Buon senso

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Su Wikipedia dicono che Buon senso è sinonimo di Senso comune. Secondo noi è un'emerita stronzata.

Il buon senso si può scrivere anche tutto attaccato buonsenso: questa ambivalenza, già da sola, è sufficiente a dare un'idea di buon senso.
Esso corre sulla bocca di tutti, ma corre talmente veloce che sparisce senza lasciare traccia.
C'è chi dice che probabilmente è un'invenzione e non è mai esistito.
Eppure, dare una definizione di "buon senso" è facilissimo: la si trova su qualunque dizionario, che peraltro va consultato con buon senso.

Definizione e caratteristiche

In che senso?

Dicesi dunque buon senso capacità naturale, istintiva, di giudicare rettamente, soprattutto in vista delle necessità pratiche[copia-incolla]. Dopo il famoso sesto senso, ecco questo settimo, che si distingue dagli altri perché "buono", cosa che degli altri in tutta franchezza non si può dire. Ed è davvero buono, nel senso che ha un ottimo sapore e sta bene su tutto: la giusta dose di buon senso consente di recuperare anche la pietanza più schifiltosa e immangiabile.

Se in campo culinario il buon senso non ha rivali, si può affermare lo stesso in altri ambiti: il buon senso mantiene le amicizie e le dentiere salde e durevoli, consolida i matrimoni e gli edifici pericolanti, salvaguarda l'ambiente e fa arrivare i treni in orario.
Inoltre scopa da Dio e viene a comando.

Insomma, si deve solo parlar bene del buon senso.

I nemici del buon senso

Gli assassini del buon senso vanno al sempre al suo funerale.

Il buon senso è un tizio stimato, benvoluto e rispettato ma, incredibile a dirsi e a udirsi, ha dei nemici anch'egli, e neanche pochi. Solo per citare i più agguerriti:

Può accadere che taluno di questi nemici possa avere la meglio sul buon senso, che è un buon incassatore e regge più colpi di un chiodo o di Lisa Sparxxx, ma talvolta è costretto a soccombere e, in casi limite, muore. Tuttavia, il buon senso possiede la stessa caratteristica della lana che si accumula sotto il letto: si ricrea in continuazione. Anzi, più lo si elimina, più si ricrea.

Teoria dell'interscambiabilità del buon senso

La teoria dell'interscambiabilità del buon senso prevede che un soggetto si senta in dovere di cedere ad altri quote del suo buon senso personale, rischiando di restarne privo. Ciò non accade perché il soggetto riceve a sua volta quote di buon senso altrui, creando così una mescolanza di buoni sensi che dovrebbe condurre a una crescita qualitativa di ogni singolo buon senso. In verità il risultato è molto simile a quello ottenuto farcendo il pandoro con la pasta d'aggiughe: può piacere, ma non è per tutti i palati.
Ma forse è solo questione di procedere per tentativi: prima o poi si arriverà alla corretta formulazione del buon senso universale.

Curiosità

  • Per scrivere questo articolo non è stato utilizzato buon senso, onde evitare di depauperarne le scorte.
  • Nonostante le sue indubbie qualità, il buon senso non è adatto ai bambini di età inferiore ai 36 mesi.