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Italianizzazione dell'inglese


Indagine sul campo

« Ich verstehe das nicht »

L'interesse verso l'italianizzazione dell'inglese ha recentemente toccato anche l'Accademia della Crusca che ha sguinzagliato i suoi scherani per saggiare dal vivo come l'italiano si stia trasfomando secondo tappe culturali distinte: da italiano a italiese, da italiese a itaglese, da itaglese a itinglese, da itinglese a idioma sconosciuto. Attraverso i calcoli di grossi cervelli elettronici si suppone che l'idioma finale sarà un mix irresistibile di parole terrone e ispano-inglese con qualche fievole reminiscenza di italiano dotto. Ma leggiamo i resoconti dei sociologi dell'Accademia della Crusca, che hanno registrato questi dialoghi suggestivi.

Iungo menno innammorato: lo novi? Sono molto lovato di te. Mi laica il tuo viso e i tuoi airi goldoni.
Iunga uomana innamorata: iesso, lo novo. Anch'io sono molto lovata di te. Sei uildo e culo e ti dressi in un modo che mi laica a loto.
I.M.I.: ti tanko per i complimenti. lo novi? Mi dresso in uno scioppo del centro touna, vicino alla residenza del maiore. Li sellano scirte, panti e hanno meni, meni atti.
I.U.I.: io dovrei buiare dei butti. Sellano anche butti?
I.M.I.: no, butti non ho mai sinno.

Friendo A: lissena questa musica, brecca baddo. È molto arda. Mi laica.
Friendo B: iesso. Agreio con te. Hai teichenato il disco o lo hai daunlaudato?
Friendo A: daunladaudato, di corsa.
Friendo B: mi laicano above ollo le cheiborde.
Friendo A: iesso, sono cule e smarte.

Collega A: mi passi, plise quel telefono, devo collare il bosso.
Collega B: se lo colli, rememberagli anche del problema al carro. La insuransa è spirata.
Collega A: greto, così quando ingoio per rinnovare la insuransa, buio anche qualcosa da itare. Tu vuoi qualcosa da itare?
Collega B: No tanko.