Utente:Verp89/Sandbox14

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«Tre mazzette ai Re degli Elfi sotto il cielo che risplende,
Sette ai Principi dei Nani nelle lor rocche di pietra,
Nove agli Uomini Mortali che la triste morte attende,
Un fiasco di vino per l'oscuro Sire chiuso nella reggia tetra,
Un Anello per domarli, Un Anello per trovarli,
Un Anello per ghermirli e nel buio incatenarli,
Nella Terra di Merdor, dove l'Olezzo cupo scende.»


C’era una volta la Terra di Merdor, terra di contadini, perennemente coperta di concime, da cui il nome.
Essa era anche detta "Terra di Mezzo", o "Terra in mezzo", o "Terra dell’interstizio" poiché era geograficamente collocata tra le Terre del Nord e quelle del Sud, abitate da popolazioni ostili l’un l’altra e ignoranti, con l’unica differenza che gli abitanti delle Terre del Sud almeno avevano o' Sole e o' mare!
A circondare queste terre, facendo da cornice a questo bel quadretto, c’era la Terra di Nessuno. Che però era di qualcuno in realtà: del Signore del Male, essere abietto, malefico e anche un po’ daltonico nei giorni dispari. Egli era alla ricerca del suo anello per completare i suoi piani malvagi, soggiogare il mondo e decorare la sua armatura nera, spoglia senza di esso.

Capitolo 1: L'inizio della fine o la fine dell'inizio, che dir si voglia

La Terra di Mezzo era invece un luogo felice: i suoi abitanti vivevano tra sterminati campi concimati e non chiedevano altro. Vivevano alla giornata, esattamente come Frode, simpatica ragazza del paesello "Niubboville", famosa per le sue truffe; e sua sorella Bilboa, venditrice di creme solari. La prima aveva buone capacità intellettive e cognitive: infatti era in grado di contare scorrevolmente fino a cinque e conosceva quasi metà dell’alfabeto! Ma nonostante questo, era tenuta in gran considerazione soprattutto per le sue doti: una quarta di seno e... e... e...
Bilboa invece era sempre stata l’elemento forte del duo: dinamica, attiva, con pochi precedenti di instabilità psichica... Aveva inoltre l’abitudine di leggere libri e cercare carabattole da rivendere al mercato della città vicina, Cityville. Ed è proprio quello che stava facendo con sua sorella Frode nella biblioteca cittadina, la quale in realtà conteneva sì e no venti libri, ma considerati un’enormità dai cittadini, incapaci di contare. Sommerse dai libri fino all’alluce, Frode ruppe il silenzio con sua aggraziata voce stridula:

Frode : Sorellina, credo si sia fatto tardi, dovremmo tornare a casa per cenare.
Bilboa : Hai ragione! Sbrighiamoci, prima che la mamma ci scopra di nuovo qui e ci picchi per aver letto troppo!

Rabattati in fretta quei quattro fogli volanti, Frode fece cadere uno strano anello dallo scaffale che li sosteneva. Un anello quadrato. O un quadrato a forma di anello. In ogni caso, l’oggetto le finì di punta in un occhio nella caduta e lei, ancora stordita, ci scivolò pure sopra incespicando all’indietro. Finita a terra, Bilboa raccolse il nuovo oggetto e lo esaminò, esclamando dopo un po' "Sembra un anello!".
Complimentatasi con sua sorella per le sue geniali deduzioni, le due raccolsero tutto e si diressero a casa. Aperta la porta dell'abitazione, Frode si trovò davanti il suo buon nonno, un uomo dalla memoria di ferro, a parte l’alzheimer. Non appena vide l’anello, l’uomo sobbalzò dalla sua sedia a dondolo, additando l’anello come se fosse il Diavolo in persona: "Orribili, orribili cose accadranno se non vi liberete di quell'oggetto! È un artefatto demoniaco e il Signore del Male seminerà morte e devastazione fino a quando non lo ritroverà! Ascoltami, liberatene prima che sia troppo tardi, il mondo e il suo destino dipendono da te!". Bilboa capì che il povero vecchio, con tutta probabilità, non aveva ancora preso le sue medicine, mentre Frode si sentì un po’ scossa e corse dalla mamma a chiederle delucidazioni:

Frode : Mamma, mamma! Il nonno ha detto che questo anello è malefico e devo liberarmene, ho paura!
Mamma : Amore, sta’ calma e guarda.

La donna chiamò a gran voce il nonno e poi gli mostrò una delle forchette che stava lavando:

« Orribili, orribili cose accadranno se non vi liberete di quell'oggetto! È un artefatto demoniaco e il Signore del Male seminerà morte e devastazione fino a quando non lo ritroverà! Ascoltami, liberatene prima che sia troppo tardi, il mondo e il suo destino dipendono da te! »

Disse lui non appena la vide. La madre guardò Frode con aria di sfida e lei si calmò.
Cenato e finito di fingere di lavare i piatti, Frode e Bilboa andarono a letto fantasticando su quel misterioso anello, aiutate anche dalla pesantezza della cena e certi allucinogeni in essa contenuti. Risvegliatesi l'indomani, subito Bilboa corse a cercare di vendere olio abbronzante ai vicini, mentre Frode decise di far vedere l'anello quadrato a sua madre. L'osservò incusita, poi provò a indossarlo, finendo col doverselo togliere col sapone. Poi, massaggiandosi il dito, riprese dal nulla:

Madre : Questo anello lo conosco. È appartenuto alla nostra famiglia per generezioni e le ha davvero portato sfortuna. Data la usa forma particolare, tutti hanno provato a indossarlo nei modi più strani, finendo col morire. Tuo bisnonno ha cercato di metterlo nel naso, finedo soffocato; tuo nonno ha provato a mangiarlo, facendo la stessa fine...
Frode : E papà invece che ha fatto?

La sua mamma la guardò per un attimo e concluse dicendo "Fidati, non vuoi sapere in quale orifizio se lo sia ficcato...", per poi fare una smorfia disgustata. Intanto la sorella Bilboa era tornata a casa, rimediando un cospicuo numero di denuncie. Forse è stato il senso del dovere, forse l'impellenza di una necessità non ben distinta, magari il fatto che la polizia le stesse cercando, ma d'improvviso Frode partorì l'ide di dover lasciare Niubboville. Tutti piansero l'assenza sua e della sua quarta di seno, soprattutto il pappone locale.

Capitolo 2: Il Male si affaccia all'orizzonte ma si sporge troppo e precipita dal balcone

Il Signore del Male è un mestiere duro e difficile. Nessuno ti paga, tutti ti guardano storto anche quando vai a comprare il latte e non puoi dedicarti a hobbies come il giardinaggio perché la tua credibilità ne risentirebbe. Inoltre, devi sempre macchinare piani malefici, non hai tempo pre programmare altro, come le vacanze a Riccione o di chiamare l'idraulico per riparare lo scaldabagno che perde...
Questi erano più o meno i pensieri del Signore del Male, padrone delle Terre di Nessuno. D'improvviso, come preso da un impeto, buttò all'aria tutto quello che aveva costruito al grido No, non funziona così!, per poi demoralizzarsi. Senza l'anello quadrato - diceva - non potrò mai completare i miei piani... A interrompere le sue elugubrazioni malefiche arrivò però un suo paggio, che, con voce tremante, osava intromettersi nei suoi flussi di pensieri:

Paggio : Scusi Signore, ma la sua presenza è richiesta altrove...
Signore del Male : Dove!?
Sbraita lui.
Paggio : Al citofono. Il postino dice che le è arrivato l'ultimo numero di Cioè...
Signore del Male : Finalmente una buona notizia!

Concluse lui, dirigendosi al ricevitore. Arrivato il postino con la rivista, egli lo pagò disintregrandolo con lo sguardo, dopodiché, sentendo un certo movimento intestino, decise di inaugurarla nella toilette reale.
D'innanzi alla porta chiusa, il buon uomo bussò e, sentendo rumori, suppose ci fosse la sua Consorte dall'altra parte.

Signore del Male : Amore, ci sei tu in bagno?
Signora del male : Sìììììììììì...
Signore del Male : Va tutto bene lì?
Signora del male : Sìììììììììì...
Signore del Male : Ma che stai facendo in bagno?
Signora del male : Nienteeeeee...
Signore del Male : Sento dei rumori...
Signora del male : Mmmmh, ignoraliiiiiii...
Signore del Male : Va bene, ma io dovrei andare in bagno.
Signora del male : Prova da dietro!
Signore del Male : Giusto, il bagno sul retro! Ma com'è?
Signora del male : È grosso! Anzi, è enorme!
Signore del Male : Allora ciao, amore. A dopo!
Signora del male : Sìììììììììì...

Poco dopo, da quello stesso bagno uscirono due cavalieri seguiti a ruota dai rispettivi cavalli. La Regina li guardò con aria maliarda e ammiccò con le sue lunghe sopracciglia al gruppeto, invitandolo a farsi vedere più spesso. I quattro si scambiarono un'occhiata complice e poi corsero tutti a farsi una doccia, mentre la Regina si fumava una sigaretta.

Capitolo 3: La compagnia e l'anello