
  • 1984 - Se tutto va bene siamo rovinati (sottotitolo: Lui si è portato avanti col lavoro)

Note

  1. ^ considerando cosa ci nasce non ci teniamo a sapere dove sia
  2. ^ ... e già, proprio quello!

Voci correlate