Facoltà di Economia

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« Prendiamo due cacciatori, si incontrano e le azioni possibili sono sorridere o tirarsi una clavata in testa. Allora cosa gli converrà fare? »
(Tipico problema economico.)


« La teoria del consumatore è una truffa! Nessuno comprerebbe mai solo mele e pere! »
(La verità sulla teoria del consumatore spiegata dal mio professore.)
"Non hai studiato un cazzo! Con quello che pago di retta potrei andare a mignotte tutte le sere da qui al 2045!" Evitate di mostrare i vostri voti a papà.


« Oggi vi guardo e vedo già la nuova baita a San Moritz ... la nuova classe dirigente! Volevo dire la nuova classe dirigente »
(Il discorso di apertura del magnifico rettore-sciatore di Economia)


La facoltà di Economia & Commercio dovrebbe essere una sezione dell'università in cui formare i nuovi appartenenti alla classe dirigenziale di industrie, banche e altre grandi imprese. O almeno così la raccontano ai genitori che stanno per iscrivere i propri figli ad una facoltà assolutamente priva di senso e tra le più care. Tuttavia questa "scomoda" verità non può essere confermata da nessuno degli studenti, in quanto essi negano fortemente che possa essere così. Oltretutto la laurea standard è un 3+2 (il cui risultato è di 5 anni più 2 fuori corso) per cui gli studenti non solo dovranno sforzarsi di convincere i genitori che gli altri due anni sono necessari ad una formazione completa delle loro conoscenze, ossia a sopperire a tre anni di abissale inutilità, ma dovranno vedersela anche con due tesi di laurea: la "normale" e la specialistica. Dopodichè potranno sempre affermare:

« Ma papà, il master è indispensabile perché io possa trovare con facilità un lavoro ben retribuito! Non e più come ai tuoi tempi quando bastava chiedere aiuto ad un patrizio romano per essere assunti. »

Capito ragazzi? La strada per evitare di dover cominciare a lavorare a vent'anni è lunga e irta d'ostacoli: aguzzate l'ingegno, rubate i codici del conto in Svizzera di papà o trovatevi un mestiere alternativo.

Test d'Ingresso

Nonostante sia palese che maggiore è la quantità di studenti iscritti, maggiore è il denaro derivante dalle loro rette che è possibile spendere, è stato deciso di istituire un test d'ingresso anche per questa facoltà. Fortunatamente alcune università hanno saggiamente (ed economicamente) deciso di non avere il test per economia. Per i feudi dei magnifici rettori in cui si ha l'esame di ammissione, le modalità sono le seguenti:

Molti tentano di entrare a Economia & Commercio sperando di ottenere questo. Illusi!
  • Verrete costretti ad una corsa ai primi di dicembre dell'anno prima per potervi iscrivere alla sessione anticipata degli esami d'ammissione.
  • Dovrete affrontare il test, che si compone di una prima sezione di matematica, una seconda di matematica, una terza di matematica, un'altra ancora di matematica e, infine, ... una di logica (logico, no?).
  • Dovrete passare la maturità (ma và?).
  • Nel caso non abbiate passato il test della sessione anticipata, potete riprovare a settembre.
  • Se ancora non siete riusciti a passare l'esame d'ingresso potete sempre sostenere un esame orale privato o sperare nei ripescaggi (fate l'orale, è degradante ma almeno verrete ammessi).


Complimenti siete entrati nel magico mondo di Economia & Commercio, vi ricordiamo che è vietato fumare all'interno delle aule e che è obbligatorio avere il nome di un tizio sulle mutande per poter essere ammessi agli esami.


Le Sub-facoltà

Naturalmente una facoltà non può avere un solo corso di laurea, sarebbe come Cip senza Ciop, come il pane senza la Nutella, come una donna senza tette insomma, e per questo motivo (e anche per dare lavoro ad almeno un po' di laureati in economia) sono stati istituiti corsi sulle materie più variegate ed inutili (come chi le insegna). Le principali sono:

  • Economia e basta - il più classico dei corsi; così classico, ma così classico, che è stato abolito perché troppo breve e palesemente inutile.
Costui è laureato in Economia e gestione aziendale.
  • Economia e gestione aziendale (AFC in Bocchini) - serve sostanzialmete a formare gente che sogna di diventare top manager e dirigere interi reparti aziendali, finiranno invece, se gli va bene, a far parte della categoria dei ragioneri e a stilare lunghissimi bilanci in bui sottoscala sotto il rigido controllo di chi gli ha sbolognato il lavoro da fare. Si sopetta che la potente lobby degli psicanalisti abbia fatto pressione perché durante i corsi gli studenti vengano riempiti di speranze e sogni di gloria per ritrovarsi poi depressi e frustrati e dover ricorrere ad un supporto psicanalitico o essere internati per strage aggravata.
  • Economia e management d'impresa - vedi sopra, con l'aggravante di aver avuto la convizione che il posto di dirigente fosse dovuto ai frequentanti di questa facoltà (atteggiamenti passivo-aggressivi e tendenze sociopatiche assicurate).
  • Economia e gestione bancaria - ti insegnano a rubare i soldi dei piccoli risparmiatori, a far crollare le borse internazionali ogni 10 anni e a giocare a golf. O almeno così credono coloro che non fanno parte della ristretta cerchia degli economisti, in realtà ti insegnano ad accaparrarti le quote più consistenti di utili derivanti dagli investimenti fatti con il denaro dei piccoli risparmiatori (in caso di investimenti sbagliati che t'importa? i soldi sono loro), a speculare sull'aumento di valore delle azioni in borsa fino a quando il baraccone non crolla (anche per colpa tua) e a saper riconoscere un pollo a cui sottrarre i quattrini. Come? Secondo voi è lo stesso? Non è vero, i corsi di golf sono compresi nel percorso di laurea solo in Bocconi.
  • Economia e gestione dei beni culturali altrimenti detta Economia della topa - è sostanzialmente inutile, a meno che il vostro desiderio non sia di staccare i biglietti all'ingresso dei musei. Questa facoltà è frequentata soprattutto da ragazze (il 90%), da esseri dai gusti sessuali non ben definiti (il 9%) e da furbacchioni arrapati (il restante 1%) che sperano di abbordare più femmine possibili (solitamente, invece, hanno più successo con gli altri maschi).
  • Economia e legislazione d'impresa - serve a ridurre i costi del personale alle imprese, infatti con questa laurea non c'è bisogno di avere un economista che pianifichi piani truffaldini e di un avvocato che faccia in modo che tutto ciò sembri legale perché le due figure sono unite in un unico laureato di questa facoltà, geniale!


Corsi Principali

Una facoltà come quella di economia & commercio non ha certo dei corsi ovvi come può averli quella di matematica o di medicina, per cui spesso si è costretti ad importare docenti da altre facoltà per poter formare i nuovi economisti. Naturalmente per ogni diverso corso di laurea ci sono degli specifici corsi, tranne che due o tre:

  • Matematica - in economia, strano ma vero, bisogna saper far di conto, ossia sapere cose c'è oltre il diciassedici ed il numero di Nepero e. Per questo motivo è stato istituito un corso di matematica (anche per questioni di carità nei confronti dei disoccupati di mate) in cui si impareranno tutti i trucchi delle addizioni e si imparerà a padroneggiare numeri maggiori di dieci; stranamente, a parte lo zero e l'uno, nelle formule matematiche compaiono solo lettere, oppure i numeri sono accompagnati da strani segni come il punto esclamativo (sono i numeri fattoriali, capra!). Questo corso ha il più alto numero di bocciati a causa delle spiegazioni incomprensibili fatte dai professori in nome di una presunta superiorità della matematica.
« La matematica è la matematica e voi non siete un cazzo! »
(Amabile pofessore di Matematica)
  • Diritto privato - il corso più utile del mondo: infatti quando comincerete a sottrarre soldi agli anziani saprete con certezza quali leggi infrangerete e quanti anni di galera vi beccherete. Un consiglio: appena vi è possibile optate per il falso in bilancio, lui lo ha depenalizzato.
  • Economia aziendale - imparerete come è fatta un'azienda e, soprattutto, come falsare un bilancio senza che gli altri, e soprattutto la guardia di finanza, se ne accorgano. Viva l'economia aziendale!
  • Ingliscese - That language that those wankers speak in that fucking-freezing country they call Great Britain. Chiaro, no?


Laurea & Tesi

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LAUREATI, CAZZO!

Solitamente dopo i primi sei anni di università lo studente medio di Economia & Commercio giunge a terminare i primi tre anni di facoltà, a questo punto gli si presenta il primo grande dilemma della sua vita: mi laureo alla fine dell'anno oppure mi faccio un altro giro che a Teoria della crescita della medicina chirurgica c'era topa come se piovesse? Putroppo per lo studente è il conto in banca del papi a decidere, il giovane rampollo dovrà quindi laurearsi; il primo passo per il nostro eroe è quindi quello di informarsi sui corsi che ha "frequentato" l'ultimo anno (solitamente passato giocando a carte nelle ultime file dell'aula) per sapere almeno cosa si suppone che egli conosca.

Dopo che il primo punto della disperata corsa verso la laurea sarà completato (l'informazione), lo studente tenta di trovare un argomento innovativo, interessante o almeno dignitoso ("L'introduzione della patata nella teoria del consumatore" non va bene); bisogna quindi scrivere la tesi o farsela scrivere da qualcuno e, mi raccomando, evitate internet: i professori universitari sanno andare su Wikipedia. Una volta fatto il bonifico bancario per ricevere a casa una tesi già fatta più un set di coltelli e, per i primi venti, anche un meraviglioso spremiagrumi, viene la parte più delicata: impararla (i professori possono fare domande molto dettagliate sulla tesi che gli avete consegnato).


- Professore alterato: “La copia della sua tesi riporta su ogni pagina la frase: "Beccati questo economista del menga, dovevi fartela da solo la tesina. Scienze Poliche rules!" Vuole parlarmene?”
- Studente infinocchiato: “EH?! Cioè, ehm ... si, ecco è che ... guarda, dietro di te: una scimmia a tre teste!”
- Professore spaventato: “Dove, dove?”


Visto ragazzi? Mai farsi fare una tesina, men che meno da uno di Scienze politiche (loro vi odiano perché siete migliori).


Sbocchi professionali (il lavoro, capra!)

Una volta conseguito tutto il conseguibile (laurea standard, specialistica, magistrale, master e schiavitù al servizio di un professore) vi toccherà confrontarvi con il mondo del lavoro. Per l'economista medio significa gravare sulle spalle del genitore con lo stipendio per ancora qualche anno (otto o dieci, dipende) prima di potersi permettere un appartamento che è un decimo di quello dei genitori, in un condominia dove la gente si buca sul pianerottolo di casa tua, ma cosa importa? Sei indipendete ormai.

« Finalmente sei fuori dai coglioni! Ora dovrò aspettare solo che tua madre esca per portare a casa l'amante. »
(Amorevole papà)

Ai più fortunati il papi regalerà un'attico in centro per la laurea e un lavoro da dirigente nella sua azienda (frustatore di schiavi/immigrati clandestini), ma questa è un'altra storia.

Per i comuni mortali inizierà un periodo (una vita) di oneste percosse e sevizie da parte del capo-ufficio, dei colleghi, del direttore del personale, della portinaia, del vicino, della moglie e dell'uomo del monte (perché gli piace), ma non bisogna disperare avrete anche voi la vostra rivincita (e un'accusa di omicidio plurimo, volontario e premeditato).

Coloro che ce la farnno, comunque, avranno accesso a tutto quello che hanno sempre desiderato: soldi, potere, soldi, successo, sesso, denaro, potere e l'assoluta mancanza di una vita privata! Si, perché per loro l'orario di lavoro comincia alle 7 del mattino e finisce alle 10 di sera.

« Credevi di poter avere i soldi per comprarti qualsiasi cosa e anche il tempo per goderti i tuoi acquisti? Invece no. »
(La dura realtà)