Nonnotizie:Il PDL si autoelimina nelle elezioni regionali 2010: differenze tra le versioni

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Inutili i ricorsi alla [[Corte d'Appello]], tutti respinti. Sia [[Formigoni]] che la [[Polverini]] tuonano; "''Non ci escluderanno! Quegli sporchi figli di puttana non ce la faranno a buttarci fuori a calci! Protesteremo! Faremo ricorso al TAR! Al [[Consiglio di Stato]]! Alle [[Nazioni Unite]]! Scenderemo in piazza! Rivoluzione! Alle armi! Alle armi!''". Si attende il passaggio alle fasi di [[patteggiamento]], [[depressione]] ed [[accettazione]].
Inutili i ricorsi alla [[Corte d'Appello]], tutti respinti. Sia [[Formigoni]] che la [[Polverini]] tuonano; "''Non ci escluderanno! Quegli sporchi figli di puttana non ce la faranno a buttarci fuori a calci! Protesteremo! Faremo ricorso al TAR! Al [[Consiglio di Stato]]! Alle [[Nazioni Unite]]! Scenderemo in piazza! Rivoluzione! Alle armi! Alle armi!''". Si attende il passaggio alle fasi di [[patteggiamento]], [[depressione]] ed [[accettazione]].


I commenti nell'allegro mondo della politica, ovviamente, non si sono fatti attendere. [[Emma Bonino]], saltellando in cerchio, afferma "''Noi abbiamo tutte le firme e le carte a posto, pappappero!''". [[Massimo d'Alema]], dal suo canto, ringrazia "''Dopo quindici anni in cui siamo stati noi a farci fuori da soli ed a lasciarvi il posto, era ora che ci ricambiaste il favore!''". Gli esponenti del [[PDL]] parlano dell'esclusione delle liste come "''vulnus politico della res publica'' e di ''Delenda Cartago''. [[Sandro Bondi]] dice che "''non si può privare il popolo del proprio diritto di pretendere al governo delle persone che non sanno neanche rispettare delle scadenze o compilare dei moduli". Il coordinatore [[Denis Verdini]] rincara la dose: "''La decisione dei tribunali e delle corti d'appello non ci fermerà. Insomma, da quando ci è iniziato a fregare qualcosa di regole e leggi?''". Qualcuno ha provato ad avanzare l'ipotesi di risolvere tutto creando un'apposita legge ''ad listam'', ma è stato subito bloccato da [[Maroni]]: "''E quando cazzo facciamo in tempo?''". La reazione più forte, però, è stata quella del ministro [[Ignazio La Russa]]: "''Queste esclusioni sono un'ingiustizia. Faremo di tutto per
I commenti nell'allegro mondo della politica, ovviamente, non si sono fatti attendere. [[Emma Bonino]], saltellando in cerchio, afferma "''Noi abbiamo tutte le firme e le carte a posto, pappappero!''". [[Massimo d'Alema]], dal suo canto, ringrazia "''Dopo quindici anni in cui siamo stati noi a farci fuori da soli ed a lasciarvi il posto, era ora che ci ricambiaste il favore!''". Gli esponenti del [[PDL]] parlano dell'esclusione delle liste come "''vulnus politico della res publica'' e di ''Delenda Cartago''. [[Sandro Bondi]] dice che "''non si può privare il popolo del proprio diritto di pretendere al governo delle persone che non sanno neanche rispettare delle scadenze o compilare dei moduli''". Il coordinatore [[Denis Verdini]] rincara la dose: "''La decisione dei tribunali e delle corti d'appello non ci fermerà. Insomma, da quando ci è iniziato a fregare qualcosa di regole e leggi?''". Qualcuno ha provato ad avanzare l'ipotesi di risolvere tutto creando un'apposita legge ''ad listam'', ma è stato subito bloccato da [[Maroni]]: "''E quando cazzo facciamo in tempo?''". La reazione più forte, però, è stata quella del ministro [[Ignazio La Russa]]: "''Queste esclusioni sono un'ingiustizia. Faremo di tutto per''"


Le reazioni degli altri leader del centrodestra sono state piuttosto caustiche; il ministro [[Umberto Bossi]], tra un "''negri di merda''" ed un "''Padania! Padania! Padania!''" ha bollato i membri del [[PDL]] come "''dilettanti allo sbaraglio''". Non è da meno la reazione dell'ex-Duce [[Gianfranco Fini]], che afferma: "''Non ne posso più delle castronerie di Silvio. Gli ho dato il partito. Gli ho dato il [[culo]]. Gli ho trovato una candidata per una regione che non solo è un ex-sindacalista, ma è persino capace di chiudere qualunque domanda chiedendosi perché nessuno pensa alle famiglie. Basta, Silvio. Lei mi ha deluso per l'ultima volta, Ammiraglio.''" Dopodiché ha chiuso il pugno in direzione della telecamera. Chissà cosa voleva fare.
Le reazioni degli altri leader del centrodestra sono state piuttosto caustiche; il ministro [[Umberto Bossi]], tra un "''negri di merda''" ed un "''Padania! Padania! Padania!''" ha bollato i membri del [[PDL]] come "''dilettanti allo sbaraglio''". Non è da meno la reazione dell'ex-Duce [[Gianfranco Fini]], che afferma: "''Non ne posso più delle castronerie di Silvio. Gli ho dato il partito. Gli ho dato il [[culo]]. Gli ho trovato una candidata per una regione che non solo è un ex-sindacalista, ma è persino capace di chiudere qualunque domanda chiedendosi perché nessuno pensa alle famiglie. Basta, Silvio. Lei mi ha deluso per l'ultima volta, Ammiraglio.''" Dopodiché ha chiuso il pugno in direzione della telecamera. Chissà cosa voleva fare.

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03 marzo 2010

Roma - Se c'era una regione nella quale il PDL era assolutamente certa di trionfare, questa era il Lazio; la popolarità del centrosinista o presunto tale è pressoché crollata negli anziani e nelle famiglie di Roma e affini dopo che il povero Marrazzo è stato ucciso politicamente a colpi di donne col pisello. Gli amici di Silvio avevano già preparato lo champagne e le escort per festeggiare l'imminente vittoria della propria candidata, Renata Polverini, mentre gli esponenti del PD procedevano con solerzia nel fregarsi le penne e le graffette dalle scrivanie degli uffici della sede del governo regionale.

E, proprio nel momento di climax del gongolamento del PDL, è successo l'inaspettato. Forse è la prova che Dio esiste ed ha uno strano senso dell'umorismo, forse è la politica del PDL di assegnare posti di rilievo a parenti, amici e ragazze distintesi nella nobile arte della fellatio e di mandare la gente che ha studiato a pulire i cessi che dà finalmente i suoi frutti, non lo sappiamo. Quello che sappiamo è che le liste civiche e regionali della Polverini sono state escluse una dopo l'altra, per mancanze nella compilazione o per semplici ritardi.

La prima a saltare è stata la lista per la provincia di Roma, non ricevuta dal tribunale entro i termini utili perché l'individuo che si era fatto carico d'un compito così delicato, un certo Alfredo Milioni era impegnato a mangiarsi uno sfilatino "in tutta tranquillità". Molta tranquillità. Di sicuro abbastanza da farlo arrivare mentre la donna delle pulizie stava chiudendo gli uffici. Come se non bastasse, è stato escluso anche il listino regionale Polverini Presidente; non solo mancava la firma del vicecoordinatore, sullo spazio in cui era stampata la dicitura "Non scrivere qui" qualcuno aveva scritto "OK". Problemi di firme anche in Lombardia; la lista di Formigoni è stata esclusa perché, ad un attenta rilettura, il tribunale si è reso conto che più di 500 firme appartenevano a personaggi del Signore degli Anelli.

Inutili i ricorsi alla Corte d'Appello, tutti respinti. Sia Formigoni che la Polverini tuonano; "Non ci escluderanno! Quegli sporchi figli di puttana non ce la faranno a buttarci fuori a calci! Protesteremo! Faremo ricorso al TAR! Al Consiglio di Stato! Alle Nazioni Unite! Scenderemo in piazza! Rivoluzione! Alle armi! Alle armi!". Si attende il passaggio alle fasi di patteggiamento, depressione ed accettazione.

I commenti nell'allegro mondo della politica, ovviamente, non si sono fatti attendere. Emma Bonino, saltellando in cerchio, afferma "Noi abbiamo tutte le firme e le carte a posto, pappappero!". Massimo d'Alema, dal suo canto, ringrazia "Dopo quindici anni in cui siamo stati noi a farci fuori da soli ed a lasciarvi il posto, era ora che ci ricambiaste il favore!". Gli esponenti del PDL parlano dell'esclusione delle liste come "vulnus politico della res publica e di Delenda Cartago. Sandro Bondi dice che "non si può privare il popolo del proprio diritto di pretendere al governo delle persone che non sanno neanche rispettare delle scadenze o compilare dei moduli". Il coordinatore Denis Verdini rincara la dose: "La decisione dei tribunali e delle corti d'appello non ci fermerà. Insomma, da quando ci è iniziato a fregare qualcosa di regole e leggi?". Qualcuno ha provato ad avanzare l'ipotesi di risolvere tutto creando un'apposita legge ad listam, ma è stato subito bloccato da Maroni: "E quando cazzo facciamo in tempo?". La reazione più forte, però, è stata quella del ministro Ignazio La Russa: "Queste esclusioni sono un'ingiustizia. Faremo di tutto per"

Le reazioni degli altri leader del centrodestra sono state piuttosto caustiche; il ministro Umberto Bossi, tra un "negri di merda" ed un "Padania! Padania! Padania!" ha bollato i membri del PDL come "dilettanti allo sbaraglio". Non è da meno la reazione dell'ex-Duce Gianfranco Fini, che afferma: "Non ne posso più delle castronerie di Silvio. Gli ho dato il partito. Gli ho dato il culo. Gli ho trovato una candidata per una regione che non solo è un ex-sindacalista, ma è persino capace di chiudere qualunque domanda chiedendosi perché nessuno pensa alle famiglie. Basta, Silvio. Lei mi ha deluso per l'ultima volta, Ammiraglio." Dopodiché ha chiuso il pugno in direzione della telecamera. Chissà cosa voleva fare.

Fonti