Marche

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« Jimo jo ppele jieppe cola jippe jalla de jò. »
(Tipica espressione folkloristica marchigiana)
« Jimo jo a coje la jia. »
(Altra tipica espressione folkloristica marchigiana)
« Mejo de pescio che d'ojo Santo! »
(Un pescatore dopo che un truzzo gli ha detto che emanava un disgustoso olezzo di pesce)
« Oh, comme tte se nnommena? Come te se mentua? »
(Questore marchigiano durante la definizione delle generalità dell'arrestato)
« Sparmiare....Sparmiare....Sparmiare!!! »
(Tipico motto della costa marchigiana)
« Sparagnà....Sparagnà....Sparagnà!!! »
(Il motto in slang entroterra centrale)
« Oh và vo vè lo vì?! »
(Un ragazzo invita il padre a bere il vino)
« Va vè! »
(Un padre accetta l'invito del figlio a bere il vino)
« Calà là ca da calà »
(Tipico invito simil arabo per far scendere dal bus un cliente non pagante)
« Ndrè ndrò ndrund e ne 'rrescì tutt mbuss »
(Rumore tipico per un motore marchigiano)
« ...Macerata posseeeeee!!!! »
(I Vincisgrassi acclamano la loro amata città)
« ...un generico idioma campagnolo centroitalico »
(Dino Risi sul dialetto marchigiano)
« Ao, vedi n' po, che te daco dù moccato! »
(Avviso marchigiano che vorrebbe dire più o meno "uomo avvisato, mezzo salvato")

Le Marche sono, o dovrebbero essere, una regione dell'agglomerato cellulare altresì chiamato Italia. Da anni gli uomini di intelletto si chiedono se le Marche esistano davvero o siano una leggenda metropolitana, e nemmeno un viaggio in loco compiuto nel 1972 ha chiarito la questione. Al loro arrivo infatti gli uomini di scienza trovarono solo alcune VHS di Ken il Guerriero, un tubo di Vinavil e dei Kleenex usati. Ancora oggi si discute quindi se dei Kleenex usati siano sufficienti a definire una regione.

Storia

Una bellissima immagine delle Marche

Le Marche, secondo la leggenda, furono scoperte da un anziano pastore Umbro di 14 anni, tale Morellone Scartapecoretta; le cronache del tempo (circa il 754 dopo Bearzot) narrano che egli, pascolando il suo gregge di nani da giardino (altri testi apocrifi parlano però di un gregge di nani da cortile, altri ancora di nani di strada che sono 50 di bocca e 100 scopare) si trovò di fronte un crinale. Preso dallo sconforto, non sapendo bene che minchia fosse un crinale, si accorse di una singolare caratteristica: se infatti si girava di 180 gradi il crinale gli andava alle spalle. Euforico corse in avanti, finendo in una landa desolata ricoperta di appiccicosi rettangolini di carta.

Il giorno dopo si presentò al Regno d'Italia e offrì la nuova terra al Re, che chiese "forte, e quante sono 'ste nuove terre?". Il povero Morellone, che era analfabeta e non sapeva contare, si trovò in imbarazzo e solo un forte colpo nei testicoli sferratogli dalla moglie Incontinenzia lo convinse a rispondere "un casino, cioè, minchia oh, proprio una cifra" mentendo per non fare brutta figura. A quel punto il Re esclamò "allora se sono molte le chiameremo Marche".

Dialetti

Un'altra bellissima immagine delle Marche.
   La stessa cosa ma di più: Dialetti marchigiani.

Le Marche sono l'unica regione plurale, e infatti non esiste niente che accomuni tutta la regione (a parte la mediocrità). Il dialetto non fa eccezione, e infatti ogni persona è convinta di parlare diversamente rispetto al suo vicino di casa. Per semplicità tuttavia i dialetti marchigiani sono raggruppabili in quattro ceppi linguistici:

  • il dialetto de Pesaro-Urbino (praticamente romagnolo scopiazzato);
  • il dialetto dei ciambotti (gli anconetani);
  • il dialetto maceratese (quello true, de li cuntadì 'nsomma)
  • il dialetto ascolano (abruzzese con meno vocali)
  • il dialetto fermano (come il maceratese, ma meno contadinesco).

Soprannomi

  • Ciambotti o pacculojo, abitanti di Ancona.
  • Pistacoppi, abitanti di Macerata.
  • Mezzefacce, abitanti de Tulintì.
  • Africani, abitanti de San Sivirì e de Cafùnanza
  • Montanari, abitanti de Cammerino
  • Pesciaroli, rivolto in generale agli abitanti delle città costiere: Ancona, Civitanova, San Benedetto del Tronto,Porto Sant'Elpidio , Porto San Giorgio.
  • Pecorari, rivolto agli abitanti di Ascoli Piceno.
  • Cazulà o scarpari (liberamente tradotto "calzolai") rivolto ai fermani, elpidiesi e montegranaresi.
  • Margutti rivolto alla popolazione festosa di Curridò.
  • Magnacà rivolta alla popolazione alcolista di Pitriolu/Petriolo.
  • Magnagatti rivolta alla popolazione di Falerone (Fallerò)o di Sant'Angelo in Vado.
  • Ferraccià rivolto alla popolazione di Treia.
  • Lumaconi rivolto alla popolazione di Urbania.
  • Magnagatti rivolto alla popolazione di Sant'Angelo in Vado
  • Leccalardo rivolto alla popolazione di Fabriano

Luoghi di Culto

Tra i luoghi da visitare ricordiamo:

  • Per i più fedeli c'è Loreto, capitale dell'Africa con la sua Madonna Nera.
  • Lo Sferisterio per gli amanti della lirica.
  • La zona INCA dove allegre donnine di tutte le etnie si ritrovano per rallegrare la serata ad ignari passanti con una partita a carte.

Curiosità

Le Marche sono famose, o almeno dovrebbero esserlo, per la produzione di quei piccoli e costosi rettangolini di carta che il governo obbliga ad appiccicare sui documenti più disparati. Il metodo di produzione è tuttora sconosciuto, si vocifera sia protetto da un segreto industriale gelosamente custodito nello sgabuzzino di un autolavaggio a gettoni.

Varie ed eventuali

Se siamo tutti d'accordo possiamo aggiornare qui la seduta.