Girolamo Savonarola

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Template:Incostruzione Girolamo Francesco Maria José Savonarola è stato un un religioso, un politico, un gregorian-rapper, ma, soprattutto, il Beppe Grillo del '400 italiano, rappresentando il sale nel caffè per il corrotto Lorenzo il Magnifico e per la sua allegra combriccola di scalmanati fiornetini.

Gioventù bruciata

File:Lorenzo De Medici rapper.jpg
Lorenzo de' Medici, un tamarro spocchioso senza precedenti.

Girolamo Savonarola, figlio di genitori ignoti, fu sfortunatamente rinvenuto ancora in fasce da una coppia di ricchi Padovani nel camposanto di Ferrara, un giorno che appunto gli sposini novelli stavano andando a portare i fiori alla tomba del loro levriero. Sin da piccolo, fu educato alla filosofia neoplatonica dal nonno materno, finchè non rimase folgorato dalla lettura di un brano di Tommaso D'Aquino sulla cura dei brufoli, riportato sul settimanalele Id est (l'equivalente del nostro Cioè). Nonostante suo padre avrebbe desiderato vederlo chirurgo estetico ufficiale della corte Estense, egli abbandonò gli studi curriculari per seguire la sua vocazione biblica, manifestatasi in seguito ad una presunta apparizione della Madonna. Fonti contemporanee insinuano che il presunto avvenimento miracoloso fu provocato da una tegolata sulla tempia sinistra del miracolato. Dopo essersi ritirato un anno nei boschi nutrendosi di soli grilli, si laureò col minimo in teologia grazie alla Cepu, e iniziò la sua brillante carriera di rompiballe mistico con la carica di scrostacessi nel convento di San Marco a Firenze.

Golden years

Savonarola e i suoi seguaci in raccoglimento per una grigliata.

Ma anche un povero scrostacessi a volte ha la possibilità di cambiare vita.. e così fu per il nostro eroe: difatti, mentre, colto da un irrefrenabile impulso evangelico, parlava con lo scopino del cesso dei sette peccati capitali, fu per caso udito dal priore, che decise di promuoverlo a predicatore del Centro Alcolisti Anonimi di Piazza Duomo. Da questo punto in poi, la biografia del Savonarola è una strada in salita, diritta verso le stelle: attirato dal fiorente fenomeno della sodomia, che a Firenze dilagava nei colti ambienti della Corte medicea, vi si oppose con alcune dimostrazioni estreme, come legarsi al campanile del Duomo per un mese intero. Fonti dell'epoca ci dicono che se ne staccò solamente quando, durante un temporale fuori stagione, l'adiacente lanterna si frantumò per un fulmine - forse inviato da Dio - che si era oramai stancato della sua delirante logorrea, incrementata dalle abilità canore del malcapitato, che si cimentava nel nascente filone del rap-gregoriano, insieme al suo caro amico Tupac Shakur. Ma il monaco aveva ormai attirato le attenzioni del popolino, tanto da essere invitato a "Dante 1492", programma simile al nostro "Porta a porta", in cui rivestì il ruolo di castigator mores, denunciando gli sciali del Magnifico, il quale, incurante della povertà del popolo, faceva addirittura stampare le opere di Platone su pergamena umana. L'indomito religioso decise quindi di fondare un'organizzazione segreta, "Le brigate Pallesche", il cui unico obbiettivo era di impadronirsi del governo, per far diventare Firenze e dintorni una dittatura, le cui redini sarebbero state rette da egli stesso. Ma il benedettino non era affatto dotato diabilità diplomatiche: difatti, riuscì ad inimicarsi sia la cerchia intellettuale, fornendo foto compromettenti di Polizano e Ficino a riviste scandalistiche dell'epoca ed alimentando le stufe del convento con i loro scritti, che il Papa, per aver inciso il suo singolo rap-gregoriano "De Ruina Ecclesiae",in cui definiva il capo della Chiesa "porco lussurioso che abusa della ghianda del peccato". L'unico a rimanergli amico fu Pico della Mirandola, che sperava di diventare, grazie alla sua intercessione, insegnante di magia ad Hogwarts.

Boys keep swinging

Oramai odiato da tutti, il nostro caro Girolamo decise di affidarsi alla sua incipiente carriera canora per allontanarsi da Firenze, iniziando così una tournée nella penisola con annessi roghi di quadri e libri, che ebbero un grandissimo impatto mediatico sul pubblico, tanto che il suo singolo "Pàrtiti da casa tua" fu scelto come colonna sonora della telenovelas "Inferno, Purgatorio, Paradiso... e ritorno". Ma il Savonarola non aveva affatto un carattere facile: in seguito alla scoperta di allcuni quadri del Botticelli nel villone extra-lusso del suo produttore, ruppe ogni genere di rapporto con lui e ritornò a Firenze in carrostop. In questa città la situazione era radicalmente mutata:la dedizione della cricca del Magnifico alla cocaina faceva andare il governo alla deriva, tanto che il monaco, nonostante alcuni primi momenti di attrito con il Medici, che lo costrinse a tenere i suoi sermoni al circo, mente saltava cerchi di fiamme, riuscì a penetrare le barriere dell'entourage governativo, anche grazie alle fatture del suo amichetto Pico della Mirandola. La morte, nel 1492, del Magnifico e del Papa per overdose, eccitarono le ambizioni del Girolamo, il quale decise di attuare un piano diabolico per impadronirsi della Toscana: trasformò il Convento di San Marco nella base segreta dei Frati Mendicanti Combattenti, ch eavrebbero compiuto un incantesimo collettivo per rendere Firenze vulnerabile all'attacco di quell'inetto di Carlo VIII... naturalmente, quella testa di pipa del Savonarola pensava di poter ammaliare facilmente un imperatore beone e barbaro, abbindolandolo con le grazie di un inedito Pico della Mirandola travestito da voluttuosa odalisca. Ma chiunque abbia un minimo di senso critico, potrebbe tranquillamente immaginare come gli eventi presero una piega del tutto differente: difatti, la morte di Pico in seguito all'accidentale ingestione della sua cipria a base di piombo, fece saltare i piani del Savonarola, e lasciò il tempo a Ludovico il MOro di comprare i favori dell'imperatore tedesco con vergini e ducati.