Buonismo

Da Condiclodepia, l'onciclepadia disclesica.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
ATTENZIONE BUONISTA!!!

Se sei venuto a leggere questo articolo è perché sei anche tu affetto da buonismo.
Consigliamo di farti vedere da uno bravo, tipo il Dottor Housewitz e cominciare subito la cura applicando:
la legge del contrappasso, la spietatezza, l'indifferenza e l'egoismo.
Ricorda: il buonismo fa male a te e a chi ti sta intorno!

Uno spietato esercito di buonisti creato in provetta dal malvagio Signor Balocco.
Per quelli che non hanno il senso dell'umorismo, ci dispiace ma questo articolo non è presente sulla diabolica.
Vergogna wiki!
« Buonista senza spina dorsale! Sinistroide! »
(Militante Destra Unidimensionale verso un agente dalla protezione civile)
« Ebbasta con questo buonismo! La Ferrero c'ha costruito un impero sulle spalle degli italiani! »
(Daniela Santanchè contro il buonismo)
« Questo buonismo sarà la nostra rovina. »
(I tuoi denti prevedendo le carie)
« Il buonismo non ha mai fatto qualcosa di buono, il Duce sì! »

Il buonismo è una corrente di pensiero sinestetica nata in Italia nel secondo Dopoguerra, durante il boom economico e glicemico causato dalla colonizzazione statunitense. Da allora è sempre stato un importante fattore della politica italiana, cambiando casacca a sua insaputa a seconda del periodo, sempre disprezzato e usato come insulto prima da una parte e poi dall'altra. Alcuni politologi classificano come buoniste azioni del governo quali amnistie, condoni, tagli delle tasse e il rifiuto di applicare la soluzione finale al problema dei clandestini, ma la verità è che il buonismo in realtà non esiste, proprio come la sinistra, corrente politica alla quale viene spesso associato.

Storia

Le Idi di Marzo a cuscinate, una spregevole congiura buonista.

Caratteristica peculiare delle azioni buoniste è proprio quella di rivelarsi in realtà pessime e ritorcersi contro chi le riceve. Per questo i buonisti vengono perseguitati fin dalla notte dei tempi, a partire da Caino, che invece di uccidere gli animali da sacrificare a Dio offrì in suo onore una pila di verdure, cosa che lo mise in cattiva luce davanti agli occhi del Signore e lo portò infine ad uccidere suo fratello Abele per invidia.
Le radici del buonismo moderno possono invece essere rintracciate durante l'era classica, con l'evento emblematico della congiura di Cesare, accusato di essere un buonista. Si passa poi ai tumultuosi tempi del medioevo, dove i buonisti sono rintracciabili principalmente sui roghi e nelle camere di tortura.
Col rinascimento il buonismo viene rappresentato nelle migliori forme d'arte, dalla Gioconda, che sorride in modo vergognosamente buonista, alla Cappella Sistina, in cui Dio, il primo buonista della storia, crea l'uomo. Durante l'illuminismo il buonismo poteva essere rintracciato nel mito del buon selvaggio, secondo cui l'umanità allo stato selvatico è intrinsecamente buona, quando sappiamo tutti di cosa sono capaci gli immigrati clandestini e i negri.
In sintesi, i buonisti sono in realtà cattivisti, degli psicopatici serial Kinder dei quali il maggior esponente può essere visto in Adolf Hitler che, desiderando fare tante cose buone per la Germania, ha finito per distruggerla e trasformarla nell'Unione Europea.

Anatomia del buonista

Un cuore buonista: le coronarie appaiono come decorazioni, la valvola aortica, in alto a sinistra, presenta notevoli similitudini coi fiori di zucchero.

Chi pratica il buonismo è definito buonista. Ad una prima, sommaria ispezione visiva, esso si presenta come un bipede di razza caucasica[1], di altezza variabile e sesso ininfluente. Emana un caratteristico aroma di maritozzo appena sfornato, invitante al punto che si rischia involontariamente di addentarlo. Nel cavo ascellare sinistro presenta un bollino blu recante una «B». All'esplorazione rettale risponde dicendo "non fermarti", anche in presenza di emorroidi prossime allo sfiancamento; allo schiaffeggiamento risponde porgendo l'altra guancia. Alla fucilazione, ma anche alla decapitazione, reagisce con la morte. L'elettrocardiogramma fa rilevare un cuore di panna, con tendenza all'infarcimento; l'elettroencefalogramma depone per un animo di pasta frolla, teso a non voler mai scontentare nessuno. Se gli si manda a casa un'orda di teppistelli a vandalizzargli il giardino reagirà dicendo:

« Beh, avevo già pensato di cambiare le piante... »

Fisiopatologia

Dal punto di vista funzionale, il buonista si contraddistingue per una spiccata propensione all'edulcoramento del circostante. Ciò lo spinge alla continua ricerca di termini ed espressioni talmente singolari che spesso e volentieri finiscono per diventare tormentoni o, ancor peggio, luoghi comuni, prontamente assorbiti dalla massa, notoriamente priva di un meccanismo pensante autonomo.

È bene farci caso: là, dove passa un buonista, regna sovrana la tristezza. Anche nel bel mezzo di un fivesome.

Genesi ed evoluzione di un costume subdolamente perverso

Dobbiamo accogliere gli immigrati al meglio delle nostre possibilità.

I primi esemplari di buonisti, pochi decenni orsono, effettuavano fugaci apparizioni in contesti con un alto tasso di tristezza e commiserazione: poche stilettate sparse, ma dannatamente efficaci. Fu allora che il cieco divenne non vedente, il sordo non udente, lo storpio non deambulante e l'impotente non trombante. Di riflesso, il muto divenne non parlante, il sordomuto non udente e non parlante e il sordocieco pianta grassa.
Ma era solo l'inizio: negli anni successivi ecco affermarsi un'ondata di nuove categorie umane, più o meno sfigate, ma dalle denominazioni oscure e affascinanti.
Tutto cominciò con l'handicappato, che di punto in bianco si ritrovò disabile. L'evoluzione del concetto fece sì che furono diagnosticate nuove malattie, come ad esempio la famosa sindrome da deficit di attenzione e iperattività: quello che solo pochi anni prima era solo un bulletto cagacazzo a cui avrebbe giovato una buona dose di manrovesci divenne un malato, ovviamente a carico della mutua.

Ma l'apice del buonismo è arrivato di recente, quando è stato scoperto da un team di buonisti di professione l'effetto devastante che può scaturire dall'unione di un avverbio con un aggettivo a caso: sì, stiamo parlando di diversamente. Inizialmente la cavia fu ancora una volta il povero handicappato, che ancora non si era abituato alla sua nuova condizione di disabile: da un momento all'altro divenne diversamente abile e tuttora si chiede perché non è stato interpellato a riguardo. Da qui ebbe luogo una spaventosa reazione a catena che perdura ancora oggi. Perciò, se prima ci si poteva dare vicendevolmente dello stronzo con disinvoltura, adesso ci si deve dare del diversamente simpatico.
Se prima il prof dava dell'idiota a tuo figlio, adesso deve dargli del diversamente intelligente. Oggi le brune sono diversamente bionde e Colorado è diversamente divertente. Non sono chiari gli scopi di questa rivoluzione linguistica, a parte quello di appesantire la lettura, se si legge; favorire la secchezza delle fauci, se si parla; favorire l'emicrania, se si ascolta. Probabilmente, alla lobby dei buonisti appartengono menti superiori che tramano alle nostre spalle coi loro imperscrutabili disegni, con la soluzione finale dell'annientamento di ogni entità capace, anche inconsapevolmente, di recare qualsivoglia offesa a chicchessia.

Postulati del buonista sull'immigrazione

Quando c'era Lui era tutta un'altra storia. No, non Lui, l'altro.

Secondo i buonisti non possiamo rifiutare gli immigrati, per ottime ragioni.

  • Chi cerca rifugio in Italia fugge da guerre e persecuzioni.
    Infatti, nel 2014, tra 64.886 migranti che hanno presentato richiesta di protezione internazionale in Italia, 812 provengono dalla Somalia, 505 dalla Siria e 480 dall'Eritrea, zone in cui effettivamente si menano come fabbri. A parte questo migliaio di poveri sventurati, gli altri circa 63.000 sono divisi in questo modo:

Tutti gli altri provengono dalla Terra di Mezzo, dove il feroce Sauron compie nefandezze di ogni sorta a danno dell'inerme popolazione degli Elfi neri, di cui sono pieni i barconi.

  • Non possiamo essere da meno dei Paesi mediorientali, che ne accolgono milioni.
    Affermazione che evocherebbe uno spontaneo: "E 'sti cazzi?!" (probabilmente figlio del superficialismo imperante). Per dovere di precisione, dal conto andrebbero comunque sottratti quelli reclutati per la causa jihadista, e magari anche quelli "in transito" che tentano di arrivare in Europa facendo una salutare passeggiata Libano-Turchia-Croazia-Germania.
  • Sono brave persone, è fisiologico che tra loro possa esserci una mela marcia, come tra gli italiani del resto.
    Assolutamente ineccepibile, anche tra l'italiano medio si annida la vipera. Il motivo per cui si debba accettare un grosso cesto di anguille, contenente un mamba nero in omaggio, però ci sfugge. Quel particolare tipo di "mela marcia" è portato naturalmente ad imbottire di tritolo i giubbotti, per poi mandare in aria la gente con grossi e fragorosi "bum!"
Un buonista allo stato selvatico.
  • Neppure una Libia con un governo stabile fermerebbe l'ondata migratoria.
    Di sicuro, da quando Gheddafi non ha più bisogno delle sue Amazzoni, gli sbarchi sono aumentati. Non possiamo dire che si siano decuplicati, non sarebbe corretto, diciamo che moltiplicando per 9,3 ci dovremmo più o meno essere. Il dubbio se era meglio che Gheddafi fosse ancora vivo, può essere dissipato dai numeri:

La matematica può essere spietata. Dopo la tragedia parte l'"Operazione Mare nostrum", attività durata circa un anno e costata all'Italia 9 milioni di euro, al mese. La domanda è lecita: "Con circa 100 milioni di euro, non si potevano acquistare tutti i natanti libici e ricavarne scatolette per il tonno?"

  • L'Italia deve fare la sua parte, ce lo chiede l'Europa.
    L'Europa ad un certo punto decide di partecipare attivamente, oltre che chiedercelo. La missione "Mare nostrum" viene sostituita con quella europea "Triton", in cui partecipano 29 paesi con un impegno economico di quasi 3 milioni di euro al mese, quindi un terzo di quelli spesi da soli l'anno prima. Senza contare l'aumento delle coste da monitorare. Poteva andare bene? Certo che no. Il 18 aprile 2015 l'ennesima tragedia, si registrano 58 morti e un numero imprecisato di dispersi. Ne vengono stimati circa 800, numero ricavato in parte dalle testimonianze dei superstiti, in parte dai "Mi piace" sulla pagina Mediterraneo in tavola, frequentata abitualmente da squali.

Curiosità

L'abuso della sezione «Curiosità» è consigliato dalle linee guida di Nonciclopedia.

Contribuisci a scop migliorarla disintegrando le informazioni nel corpo della voce e aggiungendone di inappropriate

La fine dei buonisti.

Voci correlate

Note

  1. ^ Non risultano casi di buonismo tra cinesi, eschimesi, aborigeni e calamari.
Questa voce non lo sapevi che era una voce che la sapevi che potrebbe non essere una delle voci più tapioca posterdata dalla comunità?
È stata bitumata come tale in questo preciso momento come fosse 4 ottobre 2015 sblindando al 33.3% di malavergole (su 18).
Efeubicamente sono ben accette supercazzole e scappellamenti che sfrantino ulteriormente 'sta cagata di pagina.

Proponi una voce da votare  ·  Votazioni in corso  ·  Controlla se puoi votare  ·  Discussioni