Corsa (sport)

Da Condiclodepia, l'onciclepadia disclesica.
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Ridi ridi... tanto è vuoto!!
« Corri Forrest! »
« Nooooo... voglio giocare a ping pong! »
(Forrest Gump su Tutti)
« Forza, mancano solo 100 metri! »
(Neofita all'inizio di una corsa dei 100 metri piani)

La corsa è una facoltà motoria degli uomini anticamente attuata per sei precise ragioni: fuoriuscita incontrollata di cacca, ritardo per l'ufficio, libidine verso il frigorifero, perversioni sessuali causate da astinenza da sesso, la presenza di suocere e la presenza di maniaci sessuali nel raggio di 500m. Venne inventata da Andrew Howe per evitare quella tipa demente della pubblicità del Kinder Bueno che gli rompe sempre le palle. Nonostante ciò alla fine fu costretto lo stesso a cederle il Kinder Bueno
Qualcuno ha avuto la strana idea di trasformare questa attività in uno sport, ma non esistono fonti sicure.

Storia

Pittura rupestre raffigurante un uomo che corre per andare a defecare.

La corsa esiste fin dalla preistoria, quando gli uomini dovevano correre per interi chilometri prima di poter compiere le loro funzioni fisiologiche in tutta tranquillità: infatti vista la carenza di servizi igienici in quel periodo spesso dovevano sconfinare nei territori di tribù nemiche per trovare un bagno libero. Perciò nella preistoria succedeva sempre almeno una guerra alla settimana. Alcune gare di corsa si svolgevano anche presso gli antichi Aztechi, che spesso finivano in rissa perché gli organizzatori avevano deciso di sacrificare agli dei chi arrivava ultimo, tanto per rendere più interessante la cosa.
La prima fonte certa risale al 400 a.C., quando i Greci decisero di fare una corsa fino ad Atene dopo aver vinto la battaglia di Maratona e di offrire la birra a chi arrivava primo. Vinse un certo Filippide che a forza di bere birra morì di cirrosi fulminante.
Nel Medioevo e nel Rinascimento la corsa cadde in disuso: infatti in quel periodo erano più diffuse le corse clandestine di cavalli, gare in cui i cavalieri provavano a farsi fighi davanti alle principesse per potersele chiavare sposare. Nel 1896 la corsa diventò uno sport olimpico:

Il trionfale[citazione necessaria] arrivo di Robert Cheruiyot.
  • Nel 1896 l'atleta Carlo Airoldi viene rifiutato alle olimpiadi dopo aver corso da Milano ad Atene per partecipare: aveva scordato la tuta a casa e, ironia della sorte, ci aveva lasciato le chiavi di casa in una tasca.
  • Nel 1929 Dorando Pietri si ritrovò primo nella maratona. Svenne a soli 3 cm dal traguardo quando venne a sapere che non si era iscritto alla 10 km come pensava.
  • Nel 1960 Abebe Bikila scopre che qualcuno gli ha scambiato le scarpe in albergo e deve correre l'intera maratona scalzo. Viene ricoverato per ustioni ai piedi dopo la gara.

Dopo questi episodi la corsa divenne lo sport più diffuso, resta famoso anche l'atleta Robert Cheruiyot, il primo a vincere una maratona scivolando sotto il nastro anziché tagliandolo, perché aveva messo il piede su una buccia di banana.

Tipi di corsa

Un Hollywoodiano mentre pratica il jogging mattutino.

Corsa su strada

In genere una corsa su strada è solo l'inizio della via per il giovane corridore verso la morte per infarto.

Corsa dilettantistica

Di solito viene organizzata nei paesini da quattro sportivi in pensione che tracciano il percorso con il sofisticato metodo di puntare il dito alla cieca sulle mappe. Il percorso viene approvato con una gran botta di culo, e spesso alla fine delle gare devono andare in cerca degli atleti scomparsi con delle squadre di volontari. I partecipanti a questo tipo di gara sono essenzialmente vecchietti convinti a partecipare dalle badanti, quarantenni costretti a partecipare dalle mogli e giovani costretti a partecipare dalla fidanzata[1]. I giudici spesso ricorrono a sguinzagliare cani randagi per ravvivare le gare, e spesso il vincitore è quello che riesce a sedersi al posto avanti dell'ambulanza.

Corsa professionistica

Viene organizzata da un comitato sportivo in una città scelta dopo dieci riunioni e cinquemila birre, partecipano essenzialmente atleti tenuti a pane e acqua per mesi e per questo il percorso viene barricato in modo che gli atleti non si fermino al bar. In caso di gare lunghe e giudici pigri vengono tolti i bagni chimici dalla pista, in modo da invogliare gli atleti a correre per la propria sopravvivenza. Quando capita ciò, la maggior parte dei partecipanti preferirà dedicarsi a sport meno autolesionisti una volta finita la gara, come le freccette o il lancio del cancellino.

Due organizzatori mentre preparano il percorso di una corsa campestre.

Corsa campestre

Se i neofiti sopravvivono a una corsa dilettantistica su strada, vorranno cimentarsi nella corsa campestre. Ha più o meno le caratteristiche della corsa su strada, ma aggiunge in più l'ebrezza del rischio di inciampare su una radice o essere morso da una vipera. In queste gare i giudici si spostano in fuoristrada e se vogliono ravvivare la corsa spargono la voce falsa della presenza di un bagno al traguardo. Questa tecnica è usata molto di rado perché gli atleti sopravvissuti arrivavano al traguardo completamente a pezzi e si suicidavano appena scoprivano che non c'era un bagno chimico nel raggio di chilometri.

Corsa su pista

La corsa su pista può essere di due diversi tipi: lo sprint e la lunga distanza.
Per lo sprint un corridore medio è costretto ad allenarsi diverse ore al giorno e a mantenersi con integratori per mesi. Tutto questo per correre in un tempo calcolabile di dieci secondi prima di essere sbattuto negli spogliatoi fino all'anno prossimo. Capita che alcuni atleti inciampino sui lacci delle scarpe a dieci metri dal traguardo, e per questo motivo verranno frustati dall'allenatore, lasciati dalla fidanzata, sputtanati dai colleghi e cadranno presto in depressione fino al suicidio. Le corse sulla lunga distanza sono ideate per confondere i poveri atleti: infatti sono costretti a girare in tondo per un tempo infinito provocando confusione mentale e giramenti di testa ai corridori appena finita la gara.

Una foto del vincitore dell'ultima ultramaratona del deserto. Pare che da ultimo abbia improvvisamente sorpassato tutti a pochi chilometri dal traguardo.

Maratona

   La stessa cosa ma di più: Maratona.

La Maratona è lo stadio terminale dell'appassionato di corsa: una volta arrivati qui non si può più tornare indietro. Ormai il corridore dedica anima e corpo alla corsa, non mangia, non beve e non scopa per avere più tempo da dedicare a correre. Inoltre ha venduto la casa e speso tutta la sua busta paga per comprare un paio di scarpe e un tapis roulant nuovi alla settimana[2]. Per far sfogare questi malati terminali vengono riuniti con le maratone per evitare a loro possibili crisi d'astinenza. Purtroppo non esiste nessuna cura per questo male e l'unica alternativa è l'abbattimento del soggetto infetto.

Effetti della corsa

La corsa può avere effetti indesiderati sulle povere vittime che praticano questo sport: è noto che il cervello produce delle droghe naturali durante la corsa, che porteranno in breve tempo alla dipendenza da stupefacenti dell'atleta. Inoltre, l'aumento proporzionale della fatica provocata da un allenatore rompipalle può provocare come diretta conseguenza una diminuzione della fiducia in sé stessi, dell'autostima, dell’autocontrollo e dell’equilibrio: in pratica il corridore diventerà in poco tempo una pezza, mentalmente e non solo fisicamente.
È scientificamente provato che la corsa provoca un notevole calo di peso provocato dall'alleggerimento del portafoglio, dovuto all'assiduo acquisto di scarpe nuove di cui dopo sole due settimane rimane solo la tomaia.

Note

  1. ^ Che a sua volta non può partecipare perché impegnata in affari urgentissimi con un ragazzone biondo che l'aspetta a casa
  2. ^ Intanto sua moglie si è iscritta a un club di bridge e gioca spesso con un ragazzone biondo.