V per Vicenza: differenze tra le versioni

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[[Vicenza]], [[novembre]] [[2010]]. La città dei mangiagatti è ridotta a un covo di battone sguaiate, culattoni eversivi e fottuti estremisti islamici dall'alito che puzza di [[curry]]. I poveri cittadini quasi non escono di casa e sono così spaventati da aver rinunciato a reclamare il loro sacrosanto diritto all'[[apartheid]].<br />In questo clima di lassismo di chiaro stampo meridionale solo un uomo ha il coraggio di prendere a calci in culo il sistema: egli si nasconde dietro la sorridente maschera di [[Alberto da Giussano]] e si presenta solo con il nominativo di '''V''', iniziale di VAFFANCULOOO!, urlo di guerra che il nostro pronuncia ogniqualvolta sente pronunciare castronerie come ''Roma capitale'' o ''Italiani di seconda generazione''.
[[File:Alluvione-vicenza.jpg|thumb|200px|La celebre scena in cui due immigrati clandestini tentano di fare ritorno in [[Senegal]] a nuoto.]]
 
V si lancia in una serie di clamorose azioni dimostrative:
 
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*Distribuisce patch gratuite di [[Rimbalza il clandestino]].
 
Il [[5 novembre]], anniversario della storica promozione di [[Renzo Bossi]] agli [[Esame di stato|esami di stato]], V realizza l'atto finale: costruisce una diga artificiale (sublime esempio di laboriosità celtica) e modifica il corso del [[Po]] dirottandolo sull'accampamento di quei debosciati fricchettoni del [[No Dal Molin]]. I vicentini, trascinati da tanto sprezzo del pericolo, si riscuotono dal loro torpore e cacciano dalla città i baluba, i [[kebabbaro|kebabbari]], la giunta comunale di sinistra e la comunità ebraica locale (che si sa, quelli centrano sempre).<br />Vicenza è finalmente mondata dalla sozzura sociale e V, terminata la propria missione, viene eletto per alzata di mani presidente del [[parlamento padano]], costruito per ironia della sorte sui resti del No Dal Molin. Tuttavia V rifiuta la carica preferendo farsi da parte.<br />E diventando [[Parlamento Europeo|europarlamentare]].
 
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