Meccanico

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Alessandro Campana (storico capofficina Ferrari) mentre studia il fitro gasolio di una Trabant P50.
In caso di grave guasto, chiamate lui.
« Che è sto pezzo non lo so, ma a occhio e croce saranno 500 euro! »
(Gaspare Er Meccanico.)

Il Meccanico o sostitutore di pezzi carissimi, è una persona impiegata nel settore terziario come riparatore o accomodatore di macchine o automobili. Esso può svolgere la propria attività come proprietario o dipendente di un'officina. Nel primo caso è il diretto responsabile dei furti perpetrati ai clienti, nel secondo il complice.

Può affiancare alla sua normale mansione il servizio di carro attrezzi, elettrauto, carrozziere, la rivendita di carburante e la gonfiatura ed equilibratura delle gomme. In questo caso si può parlare di associazione a delinquere.

Tipico dialogo tra cliente e meccanico:

Cliente : Bongiorno, è pronta la macchina?
Meccanico : Si, però c'è stato un problemino...
Cliente : Che problemino?
Meccanico : Mentre smontavamo il fanale, ci siamo accorti di una piccola perdita d'olio.
Cliente : E l'avete riparata?
Meccanico : Certo, abbiamo sostituito differenziale, pompa gasolio, alternatore, cambio, frizione, freni e cinghie varie. Sono solo 3.649 euro.
Cliente : ... ... ...
Meccanico : Su su non faccia così, respiri, se mi sente batta le palpebre due volte!

Dal 1904, anno della legalizzazione del mestiere di "Meccanico", le bestemmie in pubblico sono aumentate del 37%.

Fare il meccanico oggi comporta, oltre le enormi spese del personale e dei macchinari necessari all'officina, tre viaggi all'anno al santuario della "Madonna del Carburatore" per scongiurare, con generose offerte votive, le possibili "malattie serie" augurate dai clienti.

Cenni storici

L'efficentissima catena di montaggio della Trabant P50.

Il mestiere di meccanico è nato e si è evoluto di pari passo con l'automobile. Quindi, considerando che il motore a scoppio attuale è praticamente uguale a quello dettagliato nel 1853 da Barsanti e Matteucci, in virtù della proprietà transitiva, possiamo affermare che il meccanico è l'unica forma di vita che non si è evoluta per oltre 150 anni.

Nel 1883 vengono fondate le prime fabbriche di automobili in Francia e Germania. La fabbrica francese "De Dion, Bouton et Trépardoux" costruì nel 1884 una delle prime vetture a motore. Era a vapore ed utilizzava come combustibile carbone, legno e carta. Fu chiamata "La Marquise" e la velocità massima era di circa 61 km/h. Il prodigioso risultato fu ottenuto non tanto per l'accurata progettazione, quanto per due grandi intuizioni del "capo-meccanico-fuochista" Jean Pierre Le Marmit.

Il primo grave problema, che si era presentato in fase di collaudo, era l'enorme pressione generata dal vapore. La vettura, raggiunti i 52 km/h, si apriva in due come una mela e proiettava l'autista a circa 2 isolati di distanza.

Per ovviare a questo fastidioso inconveniente, Le Marmit pensò di convogliare parte del vapore in un cilidro di legno con una retina nel mezzo. Il risultato fu sorprendente: la velocità restava costante sui 50 km/h e si riuscivano a cucinare 180 porzioni di ravioli di gamberi ogni 7 km percorsi.

A questo punto il problema era di aumentare la velocità; da una parte per migliorare le prestazioni della vettura, dall'altra per seminare la folla di cinesi affamati alle calcagna. L'impiego di olio minerale al posto dell'olio di Sesamo, purtroppo, non scoraggiò affatto la marmaglia.

Le Marmit intuì che il vero problema era l'utilizzo della carta semplice: bruciando molto in fretta dava una buona spinta iniziale ma perdeva sulla distanza. Mentre era seduto in un luogo di meditazione, ebbe il lampo di genio.

Inserì allora nella caldaia carta igienica usata, che bruciava più lentamente, aumentava la potenza del motore e, a causa del tanfo che usciva dallo scappamento, disperdeva i cinesi. Fu un successo.

La diffusione del veicolo fu però osteggiata dalla stampa internazionale; le aspre critiche ne decretarono da subito il fallimento commerciale.

« The French Marchioness us a pump / "La Marchesa francese ci fa una pompa". »
( Car Emotion (Detroit, 1884))
« La Marquise était le marquis / "La Marchesa ha il marchese". »
( Voitures Idiote (Paris, 1884))
« Die Marquise ist eine Straße Hure / "La Marchesa è una puttana da strada". »
( Unnötige Auto (München, 1884))

Nel 1886 l'ingegnere tedesco Carl Benz, dopo aver disintegrato la fabbrica di motori A.G. Gasmotorenfabrik dove lavorava, costruì il primo veicolo con motore endotermico. Il suo meccanico di fiducia, tale Rudolf "Bum-Bum" Diesel, dopo aver scoraggiato Benz dal proseguire gli esperimenti, sparì nottetempo, sottraendo dal laboratorio disegni, prototipi e sei bottiglie di Château Lafite Rothschild del'64 (cosa che fece incazzare Benz come un mamba nero).

Diesel lavorò febbrilmente sui disegni rubati che, a sua insaputa, erano però stati scarabocchiati dal figlio Sigfrid, di 6 anni.

Dopo 3 anni di tentativi falliti, tra cui va ricordato il rivoluzionario motore a casette e alberelli, riuscì a capire che al posto della benzina il motore necessitava del gasolio. Entusiasta, si recò nella stanza del figlio dormiente, lo picchiò per tutta la notte e il giorno dopo depositò il brevetto del motore Diesel.

la Loggia M16

Nel 1894 Enrico Bernardi realizzava il suo veicolo con motore a benzina e, per produrlo, nello stesso anno veniva fondata la Miari & Giusti, prima fabbrica italiana di automobili. Su consiglio di Ettore Gelli, un suo amico mugnaio di Montale (PT), fondò la "Massonica Loggia Della Chiave da 16" chiamata dagli adepti M16.

Nell'organizzazione venivano accolti tutti i meccanici d'Italia, che erano tenuti a prestare giuramento allo Statuto in ginocchio su bulloni filettati. Il documento conteneva le regole base della categoria:

  1. obbligo di riciclo (al cliente successivo) dei pezzi smontati e dell'olio sostituito,
  2. obbligo di rifornirsi di eventuali pezzi mancanti al più vicino sfascio "rivenditore autorizzato",
  3. obbligo di farsi lasciare la vettura per almeno 3 giorni (al fine di disporne a proprio piacimento, tipo affittarla come auto da cerimonia etc.),
  4. obbligo di Supercazzola al cliente.

Il meccanico nella DDR

Nel 1950, il mestiere di Meccanico fu dichiarato fuorilegge nella Germania dell'Est. Il provvedimento fu assolutamente necessario, la VEB Sachsenring Automobilwerke di Zwickau aveva messo in commercio la Trabant P50. L'ingegnere Zdzisław Lempicka, che l'aveva progettata, fu ritenuto colpevole di genocidio e giustiziato sotto la Porta di Brandeburgo. Tutti i meccanici che lo avevano aiutato, furono deportati nella Rocca di Gniezno in Polonia.

« "Giustiziato Lempicka, da oggi le strade sono più sicure". »
(Freie Presse (August, 1950).)

Il meccanico oggi

Fare il meccanico è un mestiere con molte insidie.

Nel corso degli ultimi decenni l'attività di riparazione degli autoveicoli, di pari passo con l'evoluzione tecnica, si è notevolmente modificata e il meccanico è divenuto, più che un riparatore, un sostitutore del particolare usurato o danneggiato. Spesso è anche rivenditore del pezzo di ricambio che acquista con sconti altissimi, con tali margini di guadagno da far passare in secondo piano l'utile derivante dalla manodopera.

Interessante a tal proposito una lunga e accurata indagine del Financial Times del 1996, in cui gli autori accertarono un prezzo del ricambio da 5 a 6 volte superiore di quello alla produzione.

Conclusero l'articolo con un invito una domanda ai vessati clienti:

« "Perché quando il meccanico vi presenta il conto non lo percuotete col cric?" »
(Financial Times (september, 1996).)

Il tagliando

Il tagliando è l'occasione perfetta per ottemperare all'art. 2 dello Statuto della Loggia M16.

Durante il primo, la vettura non ha nessun problema o parti usurate, con l'olio ci si potrebbe fare la bruschetta e le gomme hanno ancora i "pirulini". Quindi, molti pezzi vengono occultati e sostituiti con altri "recuperati" da un secondo tagliando. Successivamente saranno venduti come nuovi.

Il principio è quello della Turnicazione Meccanica conosciuto anche come "vò in culo al cliente e porto 3".

Lo sfascio

L'utilizzo di rottami da parte del meccanico è quasi una forma d'arte. Fa pensare ai mercatini delle pulci dove si aggirano gli amanti del vintage, i patiti del "pezzo vecchio ma ancora funzionante", e scende la lacrimuccia.

La realtà è ben più cruda. Il proprietario dello sfascio è in genere il cugino della sorella del cognato del meccanico, che a fronte di un patto siglato col sangue procura al soggetto qualsiasi pezzo, anche a costo di rubarlo la notte da una macchina parcheggiata.

Supercazzola al cliente

La tecnica di aumentare esponenzialmente il conto del cliente, viene insegnata al meccanico da costosissimi consulenti. La School of Lies Encapsulation organizza periodicamente corsi di formazione e perfezionamento. Il costo dipende dalla durata e dal grado, vediamo il dettaglio:

  • Entry Level - Viene spiegato come scannerizzare e modificare il listino dei rivenditori in modo da gonfiare il prezzo del ricambio,
  • Basic Level - Vengono spiegati i guasti più comuni (quanto inesistenti) da usare come motivazione per sostituire almeno il 10 % della vettura,
  • Senior Level - Viene spiegata (con adeguati dettagli tecnici) l'usura di pezzi inventati: il cartodomo, la cuffia del boiler, il magnetosudometro, etc.

La courtesy car

Lasci la sua auto per 3 giorni, le diamo "la sostituta".

La macchina di cortesia o semplicemente "la sostituta", è una forma di tortura inventata all'inizio del '900. Lo scopo è quello di "ammorbidire" il cliente in modo da fargli pagare qualsiasi cifra. In genere, il proprietario di una Maserati Sport GTS, dopo aver guidato una courtesy car, si accontenta di avere indietro una Grande Punto.

Molte officine senza ritegno, aggiungono al conto l'uso della "sostituta". La cifra è in genere attorno ai 20€ al giorno, che comprendono l'assicurazione e il dispositivo a frammentazione di onde sonore "Puff-Sonic" (comunemente chiamato assorbi-bestemmia).

Sarebbe buona norma, diffidare del meccanico che offre la courtesy car gratuitamente (specie se la tua auto è classificata "di lusso"). L'accattivante gesto nasconde normalmente un subdolo scopo, usare l'auto del cliente per fatti personali.

I più diffusi sono:

  • accompagnare i figli a scuola (sul sedile posteriore rinveniamo una sostanza colorata e appiccicosa cha sa di fragola),
  • andare in discoteca a rimorchiare (sul sedile anteriore rinveniamo una sostanza chiara e appiccicosa che sa di Mojito),
  • andare in camporella con l'amante (sul sedile anteriore rinveniamo una sostanza chiara e appiccicosa che è meglio non assaggiare),
  • compiere rapine e stupri (su alcuni sedili rinveniamo una sostanza rossastra e appiccicosa che è meglio far controllare dalla Scientifica),

Meccanici famosi

Sicuramente tutti possono ricordare il meccanico più famoso in Italia, creato dalla penna di Giovannino Guareschi, il comunista Giuseppe Bottazzi detto Peppone diventato poi sindaco di un paesino della Bassa Padana.

Quello invece passato alle cronache come il "Killer della Frizione", è sconosciuto ai più. Si trattava di Sergej Shmolik Krylatov, un meccanico di Tušaidov nell'Andokazzostan. Uno psicopatico con personalità multiple, schizofrenia paranoide, bipolarismo asociale e ascella pezzata. Nel suo modus operandi il bieco individuo simulava la rottura dell'auto e aspettava l'ignara vittima caritatevole, per poi strangolarla col filo della frizione di una Simca 1000.

Viene considerato il serial killer meno prolifico della storia: gli sono state accreditate solo due vittime.

Il fatto è che sulle strade di montagna di quel paese passa una macchina ogni 3 anni e le persone che si fidano ad aiutare uno sconosciuto sono circa lo 0,23 % della popolazione. Il feroce Krylatov morì infatti di vecchiaia aspettando la terza vittima.

Su un giornale locale, il killer fu definito "un uomo con la ferocia di una tigre e il cervello di un paguro".

Curiosità

L'abuso della sezione «Curiosità» è consigliato dalle linee guida di Nonciclopedia.

Però è meglio se certe curiosità te le tieni pe' ttìa... o forse vuoi veder crescere le margherite dalla parte delle radici?

Il film del 1971 Arancia Meccanica, diretto da Stanley Kubrick, nella stesura originaria prevedeva che i Drughi vestissero con tute da meccanico. Una vibrante protesta, del "Gran Bullone Venerabile della Loggia M16", fece cambiare idea al regista. Alcuni cronisti maliziosi, sostennero che il ripensamento avvenne dopo che, per tre volte consecutive, non avevano funzionato i freni della Jaguar di Kubrik sul tornante 5 di Malibù.

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