Test di ammissione a Medicina e Chirurgia: differenze tra le versioni

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Il corsista è il candidato che, pur di non studiare da solo, decide di privarsi di migliaia e migliaia di euro per seguire un corso esterno in cui gli insegneranno come superare il test ed eventualmente il significato della parola studiare. In cambio del stipendio mensile dei genitori, i sedicenti professori di tali corsi insegnano ai corsisti infallibili trucchi metodi per passare il test, come fissare alternativamente sei puntini per una mezz’ora, in modo da aumentare la “velocità dello sguardo”, oppure consiglieranno di vestirsi tutti uguali durante il test per riconoscersi e aiutarsi, o bere tutti gatorade, o portare la polo bianca e i pantaloni blu. Grande è la saggezza e l’onestà di questi professoroni del Benga. I corsisti, diligenti, non vengono meno a tali alti insegnamenti, dato che insieme al portafoglio hanno dato via anche il cervello. Se passano il test, andranno in giro a far pubblicità gratuita dei corsi, esaltandone l’utilità (con quel che costano), se non lo passano cambieranno corso in modo da essere fregati di nuovo ma in modo diverso.
Il corsista è il candidato che, pur di non studiare da solo, decide di privarsi di migliaia e migliaia di euro per seguire un corso esterno in cui gli insegneranno come superare il test ed eventualmente il significato della parola studiare. In cambio del stipendio mensile dei genitori, i sedicenti professori di tali corsi insegnano ai corsisti infallibili trucchi metodi per passare il test, come fissare alternativamente sei puntini per una mezz’ora, in modo da aumentare la “velocità dello sguardo”, oppure consiglieranno di vestirsi tutti uguali durante il test per riconoscersi e aiutarsi, o bere tutti gatorade, o portare la polo bianca e i pantaloni blu. Grande è la saggezza e l’onestà di questi professoroni del Benga. I corsisti, diligenti, non vengono meno a tali alti insegnamenti, dato che insieme al portafoglio hanno dato via anche il cervello. Se passano il test, andranno in giro a far pubblicità gratuita dei corsi, esaltandone l’utilità (con quel che costano), se non lo passano cambieranno corso in modo da essere fregati di nuovo ma in modo diverso.

''Dialogo tipico'':

{{Dialogo|[[Corsista]]|Tu hai fatto il corso?(domanda ripetuta a chiunque)|[[Povero Collega]]|No|Corsista|E sei entrato lo stesso?|Povero collega|Evidentemente…|Corsista|Peccato, avresti dovuto farlo…|}}


''Frase tipica'': “Tu hai fatto il corso?” (domanda ripetuta a chiunque)
''Frase tipica'': “Tu hai fatto il corso?” (domanda ripetuta a chiunque)
“”
“No”
“E sei entrato lo stesso?”
“E sei entrato lo stesso?”
“Evidentemente…”
“Evidentemente…”
“”
“Peccato, avresti dovuto farlo…”

Versione delle 14:03, 13 set 2009

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Il Test di ammissione al C.d.L. di Medicina & chirurgia è la Grande Prova che tocca a chiunque sia solo sfiorato anche per sbaglio dall’insana idea di assurgere al Sacro Tempio della Medicina. E’ infatti cosa risaputa ai più e accettata dai meno che solo gli Eletti e gli Unti hanno il Sacro Diritto di entrare nel Sommo Tempio per apprendere i dettami della Divina Arte della Medicina, altrimenti nota come “Arte del fare a pezzi i cristiani e di come guadagnarci anche”.

La modalità attraverso il quale il Celeste Ordine dei Medici e il Gentile Ministero dell’Istruzione offrono la possibilità di essere Scelti a chiunque senta in sé l’Alta Vocazione all’aiuto e alla cura degli altri (guadagnandoci anche) è quindi un Test di 80 domandine facili facili a risposta multipla (da 5 a 100 risposte possibili e intercambiabili) da tenere prima dell’inizio di ogni anno accademico (ma anche durante la pausa caffè).

Le Domande

Le 80 domandine così facili che li saprebbe fare pure il chihuahua stitico di Paris Hilton sono suddivise nelle 4 materie che formano La Santa Tetrade del Test, queste sono:

Logica e Cultura generale

Le 40 domande di logica servono a testare la capacità del candidato di disegnare un cerchio come se fosse un quadrato, di capire che se “Rossana copula solo con i ragazzi bruni” e “tutti i ragazzi bruni sono superdotati” non necessariamente “Rossana copula solo con superdotati”, inoltre è fondamentale capire se sappia quale sia la capitale del Kazzakistan, qual era la marca di alcolici preferita da Churchill e se ricorda a memoria ogni singolo verso dei Promessi Sposi (argomento sempreverde insieme alla Costituzione e alla data di morte di Andreotti).

Domanda Tipica: Se un cane afghano urina sulla gamba di Van Gogh mentre quest’ultimo legge l’articolo 34 comma 2 della Costituzione Italiana e dipinge i “Girasoli”, quale marca di Caffè il pittore avrà bevuto la sera prima?

A) La domanda è totalmente priva di senso.

B) Van Gogh non ha dipinto i “Girasoli”.

C) E’ impossibile che Van Gogh e la Costituzione Italiana siano coesistiti.

D) Lavazza.

E) Sesso.

Risposta corretta: E: il qui presente Van Gogh è chiaramente un omonimo del pittore dell’800, ora poiché la Gelmini non beve il caffè Lavazza, come tutti sanno, è lampante che la marca corretta è il “Caffè Sesso”.

Biologia

Le 18 domande di Biologia servono a capire quanto vago sia l’interesse del candidato verso la natura delle vita nel suo complesso, poiché si presume che la vita centri qualcosa con la medicina. Le domande sono sempre di una banalità e facilità allucinante, un misto di “Super Quark”, “Mistero” ed “Esplorando il corpo umano”, d'altronde tutti sanno cos’è la fenilchetonuria, il proteasoma e, diciamoci la verità, tutti i vari processi biochimici coinvolti nel ciclo mestruale.

Domanda Tipica: “Esplorando il corpo umano/ quante cose che impariamo…” Come continua la canzone?

A) Con i muscoli, il cervello e tanto se-se-sso!

B) Con i muscoli, il cervello e tanto fe-ga-to!

C) Con i muscoli, il cervello e tanto a-al-tro!.

D) Con i muscoli, il cervello e tanto vo-mi-to!

E) Tutte le risposte precedenti sono corrette.

Risposta corretta: A (ebbene sì).

Chimica

Le domande di Chimica testano la preparazione del candidato sulle sostanze, i composti, le miscele e le soluzioni migliori per prepararsi la Coca-Cola in casa, conoscere i vantaggi del Viagra nel tecniche di coltivazione ortofrutticole e sintetizzare la Felix-Felicis.

Domanda Tipica: Se una sostanza ossidante ossida e una riducente riduce, allora una sostanza ossidata riduce e una ridotta ossida?

A) Una sostanza ossidata ossida e una ridotta ossida.

B) Una sostanza ossidata ossida l’ossidante e una ridotta riduce il riducente.

C) Una sostanza ossidata riduce l’ossidante e una ridotta ossida il riducente.

D) Una sostanza ossidata fuma e una ridotta si fa una pippa.

E) Tutte le risposte precedenti sono corrette.

Risposta corretta: D, incredibile ma vero.

Fisica e Matematica

Fisica e Matematica sono materie molto importanti nella Santa Tetrade, le materie più apprezzate e studiate dai candidati, le più amate e onorate, famose sono le petizioni on-line per aumentarne il loro numero. E’ da tutti esaltata la loro originalità e profondità. Come non dimenticare le domande sugli aerei e i loro improbabili problemi di volo? Oppure le famigerate famiglie da trenta e più individui e le strette di mano tra l’intera popolazione del Giappone.

Domanda Tipica: Un aereo Alitalia si muove di moto circolare uniformemente accelerato intorno alla Torre Eiffel. Facendo ricorso solo a calcoli matematici, quanto tempo ci vorrà prima che i passeggeri comincino a vomitare stile esorcista?

A) Ci vuole il tempo che ci vuole.

B) Subito dopo il decimo giro.

C) Subito dopo il ventesimo giro.

D) All’inizio del 34,56° giro.

E) La risposta corretta non è questa.

Risposta corretta: D, (se non l’avete risolta subito avrete dimenticato qualche formula).

Il Punteggio

Il punteggio conseguito alla Grande Prova del Test sarà calcolato attraverso le sofisticatissime tecnologie (carta e penna) dell’Ineffabile Esaminatore, noto al populino come CINECA, il quale nella sua fuminogena saggezza conterà 1 punto per ogni risposta corretta, -5 punti per ogni domanda senza risposta, -10 punti per ogni risposta errata. Naturalmente non accetta punteggi negativi e pertanto un test che attraverso questo tipo di calcolo dovesse arrivare a 0 verrà strappato, triturato e dato in pasto ai cani , al candidato reo verranno tagliate le mani e il suo fantasma maledetto vagherà per sempre nei dintorni del Sacro Tempio. Hallà! Parapacqua! Così ha deciso CINECA l’ineffabile!

I Candidati

Poiché alla Grande Prova, tendenzialmente, si iscrivono cani e porci, ogni anno il numero dei candidati è tale che questi possono essere distinti in varie categorie, oltre a quelle dei cani e dei porci. Vediamo le principali:

L’estraneo

L’estraneo è il candidato che, poverino, è stato costretto dal quel despota del padre padrone e/o dalla sua coscienza tormentata a sostenere la Grande Prova, nonostante sappia in cuor suo che l’idea di diventare un giorno un segaossa non gli passa neanche per l’anticamera del cervello. L’estraneo non studia e non si prepara, è troppo occupato a biasimare la propria triste condizione per affrontare di petto la situazione, di solito è talmente idiota da insorgere il giorno stesso della prova, nello sconcerto generale dei presenti.

Frase tipica: “In non voglio fare il medico, siete tutti stupidi e cattivi e brutti, ciao…” ed esce suscitando sentimenti di menefreghismo collettivo.

Il mistico

Il mistico è la tipologia di candidato più diffusa e fastidiosa in assoluto. Il mistico è colui che afferma di avere la Vocazione alla Professione Medica, lui ha saputo, sa e sempre saprà che la medicina è il suo destino, perché medici si nasce, non si diventa. Sua specialità è trattare gli altri candidati come pezze al piede, scopini da wc, perché lui ha ricevuto l’illuminazione, solo lui sa cosa ci vuole per diventare un vero medico, e certo non sarà uno stupido test a fermarlo. I mistici sono i più feroci detrattori e avversari del test. Dimenticando che il test è uguale per tutti (raccomandazioni permettendo) sono convinti di aver più diritto di altri a superarlo, perciò sono di solito primi a svenarsi il portafoglio in corsi e corsetti che nella maggior parte dei casi hanno l’unico scopo di imparare a copiare e a fare i “gruppetti”. Molte volte la Vocazione è ereditaria, essendo molti di loro figli di medici (molti mistici sono quindi anche “eredi” e “corsisti”).

Frasi tipiche: I mistici si distinguono inoltre per l’allarmante non chalance con cui rilasciano affermazioni superficiali e banali, roba da spasmo prostatico: alla domanda del perché della loro scelta, la risposta tipica è: “Io voglio fare il medico perché se fai il medico puoi aiutare veramente le persone”, come se gli architetti, gli ingegneri, gli avvocati, gli infermieri andassero in giro a raccoglier banane, qualsiasi altra professione che sia onesta offre un servizio alle persone, è vero però che non tutte le professioni ti permettono di farti pagare 300 € per aver messo un catetere nell’ano a qualcuno, probabilmente sono certe soddisfazioni che fanno la differenza; altra frase tipica è: “Comunque la medicina la puoi fare solo se hai passione”, odiosa se detta da un candidato, chi la dice suppone di avercela, la suddetta passione, quando a malapena riesce a tenere un laccio emostatico in mano senza darsi una frustata nell’occhio.

Se un mistico riesce a passare il test, cadrà in estasi, raggiungerà il nirvana e per il resto degli studi si crederà Dio, ma…se un mistico non riesce a passare il test, lancerà tali maledizioni contro il Ministero, reo, a suo dire, di andar contro il progetto del Creatore, da provocare le ormai tristemente note crisi di incontinenza del dopo-test del ministro, il quale riuscirà a defecare solo a ottobre inoltrato.

L’infiltrato della Digos

L’infiltrato della Digos è una specie molto rara di candidato, alcuni affermano che si sia ormai estinto, altri che non sia mai esistito. In ogni caso tutte le leggende e i racconti tramandateci ci dicono che sia stato particolarmente diffuso a Messina, e che in tale città il suo mistero fosse superato solo dalla sua inutilità, è infatti noto come a Messina non c’è regola che tenga, tanto la maggior parte dei candidati non se l’è neanche letto il regolamento del test. Lo scopo dell’infiltrato dovrebbe essere quello di controllare in borghese che tutto si svolga correttamente, è infatti opinione diffusa al ministero che la sola voce che tra i candidati si nasconda uno sbirro sia sufficiente a desisterli da ogni irregolarità, tutti noi sappiamo quanto ha ragione. Nel caso l’infiltrato non sia il fantasma formaggino, lo si riconosce per la nauseante tranquillità che sfoggia in contrasto con l’ambiente, l’infiltrato non è pallido, non suda, non ha i brividi, non ha caldo, non vomita, non gesticola, non si guarda attorno, non va in bagno, non ripete, non parla, non è in alcun modo nervoso. Attenzione dunque, vigilanza costante!

Il nonno

Il nonno è il candidato la cui data di nascita risale a un’altra epoca, il medioevo o giù di lì, il suo scopo non è certamente quello di passare il test, ma di farlo passare a qualcun altro, sfortunatamente dimentica sempre che nell’aula del test non è concessa l’installazione del telegrafo, né tantomeno l’uso dei piccioni viaggiatori. Si riconoscono facilmente per l’odore di colonia misto a formaldeide che si portano appresso e per i modi di fare da signore del cavolo.

L’aficionado

L’aficionado (“affezionato”, per i monolingue) è il candidato che tipicamente affronta il test ogni anno dal decennio precedente al nostro. Gli aficionados sono quel resta di mistici andati in malora e avariati da tempo, alcuni decidono di passare il periodo interprova iscrivendosi ad altri corsi che nella loro mentalità spongiforme considerano comunque inferiori a medicina e chirurgia, tipo giurisprudenza, veterinaria ma in primis scienze biologiche, quest’ultimo corso è infatti invaso da aficionados in attesa che il proprio destino finalmente si compi, a dire la verità può capitare che qualcuno venga illuminato lungo il cammino e decida di terminare il corso “di riserva”, ma la maggior parte non ne frequenteranno neanche le lezioni perdendosi nel misterioso limbo dei candidati perduti. Vi sono poi quelli che per prepararsi al test decidono di prepararsi al test e basta. Vendono la propria anima ad alphatest e simili, e passano anni interi chiusi in casa a studiare, interrogare le carte e incitarsi da soli allo specchio. Dopo il quarto tentativo a vuoto molti vengono internati.

Frasi tipiche: (parlando a sé stesso)”Dai Enrico! Dai che ce la fai! Non ti sei fatto 6 anni di scienze biologiche e 4 di veterinaria per niente…dai! Dai! Dai!” e si fascia la fronte con la benda da kamikaze.

L’erede

L’erede è il figlio, figliastro, nipote, cugino, protetto di uno o più medici o presunti tali. Per molti versi somigliano ai mistici, ma non vanno in giro con l’aureola di beatitudine sul capo. Per gli eredi la professione medica è appunto ereditaria, c’è lo studio di papà ben avviato, la casa e il suv da mantenere, il prestigio e l’onore del titolo, per non parlare del posto di lavoro assicurato, poco importa se il tizio in questione ha un sega al posto del cervello e si esprime con la lingua dei macachi, il suo posto è stato deciso. Si può facilmente comprende per le ragioni suddette come gli eredi apprezzino il test di medicina come un’appendicite fulminante, infatti è tra di loro che si trovano i raccomandati più sfacciati (o più disperati, che dir si voglia). Purtroppo, per quanto la famiglia si sforzi (“vuole tutto subito o la mazzetta gliela do a rate?), la maggior parte degli eredi non passeranno mai il test, per cause di forza maggiore (idiozia), mentre quelli che, non si sa bene come, riusciranno a passare, se hanno qualche neurone combatteranno per distinguersi dalla massa ignorante, altrimenti passeranno gli esami con lo stesso infallibile metodo a cui hanno già fatto ricorso.

Frase Tipica: “Sai…iosonofigliodimedicomiopapàèmedicoanch’ioungiornosaròmedicoèbelloesseremedico e tuo papà che lavoro fa?”

L’inetto

L’inetto è l’idiota di turno che, dovesse precipitare il mondo, non manca mai. Il suo unico scopo al test è fare numero e riempire le statistiche, oltre che scatenare intorno alla propria persona un giramento di palle che neanche il Sole. L’inetto, Dio ce ne scampi e liberi, non si è preparato e non ha studiato, a malapena sa cosa sia il test, si potrebbe allora pensare che sia un essere docile, tutto sommato innocuo, per mala ventura non è mai così. L’inetto prima della prova è dedito a far perdere la concentrazione agli altri candidati, ponendo loro domande blasfeme sugli argomenti più semplici del programma o sulle modalità di svolgimento del test (giusto da informarsi all’ultimo momento), durante la prova, non riuscendo a capire una dico una domanda, pensa sia cosa molto intelligente chiedere al vicino, rischiando il ritiro del test per entrambi, questi non risponderà, poiché l’inetto è insistente, allora gli risponderà molto cortesemente di starsene zitto, poiché è veramente insistente, il vicino, che ha già visto l’occhio del professore, gli risponderà per le rime, oppure se è bastardo gli darà le risposte sbagliate, che l’inetto accetterà senza neanche ringraziare; infine dopo la prova passerà il tempo a lamentarsi a gran voce (in modo che tutti sentano) che il test era troppo difficile, che fa schifo, che l’università fa schifo e che non c’era neanche una domanda di medicina (come se il test fosse preparato per quelli che in medicina sono già entrati). A tutt’oggi, non si sa che fine fanno gli inetti, voci insistenti suggeriscono che dopo la prova essi vengano prelevati e, nel tentativo di dar loro utilità, utilizzati come cadaveri per le esercitazioni di facoltà, noi tutti speriamo che sia proprio così.

Il corsista

Il corsista è il candidato che, pur di non studiare da solo, decide di privarsi di migliaia e migliaia di euro per seguire un corso esterno in cui gli insegneranno come superare il test ed eventualmente il significato della parola studiare. In cambio del stipendio mensile dei genitori, i sedicenti professori di tali corsi insegnano ai corsisti infallibili trucchi metodi per passare il test, come fissare alternativamente sei puntini per una mezz’ora, in modo da aumentare la “velocità dello sguardo”, oppure consiglieranno di vestirsi tutti uguali durante il test per riconoscersi e aiutarsi, o bere tutti gatorade, o portare la polo bianca e i pantaloni blu. Grande è la saggezza e l’onestà di questi professoroni del Benga. I corsisti, diligenti, non vengono meno a tali alti insegnamenti, dato che insieme al portafoglio hanno dato via anche il cervello. Se passano il test, andranno in giro a far pubblicità gratuita dei corsi, esaltandone l’utilità (con quel che costano), se non lo passano cambieranno corso in modo da essere fregati di nuovo ma in modo diverso.

Dialogo tipico:

- Corsista: “Tu hai fatto il corso?(domanda ripetuta a chiunque)”
- Povero Collega: “No”
- Corsista: “E sei entrato lo stesso?”
- Povero collega: “Evidentemente…”
- Corsista: “Peccato, avresti dovuto farlo…”

Frase tipica: “Tu hai fatto il corso?” (domanda ripetuta a chiunque) “” “E sei entrato lo stesso?” “Evidentemente…” “”