Barese

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Un barese.

Il barese non è colui che vive a Bari: è Bari a vivere in lui.

Teorema Del barese

Si può dimostrare che il vero barese:

Due Baresi (Franco e Giuseppe).
  1. Il barese usa spesso giochi di parole come "wind?" che ha assonanza con la più l'espressione barese "vù ind?" che tradotto dal maccaronico all'italiano significa: "lo vuoi dentro?". Grazie a questa perla linguistica il barese conquista tutte le donne con un Q.I. più basso di 42.
  2. Il barese beve solo birra Peroni da tre quarti (e lotta contro la diffusione della Dreghèr da 33 o della Raffo tarantina).
  3. Il barese ricorda gran parte dei giochi di carte locali: famosissimo il tressette a perdere con la birra e la passatella (anche questa con la birra).
  4. Il barese sa cosa significa stare "a 'iurm" (in un gioco di carte con annessa birra da non poter bere a causa del regolamento di gioco).
  5. Il barese tipico ha mangiato almeno una volta i frutti di mare sul porto (contrastando la concorrenza sleale della costa di San Giorgio) e in particolare si esibisce nel risucchio dei ricci (rabbrividendo all'idea che in Giappone li credano velenosi) o dei taratuffi.
    1. Corollario 1: All'estero, ha gridato almeno in un ristorante la mitica frase: giovane, spacchi due cozze! provocando così l'imbarazzo di quanti sedevano al suo tavolo.
    2. Corollario 2: Almeno una volta nella vita è finito in ospedale per il tifo, e gli stadi di calcio non c'entrano nulla.
  6. Il barese ricorda il San Nicola come un simpatico luogo di ritrovo per scambisti piuttosto che come stadio.
  7. Il barese preferisce 30 anni di carcere piuttosto che leggere un libro di Raffaele Nigro.
  8. Molti baresi vogliono andarsene da Bari, perché la città non offre la libertà, ma nel complesso qualcosa di simile al Quartiere Libertà (chi è di Bari lo sa).
  9. Il barese riconosce come sport ufficiale il Gioco della birra, anche se gli tocca fare il sotto.
  10. Il barese si riconosce dai gadgets della sua auto: santino di Padre Pio, sciarpa del Bari (squadra tradizionalmente perdente) e stemma della società accanto alla targa.
  11. Comunque e dovunque "meglio Polmone che Leccese"
  12. Dal 1990 al 1995 il barese ha fatto almeno un abbonamento al San Nicola (lo stadio di Bari).
  13. Il barese ha nell'armadio le maglie di Igor Protti, David Platt, Joao Paulo e Sandro Tovalieri, mitiche stelle del Bari.
  14. Ogni barese donna ha partecipato almeno una volta alla nottata delle zitelle nella Basilica di San Nicola.
  15. Il barese consuma abitualmente (o lo ha fatto perlomeno una volta) sgagliozze e popizze, altrimenti le vende.
  16. Il barese conosce a memoria tutte le canzoni di Toti & Tata e le trame delle loro sit-com.
    1. Corollario: Il barese sa tutte le battute di Emilio Solfrizzi in "Selvaggi" a memoria.
  17. Ha visto con commossa partecipazione tutte le puntate de "Le Battagliere".
  18. Ha come profeta Gianni Ciardo e scambia i suoi detti (sopra alla nonna o abbasso alla commara?) per il Bignami.
  19. Ha fatto almeno un bagno a Pane e Pomodoro, contraendo in un sol colpo Ebola, malaria e febbre gialla, ma soprattutto affrontando l'impresa con la stessa fermezza con cui un induista fa le abluzioni nel Gange.
  20. Si esprime in un linguaggio comprensibile solo dai suoi simili: usa cadenzialmente interiezioni tipo e ce cous, Matà, e sottili metafore come Vai a rubare a San Nicola o, rivolto soprattutto alle donne, Ne ha fritti di polipi.
  21. Compra La Gazzetta del Mezzogiorno ma, noto per la sua ignoranza, la usa solo per foderare la cuccia del cane o la gabbia del canarino.
  22. A distanza di decenni è ancora convinto che Business e Gazzetta Affari servano a tappezzare la macchina quando ci si infratta.
  23. Il barese usa passare la domenica mattina dilettandosi nella sacra arte dell'arricciamento del polpo.
  24. Il barese consuma periodicamente panini alla chitemmurt o chitestramurt dai panemmerda, o i panzerotti al cofano.
  25. Il barese riconosce come piatto nazionale le orecchiette alle cime di rapa, che consuma almeno una volta a settimana.
  26. Ha assistito almeno una volta a uno scippo a Bari vecchia, o ne ha compiuto uno.
  27. È stato sfiorato più di una volta dal pensiero di comprare un appartamento a Punta Perotti.
  28. Il grado di pericolosità di un barese si racchiude in un monito: IAPRE L'ECCHJIE.
  29. Ogni padre barese aspetta il momento giusto per dire al figlio: ti devo imbarare e ti devo perdere...
  30. Se ti chiami Nicola, esistono notevoli probabilità che tu abbia origini baresi.
  31. Se quando ti presenti col solito "Piacere, Nicola" ti senti rispondere "Questa è la mano e questa è la ciola", allora ti trovi di fronte a un barese.
  32. Ogni cuoca barese conosce una sola certezza: La mort d'u pulp iè la c'podd.
  33. Quando segna a calcetto, costringe la sua squadra a esultare col trenino.
  34. Il barese conosce la Prefettura in quanto palazzo del piazzale dei Battiti live, evento di irrilevante importanza che ospita cantanti come "Esmeraldo" "Freddy Clavicola" e "Geppo Spengio".
  35. Per il barese un po' più elevato, la Prefettura è il palazzo accanto al parcheggio del Piccinni.
  36. È FERMAMENTE convinto che "Ce Parigi tenéve lù mare ièv 'na piccole Bàre". E lui a Parigi non c'è mai stato.
  37. Se un inglese dice a un barese "Kiss, so love me", Il barese risponde: "e chi te le tocca?".
  38. Il barese può vantarsi di aver indossato negli anni '90 la mitica tuta acetata.
  39. Il barese parcheggia in seconda fila anche con la bici.
  40. Se gli nomini il Bari, ti dice senza pensarci due volte che allo stadio non ci mette più piede da quando c'è Matarrese, anzi magari ce ne andassimo in serie C.
  41. Se un barese va all'estero (cioè fuori da Bari), tramanda la nota tradizione del lancio dei tappi di Peroni appena stappati.
  42. Sa stappare le Peroni con i denti, la forchetta, l'accendino, il piede di porco. Solo i profani sanno però aprire una bottiglia di Peroni con un'altra bottiglia di Peroni... ovviamente da tre quarti.
  43. È l'unico a conoscere cosa sia un taratuffo o una merosqua o il famosissimo "pesce birra" (specie rarissima e originaria della zona portuale cittadina, capace di galleggiare a mezz'acqua).
  44. Conosce a memoria tutti gli scherzi telefonici fatti dal signor Cacace.
  45. Vuole a tutti i costi che Emilio Solfrizzi torni a fare programmi in dialetto barese, o che per lo meno si decida a fare un altro disco degli Oesais, magari una versione remixata per i giovani truzzi baresi.
    1. Corollario: ha almeno una volta imitato tali scherzi prendendo a caso un numero telefonico dall'elenco che si avvicinasse alla voce Guardavaccaro.
  46. Prima che l'uomo inventasse la ruota il barese già parcheggiava in seconda fila.
  47. Se negli anni '90 era un bambino, il barese è cresciuto con la convinzione che esistessero davvero bambini come Cosè Cosè.
  48. Il vero barese CANOSCE A SADDAMM!
  49. Nonostante il Bari in B, il Margherita ancora in rovina, le autoradio che spariscono, i parcheggi che sprofondano... ha ancora il coraggio di cantare: "Cuss addò stam, iè ù megghiìe paise".
  50. I so d' Baar....punt e avast!
  51. Ha un quoziente intellettivo decisamente inferiore alla media nazionale, già bassa.
  52. Ascolta le canzoni napoletane... nonostante odi i napoletani
  53. Un vero barese non fa mai la fila, ma si incazza se gli passi davanti.
  54. Aver sbeffeggiato Cassano per la sua italica performance come testimonial delle posate del Bari
  55. Conosce bene l'autobus nr. 13
  56. Quando è nel suo proverbiale ritardo grida a squarciagola "ME, cngenamascì sciamanin, cngenamascì nngenesimscen"
  57. Appena gli capita se ne esce con "Se Beli avesse i trulli sarebbe una piccola Beri"
  58. Ha in casa un santino di Lino Banfi (che è rinomatamente di Can-House, non di Bari)
  59. Ripete spesso "SEE, vai a rubare a San Nicola",
  60. Se gli chiedi "di dove sei?" riceverai una gamma di risposte che va da "di Baaaahr" a "du meggh paìs" a "SEE, vai a rubare a San Nicola"
  61. Va spesso a rubare a San Nicola (cosa debba rubargli poi non si sa)
  62. È convinto che l'Auchan di Casamassima si legga appunto Auscian e che "Leroy Merlin" si legga "Leroi Merilin",
  63. Se va alla Fiera non paga il biglietto perché conosce
  64. Se torna dalla Fiera ha comprato per forza le merendine dell'AIDA
  65. Sa che il maestrale dura sempre tre giorni
  66. Se compra il Ferrari, nge fasce l'mbiand a gass
  67. Conosce il detto birra e Borghetti, baresi perfetti
  68. È convinto che corso Cavour si pronunci corso Càvour
  69. È convinto che l'altro ieri si dica vantieri
  70. Parla sempre al passato remoto
  71. Va pazzo per le popizze
  72. Ogni barese conosce una ricetta diversa per preparare patate riso e cozze
  73. Cerca di convincerti a dire patate riso e cozze e non riso patate e cozze
  74. Durante le partite della nazionale urla ogni cinque minuti "Mitt a Cassaaaaan!" anche se Antonio è già in campo oppure anche se non è stato convocato

Poesia sul polpo barese

La malasort du pulp bares

M-menz a tutte l'anmàl ca stonn ò munn stè iun ca ìind a 'mmar, affùnn affùnn, pass la vit sò ìind a nu mod stran, dìscene ca iè fess e ca mà advènd anziàn...

... U pulp! Tìnere d'cor, d'la pelòs se iè 'nnamràt e stu fatt, sop alla terr, tand s'ha sputtanàt, ca p'pizzcàu nan ge vol tand esperiènz, avàst nu spaghe, nu stezz d' plòs e la pascènz.

La chedd d'ù pulp, allòr, iè na vit amàr, ma ù chiù sfortunàt iè cudd ca nàsce Bàr: la vita sò, iè normàl, all'ald vann d' la terr, ma dò p' ìidde iè na traggèdiìe, iè pèsce d' na uèrr.

Appèn ven pizzcàt, accòm ved la prima lùsce, all'anvàm nu muèzzche n-gàp, angòr se ne fùsce; e minz stirdsciùt, p'ù dolòr e p'ù sckànd, ìind a nudd se send terà tutt l'ndràm.

Non fàsce attìmb a penzà: "Ma cuss iè matt?"... Ca ù Barès ù auànd e ù acchemmènz a sbatt che tutt la forz e le nirv sop alle chiangùn, le cirr s'arrzzèscene e ièss tanda sckùm.

La tortùr non ha fernùt, ù Barès insìst e fort scheduèsce ù pulp ìind ò canìstr: cert, p'tutt asìst la nascìt, la vit e la mort, ma chedd d'ù pulp barès iè na vera malasòrt!

Traduzione in italiano

La malasorte del polpo barese

Fra tutti gli animali che esistono al mondo ce n'è uno che, nel mare più profondo, vive la sua vita in un modo strano, dicono sia un ingenuo e che mai diventi anziano.

...Il polpo, tenero di cuore, della pelosa (del granchio) s'è innamorato, e sulla terra, questo, è tanto conosciuto, che, per pescarlo, non occorre tanta esperienza: basta uno spago, un pezzo di granchio e la pazienza.

Quella del polpo è, allora, una vita amara, ma il più sfortunato è quello che nasce a Bari: la sua vita è normale, nel resto della terra, ma qui, per lui, è peggio di una guerra!

Appena viene pescato e vede la prima luce, subito un morso in testa, perché non scappi via; e, mezzo stordito dal dolore e dallo spavento, in un attimo si sente già svuotare il ventre.

Non fa in tempo a pensare: -Ma questo è matto!- Che il Barese lo afferra e comincia a sbatterlo con tutta la forza e i nervi, sugli scogli, i tentacoli si arricciano e fanno tanta schiuma.

La tortura non è finita, il Barese insiste, e con forza muove il polpo dentro un cesto; certo, per tutti esistono la nascita, la vita e la morte, ma quella del polpo barese è una vera malasorte!

Cuss a ddò stàm jiè u'megghj paìs