Velleio Patercolo: differenze tra le versioni

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Nel 30 (a.C. o d.C.) pubblicò l'opera ''Storia romana'', che fu messa in vendita presso tutte le edicole e balzò subito in testa alle classifiche di gradimento, perché allora non c'erano ancora i libri di [[Paulo Coelho]]. <br />
L'opera venne dedicata al suo grande [[amico]] Vinicio. Il calciatore ringraziò sentitamente e dedicò a Patercolo un [[gol]] segnato in [[Coppa Italia]] contro il [[Catanzaro]].<br />
Inviato come [[cronista]] di guerra in [[Macedonia]], poté constatare subito i danni provocati dal conflitto, giacché la frutta era stata tutta tagliata a pezzi. Le sue qualità in battaglia tuttavia facevano talmente pietà che venne eletto ''magister equitum'', cioè maestro di [[equitazione]], e impartì lezioni a [[Tiberio]] per conto di [[Cesare]], che era occupato con il suo corso di [[scherma]]. Nell'[[anno]] 30 d.C. si ritrovò in [[Persia]] e vi rimase per affrontare alcuni [[Parti]]. Non avendo alcuna pratica come [[ostetrica]], il povero Patercolo fallì l'impresa, ma gli venne regalato un adesivo sagomato in ricordo dello sforzo compiuto.
 
Nel [[33 d.C.]], mentre soggiornava a [[Parigi|Lutezia]] per una vacanza-studio riguardo l'uso del [[filo interdentale]] presso i popoli barbari, vide un branco di studenti del luogo che appiccavano fuoco a un cumulo di copie del suo libro ''Storia romana'' e ci rimase molto male. A causa di ciò andò in [[depressione]] e cominciò a vagare di notte e a non farsi più il [[bidet]].