Lorenzo de' Medici

Da Nonciclopedia, l'enciclopedia destinata a un pubblico di soli adulti.
(Rimpallato da Lorenzo il Magnifico)
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Disambiguazione – Ritenta, sarai più fortunato. Se ti aspettavi un tipo poco raccomandabile, vedi Un medico su dieci.
Per quelli che non hanno il senso dell'umorismo, su Wikipedia è presente una voce in proposito. Lorenzo de' Medici
Dipinto raffigurante Lorenzo a colloquio con la sua coscienza, la quale gli suggerisce di mettere la testa a posto. Giustamente il Magnifico se ne sbattifica le patafriasche.
« Quant'è bella Giovinezza

che si fugge scappa via
non temere la riacciùffo

chè ogni buco è galleria. »
(Lorenzo de' Medici mentre ubriaco rincorre Giovinezza, un po' spaventata.)
« Del doman non v'è certezza! »
(Ottima argomentazione di Lorenzo de' Medici che ha raggiunto Giovinezza e cerca di convincerla ad appartarsi.)
«  Perché il tempo fugge e inganna stiam insieme almeno in venti »
(Lorenzo de' Medici che spiega i benefici organizzativi delle Gang Bang durante la pausa pranzo.)
« Non credevo che qualcuno potesse ridursi così... Quanto ha bevuto? »
(Spencer Tracy al 23esimo compleanno di Lorenzo.)
« È che io sono un po' il suo Beep Beep »
( Lorenzo sull'ennesimo tentativo fallito di farlo fuori di Girolamo Riario.)

Lorenzo di Piero de' Medici, chiamato anche Lorenzo di Cosimo di Piero de' Medici (ed erano solo alla terza generazione; ai posteri... in bocca al lupo [1] ), noto umanista e tronista fiorentino figlio di TornaBuonaDonna Lucrezia e di Cosimo (sempre quello che a sua volta era di Piero), fu politico, scrittore, diplomatico, azionista Barilla, assaggiatore ufficiale di Olio Bertolli, ideatore di Art Attak nonché schiantatope di fama mondiale.

Storia

Nascita di un pirla figo

Nonostante fin dalla più tenera età avesse mostrato una decisa inclinazione verso battone .. sbronze epocali..ehm piacevolezze terrene e accarezzasse il sogno di un futuro come barman a Las Palmas, il suo destino era già scritto, trovandosi erede di una gloriosa dinastia che il nonno Cosimo aveva arbitrariamente deciso di inventare qualche settimana prima[2].

Gli studi

Affrontò dunque con rassegnazione gli studi umanistici e non gli andò nemmeno male pensandoci: nel millequattrocentoqualcosa, la quantità di scibile a disposizione era effettivamente scarsa quindi a sedici anni il tutto si concluse e la sua sfolgorante carriera di diplomatico iniziò. Fece dunque tappa a Napoli e Roma, luoghi dove apprese come girava il mondo e a tutt'oggi città capo delle migliori mafie tradizioni politiche: dopo poco infatti a suon di mazzette onori e doni portava dalla propria parte Luca Pitti, ex comunellante dei i suoi avversari. Insomma, avrebbe potuto tranquillamente passare gli anni migliori su una nave da crociera a fare il menestrello o a posare nudo per calendari che nessuno se ne sarebbe accorto, altro che studi.

La carriera lo assorbì completamente ed essendo divenuto troppo nerd per andare a donzelle ci pensò la mamma a maritarlo con tale Clarice Orsini, donna dal nome di merda ma nobile, dunque utile, e oltretutto fertile al punto giusto: tre figli e quattro figlie tutti di fila e senza batter ciglio che manco i campi di Matrix sarebbero stati capaci di produrre così tanta prole.

L'inizio della fine dell'inizio della fine

Nell'anno in cui si sposò, il padre pensò bene di morire lasciando i fratelli, Lorenzo (che aveva suppergiù l'età del Detective Conan) e Giuliano a dividersi la gestione di Firenze. Giuliano, umile, sedicenne e pirla, si sarebbe fatto da parte volentieri lasciando la questione, chiaramente al di fuori delle sue possibilità, al fratello; ma no: Lorenzo che grazie agli stage nelle città sopraelencate ne sapeva una più di Silvio[3] lasciò il fratello a firmare scartoffie facendogli credere di servire a qualcosa, mentre lui tirava le fila del suo regno comodamente seduto in poltrona dietro le quinte e fuori dalle rogne. Un po' come Voldemort.

Ma Lorenzo che tutto sommato non era un cattivissimo resse bene l'equilibrio in Italia, a testimonianza del fatto che siamo da sempre il paese delle banane: uno ha una grande banca[4], si inventa una signoria/dinastia/categoria/massoneria e da lì decide le sorti del paese. E la cosa funziona!, (disappunto dell'autrice n.d.r.).

La decadenza

Papa Sisto Quarto che si esercita per il saluto domenicale alla folla.

Lorenzo, dopo dieci anni di dittat reggenza (quindi attorno al 1478 a occhio e croce) non riuscì più a stare simpatico a tutti, forse perché i tempi cambiavano, forse perché aveva perso smalto come diplomatico, forse perché aveva finito la polverina di Pollon o perché la gente buona più di tanto non ci sta, quindi iniziò la lunga sequela di tentativi di farlo fuori.

Tentativi del tutto inadeguati oltretutto: par forse saggia decisione mettere sulle tracce di un uomo famoso per sagacia e intelligenza due ex piazzisti sfigati che oltretutto si chiamano Pazzi? Il risultato fu che fecero fuori in chiesa il povero Giuliano mentre il fratello si era abilmente defilato un attimo prima con la scusa di andare a incipriarsi il naso. Probabilmente sarà stato messo in allarme dal nome degli attentatori che gli si erano presentati sbavando e roteando gli occhi cinque minuti prima? Probabilmente no, solo fortuna.

Il passaggio al potere

Morto il fratello, Lorenzo si trovò solo con l'amico Poliziano a combattere contro i suoi nemici, che si potevano dividere in due grandi[5] gruppi: i banchieri che avrebbero voluto comprare Firenze per primi, ma che avevano perso la paletta per l'asta quel giorno, e Papa Sisto Quarto[6] con quello sfigato inscopato del nipote Girolamo Riario, mandanti dei Pazzi furiosi attentatori, che non si sa bene perché[7] ce l'avessero tanto con il Magnifico. Dato che non era morto come Dio comanda e che gli aveva anche trattato male gli attentatori che in fondo gli avevano solo fatto fuori il segretario il fratello, Papa Sesto&Quarto giustamente lo scomunicò e chiamò due o tre amici per scatenare pure una guerra in Toscana.

A quel punto Lorenzo, già un filino incazzato e con zero voglia di combattere a causa di un tizio che nemmeno sapeva contare, non si sa bene come[8] convince gli amici del Papa a diventare amici suoi, mettendo fine alla guerra e lasciando quell'uomo numericamente disturbato a sucare rosicare per i fatti suoi. Sisto Quarto e nipote, rimasti a giocare da soli, capirono che non si divertivano più, quindi inviarono proposte di pace a tutti gli interessati e serenamente tutti amici come prima concentrando le loro molestie sugli abitanti di Forlì, dei quali non ci importa un accidente.

Lieto fine

Risultato del pandemonio papale, per chiarirci:

  • Lorenzo divenne amicone di tutti, particolarmente di Napoli e dello stato della Chiesa;
  • Il Papa Tabellina tirò le cuoia prima di lui, il nipote pure;
  • La vedova di Girolamo oltretutto si disse più dispiaciuta della morte del Magnifico piuttosto che di quella del marito (comprensibilmente);
  • Lorenzo morì quando ne ebbe voglia e per i fatti suoi, era il 1492.


Miracoli

Inspiegabilmente, nel giro di tre anni (dal 1469 al 1472) questo Magnifico ragazzone era riuscito a:

  • Riformare le istituzioni statali;
  • Riappacificare tra loro le famiglie influenti;
  • Risolvere i problemi della sua di famiglia;
  • Rammendare il buco dell'ozono;
  • Redimere i conflitti tra Israele e Palestina;
  • Rivedere la costituzione comunale per accaparrarsi potere senza che qualcuno se ne accorgesse
  • Raccogliere le olive;
  • Ridurre le emissioni di gas nocivi;
  • Ritrovare il senno di Orlando;
  • Rendere interessante Beautiful;
  • Restaurare la quantità impressionante di ritratti che si era fatto fare;
  • Riprodursi più volte;
  • Raggiungere la fine della voce "R" nell'elenco delle cose da fare[9];

Zuzzurellonate

Lorenzo risvegliatosi in una vasca dopo un notte di zuzzurrellonate.

Oltre a governare Firenze (sfruttando il fratello anche se gli veniva meno bene), sopravvivere a tentati omicidi (altra cosa che al fratello veniva meno bene), figliare a ripetizione e liquidare guerre con metodi probabilmente poco ortodossi, Lorenzo era anche imbattibile in quelle che oggi sono riconosciute come le attività principali di un rappresentante farmaceutico:

  • giocare a biliardino;
  • bere in proporzioni esagerate;
  • corteggiare fastidiosamente ogni ragazza lontanamente guardabile;
  • grattarsi la pancia;
  • partecipare a festicciuole private in ville sarde toscane.
Lorenzo (nel cerchietto rosso) sulla sua vettura.

Il Magnifico seguiva un modus operandi semplice e geniale: ingravidava la moglie, che a causa del suo bruttissimo nome non poteva essere portata alle feste, e per nove mesi se la spassava alla grande con i suoi amiconi Bacco, Arianna e forse anche Poliziano ma di questo non siamo sicuri: potrebbe essere morto prima. Abitudine del gruppetto era organizzare festoni di carnevale, scrivere filastrocche e ridursi in condizioni pietose. Ospite occasionale di queste sortite il vecchio Sileno, ben accetto solo perché portava da bere.

Lorenzo di Pietro di Cosimo de' Medici insomma nella sua vita riuscì a gestire l'Italia, zuzzurrellonare, produrre una squadra di pallavolo libero compreso, inventare le forbici con la punta arrotondata, scrivere filastrocche e buggerare chiunque lo volesse morto. Quasi meglio di Topolino.

Pagine correlate

Note

  1. ^ Uno dei figli di Lorenzo per ovviare al problema e poter usare un nickname ottenne la nomina papale.
  2. ^ Dopo aver vinto Firenze al gioco SassoCartaForbice
  3. ^ altro nome del Diavolo, diffusissimo all'epoca
  4. ^ a un certo punto mi sono chiesta come una signoria sbucata dal nulla potesse aver preso dominio di Firenze e mi sono accorta che la domanda era stupida: ovviamente l'aveva comprata
  5. ^ il primo grande per numero, il secondo per ignoranza
  6. ^ Nickname numericamente confuso a causa dei troppi pari merito alla corsa della caciotta l'anno precedente
  7. ^ su Wikipedia non c'è scritto
  8. ^ e non vogliamo indagare oltre
  9. ^ vi ricorda qualcuno?