Riforma Renzi del Servizio sanitario nazionale

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« Quello italiano è il terzo servizio sanitario al mondo per efficienza, preceduto solo da Zimbabwe e Namibia »
(Il Premier Matteo Renzi, mentre illustra le meraviglie del nuovo sistema sanitario italiano)
« La Madonna bucaiola! »
(Il Premier si rende conto di stare leggendo la lista al contrario)
« Chi ha la tendenza alla guarigione in KA-Be (Krankenbau, baracca per i malati) viene curato; chi ha la tendenza al peggioramento, dal Ka-be finisce nelle camere a gas »
(Il Premier Matteo Renzi cita a sproposito (forse) un passo di "Se questo è un uomo" di Primo Levi, illustrando i principi del sistema sanitario italiano)

La Riforma Renzi del Servizio sanitario nazionale è il nuovo testo legislativo, recentemente entrato in vigore, che disciplina le funzioni della Sanità italiana ed ha pertanto per oggetto il complesso delle attività e dei servizi erogati dallo stato italiano ai propri cittadini bisognosi di cure ed assistenza.

L'iter legislativo

Dopo aver provveduto a modificare la Costituzione (per ora è solo un tentativo) e a redigere il nuovo Jobs Act (riforma del diritto del lavoro, ma con parole inglesi suona meglio alle orecchie degli elettori), il Governo Renzi, mai pago dei risultati raggiunti, ha deciso di inaugurare anche il progetto Health Act, la riforma del diritto alla salute.

L'esecutivo si è quindi assunto il preciso incarico di riformare, tra le altre cose, anche il Servizio Sanitario Nazionale. Ciò si è reso necessario in forza delle seguenti, valide ragioni, che il Premier non ha mancato di enumerare, tra il plauso generale del Parlamento, durante la presentazione del nuovo Testo Unico disciplinante la materia:

Il presente articolo ha lo scopo di spiegare ai cittadini, in modo semplice e diretto, le principali novità contenute nella riforma (nonché i commenti alla stessa dei principali esponenti politici internazionali), cui i mass media nazionali hanno dato scarso risalto perché impegnati a far riflettere le menti ed i cuori dei cittadini italiani in relazione al sentito problema delle unioni civili, ossia la possibilità per ricchioni e lesbiche di sposarsi ed adottare bambini, interessante lo 0,0002% della popolazione.

L'ingresso di una moderna struttura sanitaria nazionale

Prescrizione di medicinali

Viene sancito il divieto per i medici di prescrivere ai pazienti farmaci di ogni tipo per la cura delle malattie. Il provvedimento viene giustificato, oltre che da evidenti ragioni di risparmio della spesa pubblica, soprattutto in ragione del fatto che i farmaci sono venduti dalle case farmaceutiche, odiose multinazionali dedite solo al profitto che questo Governo ha deciso di contrastare con ogni mezzo, anche a costo di far morire qualche migliaio di italiani in più.

Dal primo di aprile del 2016, pertanto, viene tassativamente proibito ai medici di fornire medicinali ai malati: i medici che trasgrediscono sono passibili di pesanti sanzioni amministrative seguita dalla radiazione dell'albo dei medici e chirurghi.

In sostituzione dei medicinali specifici viene concesso ai medici di prescrivere solo farmaci generici, esclusivamente quelli prodotti in economia ("Sosteniamo le piccole imprese e l'artigianato locale", ebbe a dire in proposito il Premier per giustificarne l'adozione) da una piccola azienda fiorentina.

I medicamenti in questione sono i seguenti:

  • flacobronco, per tutti i problemi legati all'apparato respiratorio: in confezioni da 250 grammi, contenenti 245 ml di acqua distillata e due cucchiai di miele;
  • flacopancia, per tutte le patologie inerenti l'apparato digerente: in confezioni da 250 grammi, contenenti 245 ml di acqua distillata e due cucchiai di rosmarino tritato;
  • flacomale, antidolorifico dall'azione assai potente: monossido di di idrogeno con aggiunta di tabacco toscano;
  • flacobooh, per tutte le patologie non rientranti nei precedenti gruppi di farmaci, composto da acqua di rubinetto toscana con aggiunta di menta piperita.

Le opposizioni si oppongono

A questo riguardo va tuttavia segnalato che l'irresponsabile centro destra si era opposto all'approvazione della norma in questione, sostenendo, a suo dire, la sussistenza di un conflitto di interessi in quanto l'azienda neo monopolista di tutti i medicinali italiani fa parte di un gruppo controllato a sua volta da una banca di cui l'amministratore delegato sarebbe il padre della Ministra Maria Elena Boschi (vanno a scovare anche il pelo nell'uovo questi parlamentari, quando vogliono, nevvero?).

La Ministra, richiesta di giustificare la questione, avrebbe risposto con tali commoventi parole:

« Io amo mio padre. Se ho fatto qualcosa di sbagliato, l'ho fatto solo nell'interesse della cosa cui tengo di più nella mia vita. »

Si è quindi, con posa degna di un emula principessa del foro, alzata la gonna mostrando la bella fregna: tanto è bastato per salvarle il culo e far approvare il testo senza modifiche.

Viene fatta salva la possibilità (art. 69 T.U.) di rivolgersi a strutture private per la cura dei propri mali.

Visite mediche

"Semplificazione" è la parola d'ordine a questo riguardo:l'iter per la prenotazione delle visite diventa quindi più snello ed accessibile da tutti i cittadini- Chi desidera prenotare un esame specialistico dovrà quindi da ora in poi, semplicemente:

  • farne richiesta in triplice copia in carta da bollo;
  • spedire detta richiesta tramite posta elettronica certificata PEC;
  • allegare alla richiesta il parere favorevole di tre medici, di cui almeno uno con il grado di primario;
  • fare un tuffo dal trampolino carpiato alla presenza di apposita commissione, ottenendo un punteggio non inferiore a 8,5;
  • scannerizzare ed inviare in allegato alla richiesta copia integrale del dizionario della lingua italiana ovvero, a scelta del richiedente, copia del manuale "Sintomi e malattie", editrice Garzanti.

Sulla richiesta decide il Consiglio dei Ministri. Vale la regola del silenzio assenso: in caso di mancata risposta dopo 640 giorni dalla domanda, è possibile presentarne una nuova, senza aggravio di spese.

Attrezzatura Ospedaliera

Corredo chirurgico in uso presso il Servizio Sanitario Nazionale

Dopo aver constatato la presenza di troppi ospedali sul territorio italiano, causa di confusione per i cittadini incerti su quale sia la giusta struttura cui rivolgersi, il nuovo testo di legge prevede la soppressione di tutti gli ospedali minori, per concentrare l'azione sanitaria solo in alcuni punti strategici. Agli ospedali superstiti, che l'art. 2 del T.U. (Definizioni) definisce "strutture sanitarie di concentramento" (abbreviato Lager), verranno fornite nuove e più moderne apparecchiature.

Il Decreto legislativo (art. 7), fornisce infatti un minuzioso elenco dei farmaci, ferri, macchinari e attrezzatura minima che ogni unità di concentramento deve tenere presso la struttura:

  • n. 12 cerotti di varie misure e grandezze;
  • n. 4 metri di tenda bianca sottile, da ritagliare (con le apposite forbici dalla punta arrotondata) a strisce ed usare per i bendaggi;
  • n. 6 bisturi, di forme e colori a piacere della singola struttura (in omaggio al Federalismo sanitario: emendamento Lega Nord);
  • n. 4 martelli, per le anestesie locali;
  • n. 7 seghe, per le amputazioni;
  • n. 1 motosega, alimentata a benzina verde con numero di ottani non superiore a 95;
  • n. 27 clisteri, con capacità non inferiore a litri 2 e 3/4;
  • n. 36 sonde anali, di diametro non inferiore a sedici centimetri e lunghezza a piacere;
  • n. 1.852.346.791 di confezioni di Flacobronco, Flacopancia, Flacomale e Flacobooh.

La Ministra della Sanità Beatrice Lorenzin, forte della sua maturità classica, ha in merito, con relativa circolare ministeriale, precisato:

«  Non verrà tollerato l'utilizzo di strumenti sterili monouso: costituisce un grave spreco usare quella roba soltanto una volta; basta dargli una sciacquata con un po' d'acqua e possono essere riutilizzati in piena sicurezza. »

Il personale polivalente

Il Testo di Legge si adopera inoltre per combattere l'odiosa lobby dei medici chirurghi, definita la fonte di tutti i mali che affliggono la sanità italiana, a causa degli ingenti costi dei relativi stipendi. Per questo motivo:

  • viene prorogato sino al duemilaventordici il blocco delle assunzioni di personale medico laureato;
  • viene introdotta la figura del "personale polivalente".

Possono accedere alla professione del polivalente tutti i cittadini italiani con età superiore ai 18 anni. Costituisce titolo preferenziale per l'assunzione avere riportato condanne penali per delitti commessi con violenza, ovvero aver esercitato per almeno due anni la professione di macellaio . Lo stipendio del polivalente non può in nessun caso essere superiore al 27% di quella di un medico (artt. 27-33 del T.U.).

Alle critiche dell'opposizione sulla neo figura professionale, la Ministra della Sanità ha replicato con fermezza:

« Se io con la maturità classica posso essere ministra della sanità, non vedo per quale ragione il personale medico non possa essere composto da macellai. »

Mostrine di servizio del personale del Servizio Sanitario


Le funzioni del polivalente sono le seguenti:

  • mantiene l'ordine, la pulizia e la disciplina all'interno della struttura. A tal fine può avvalersi degli scudisci in dotazione al personale, purché muniti del relativo bollino di conformità ministeriale;
  • in caso di assenza del personale medico, ovvero nelle strutture con meno di un addetto medico, esercita pro tempore le funzioni mediche ed è quindi legittimato a operare sulle cavie presenti ed a prescrivere le relative terapie curative.

Il polivalente, nell'esercizio delle sue mansioni, deve obbligatoriamente indossare una fascia nera al braccio, recante due fregi a forma di fulmine che stanno per Servizio Sanitario (art. 34 dlgs).

Cure alternative:sonde anali, digiuno-terapia ed attività ricreative

In assenza (quasi, attesi i potenti farmaci generici di cui abbondante è il costante rifornimento) di medicine specifiche per curare i pazienti, il T.U. promuove, in ciò conformandosi alle indicazioni europee, l'utilizzo di determinate cure alternative per tutelare la salute dei malati.

La normativa prescrive infatti (art. 18) che venga fatto, senza economia, abbondante utilizzo di clisteri e soprattutto di sonde anali per la cura degli infermi.

Nella relazione governativa al progetto di disegno di legge, la Ministra Maria Elena Boschi aveva chiesto a gran voce fosse inserito il seguente comma:

« Così non perdono l'abitudine a prenderlo nel culo. »

Lo stesso tuttavia, ad onor del vero, non figura nel testo quale definitivamente approvato, a riprova della delicatezza e del tatto del Parlamento italiano, che tutto il mondo ci invidia.

Inoltre, sul modello della più avanzata scienza medica indiana ed induista, viene incoraggiato da parte delle strutture sanitaria il ricorso alla pratica della digiuno-terapia (emendamento Marco Pannella, partito dei Radicali). I pazienti, in numero non superiore a 12 per volta, soprattutto qualora in ritardo nel pagamento dei ticket, vengono collocati in una apposita stanza (detta Bunker sotterraneo) che viene poi chiusa ermeticamente. I pazienti vi rimangono per giorni 21, senza né poter mangiare né bere, per lasciare al corpo il tempo di combattere la malattia di cui soffrono, sopraffacendo i batteri cattivi che senza cibo moriranno.


Il ventiduesimo giorno la stanza viene aperta ed i pazienti eventualmente superstiti sono dichiarati, da apposita commissione esaminatrice, a tutti gli effetti guariti: vengono quindi dimessi e rispediti alle loro case.

La moderna sala per la pratica della digiunoterapia

Infine la nuova normativa dichiara guerra aperta ai fannulloni, causa degli ormai cronici disservizi cui versa la sanità italiana, tali da aver creato un buco nel bilancio dello stato pari a mille mila miliardi di euro.

« È ora di finirla con chi passa le giornate in ozio nei letti pubblici. »

ha commentato a questo riguardo la zelante Ministra della Sanità.

Per tale motivo è previsto che i malati e degenti, ritenuti abili al lavoro dal polivalente di turno, verranno impiegati in lavori di pubblica utilità, definiti nel testo di legge "attività ricreative". La giornata ricreativa dura non più di ore 16. Il personale polivalente ha cura di sorvegliare i malati nello svolgimento delle attività ricreative. Scopo dello svolgimento delle attività ricreative, ha cura di precisare il testo di Legge, è quello di fortificare il corpo dei malati per una più pronta guarigione.


Utero in affitto: canone in favore delle casse pubbliche

Il T.U., in ciò finalmente colmando un vuoto legislativo perdurante ormai da anni, disciplina anche le modalità del cosiddetto "utero in affitto", rendendolo non solo legale ma anche obbligatorio.

L'inseminazione dell'utero in affitto, eseguita da personale specializzato.

Le donne inabili a collaborare nelle attività ricreative, infatti, sono tenute a lasciarsi ingravidare per la produzione di bambini per le coppie di ricchioni, lesbiche o eterosessuali sterili. Alla monta procede il personale polivalente della struttura. Al termine della gestazione, il neonato viene consegnato ai richiedenti i quali sono poi tenuti al pagamento del canone per l'affitto dell'utero. Detto canone finisce nelle casse dello stato. Le pazienti usufruiscono tuttavia di uno sconto nel pagamento del ticket sanitario pari allo 0,074%.

Ticket e sanzioni

Per venire incontro alle esigenti delle classi meno abbienti, il ticket sanitario, a fronte dei miglioramenti apportati dalla riforma, subisce solo un lieve rincaro del 147%.

Vengono previste misure di contrasto nei confronti di quei furbetti che si recano in ospedale senza in realtà soffrire di un male grave (pazienti con codice bianco). Viene pertanto sancito che tutti i degenti che non decedono presso la Struttura Sanitaria Nazionale, così dimostrando in maniera tangibile che il loro male era effettivamente sussistente, sono quindi tenuti, all'atto della dimissione, a versare nelle casse dello Stato una penale pari al 97% del patrimonio immobiliare e mobiliare. In caso di mancato pagamento, precisa la norma, provvedono al recupero forzoso gli addetti del personale polivalente, se del caso avvalendosi della Forza Pubblica.

Lotta alla corruzione

Il Governo Renzi dichiara, nel presentare il nuovo testo di Legge, lotta senza quartiere (questo governo si batte come un leone contro tutte le ingiustizie!!) nei confronti della corruzione purtroppo ancora presente presso le strutture sanitarie nazionali. Dai portantini agli stimati primari, infatti, prima o dopo tutti chiedono al paziente, in aggiunta al ticket, il pagamento di cosiddette "bustarelle", per fornire quei servizi cui il cittadino ha sacrosanto diritto, garantito costituzionalmente.

Per questo motivo (art. 47 T.U.), con specifica norma di Legge la corruzione viene abrogata: in virtù del nuovo testo sarà obbligatorio chiamarla "contributo forzoso per il fondo pensionistico complementare di medici, infermieri e personale ausiliario". Il testo disciplina anche le tariffe e le modalità di riscossione.

Unione Europea

I principali rappresentanti delle istituzioni comunitarie hanno accolto con tiepido consenso la riforma sanitaria italiana, giudicandola tuttavia contraria in molti punti a quei principi etici ed umanitari cui l'Europa da sempre si fa portatrice. In particolare:

  • la Cancelliera tedesca Angela Merkel ha manifestato la sua contrarietà all'utilizzo dell'acqua di rubinetto per sterilizzare gli strumenti chirurgici, facendo presente che "basterebbe ripulirli alla meglio strofinandoli su di uno straccio, senza sprecare l'acqua";
  • Il Presidente della Banca Centrale Europea si è detto disgustato dall'introduzione di una penale patrimoniale del 97% per quei furbetti di italiani che escono vivi da un ospedale e sostiene la necessità di innalzare detta patrimoniale al 100% tondo tondo;
  • Il presidente della Commissione Europea ha infine deplorato la solita mancanza di voglia di lavorare degli italiani nel contestare la durata dei lavori forzati per i pazienti, prevista di 16 ore. "Se in una giornata ci sono 24 ore, non si capisce perché gli italiani pretendano di lavorare soltanto per sedici" è stato il suo commento in merito.

Il Governo italiano, dopo aver doverosamente fatto presente che "l'Italia non accetta lezioni da nessuno, abbiamo già fatto i compiti a casa", ha preso atto dei suggerimenti espressi ed ha annunciato che provvederà in relazione al più presto, al fine di armonizzare la legislazione italiana a quella europea.

Rimarrà comunque possibile (art. 69 T.U.) rivolgersi a strutture private per la cura delle infermità di ogni tipo.

Voci correlate