Utente:Rum e pera/Sandbox5

Vai alla navigazione Vai alla ricerca

I Pink Floyd sono stati uno dei gruppi più importanti della storia del rock, capaci di trasformarsi continuamente mantenendo sempre livelli eccelsi, almeno questo sostengono i Pink Floyd.

STORIA L’epoca di Syd Barrett Syd Barrett era una mente fervida, ovverosia un cazzone che non sapeva cosa farne della vita, e si mise a fare di tutto, dall’orientalista al il paleografo, dal traduttore di ceceno all’assaggiatore di dentifrici, attore e regista, andò addirittura a battere sulla statale, senza mai avere le idee chiare. Un giorno decise di iniziare a fare musica; rimane ignoto il motivo, si ipotizzano le seguenti tesi:

  • Aveva letto che i musicisti rimorchiano a bestia

Non elenchiamo le altre perché ci basta quest’ora esposta. Nuovo progetto, nuove difficoltà, e Syd si trovò nella situazione di dover imparare a suonare uno strumento e formare una band. Al primo problema rimediò leggendo il tutorial di Aranzulla “Come suonare la chitarra”, al secondo decise in maniera alquanto originale di raccattare i membri per la band su Grindr; certo, dei membri li avrebbe ottenuti, ma non quelli che intendeva lui, infatti si trovò svariati omosessuali incalliti da metter a suonare qualcosa, e non il piffero come chiedevano. La situazione era tragica: 8 transessuali alla batteria, uno zoofilo alle tastiere, 4 gay di tipologia checca ovvero quelli che fanno gli urletti al basso e un nano affittato dai peggiori pervertiti per le cose più pervertite a cantare; Syd in un atto di disperazione mise uno spaventapasseri con le sembianze di Adinolfi davanti allo studio della band e non li vide più. Per evitare altre sorprese limitò la ricerca al liceo, ed i compagni scelti furono:

  • Roger Waters, il tipo più schifato dell’istituto per i suoi atteggiamenti da cagacazzo che manterrà per tutta la vita, talmente schifato che organizzarono una gita solo per lui in Iraq sperando pestasse una mina antiuomo. Syd lo conosceva perché si diceva che somigliasse ad un cavallo (cosa che tralaltro confermò)
  • Richard Wright, un pezzo di pane sempre pronto a farsi il culo per la band, un ragazzo che solo un pazzo furioso caccerebbe dalla band
  • Nick Mason, abile batterista che infatti Syd volle a suonare il didgeridoo

Raggiunti i quattro membri, Syd subito si presentò in un locale per suonare, ma c’era un problema: Roger: Ragazzi c’è un problema, cosa cazzo suoniamo? I Pink Floyd si erano uniti da appena due ore, e non avevano la più pallida idea di cosa suonare, quindi improvvisarono per 8 ore esibendosi in terrificanti cacofonie che fecero scappare a gambe levate il pubblico del locale, a parte un giovane virgulto che apprezzò quella mostruosa litania che nulla aveva di lontanamente musicale: quel giovane virgulto era Piero Scaruffi. Cacciati dal proprietario, da costui furono sputtanati per tutta Londra, e solo l’UFO Club, famigerato club frequentato dai complottisti più irrecuperabili, li accettò per esibirsi. Stavolta, prima di presentarsi, tirarono giù qualche canzone e ai testi ci pensò Syd aiutato dal suo nuovo amico, l’LSD, grazie al quale scrisse liriche strampalate perché potessero piacere ai casi umani: funzionò! Spettatore: Forti questi Pink Floyd, non sapevo sapessero suonare così bene i rettiliani I Floyd erano amatissimi in quel locale, e a parte le strane richieste di mostrare il loro vero aspetto lucertoloso, faceva piacere anche a loro startene lì. L’unico che non poteva continuare in quella maniera era Syd che per scrivere i testi assumeva dosi colossali di acido, quindi contattò qualche casa discografica con obiettivo di pubblicare un album col quale fare i soldi e levar le tende dall’UFO. Nel 1967 la EMI pubblica The Piper at Gates of Dawn, ma anziché mandare la registrazione dell’album, Syd sotto acidi aveva mandato una registrazione di lui in trip mentre pensava di essere un animale: Chissà che canzoni sono [avvia il vinile]MIAO MIAO MIAO MIAO, BAU BAU BAU CHICCHIRICHÌ La EMI fu inondata di lettere minatorie, e ricevuta da Nick Mason la registrazione giusta, ripubblicano The Piper, col dispiacere dei critici che avevano apprezzato le onomatopee di Barrett. L’album, nonostante non fosse indirizzato all’UFO club, manteneva i testi deliranti che parlavano di gatti indemoniati, gnomi bastardi, Salvini che si presenta al Parlamento Europeo, ed altre cose fuori dal mondo. Syd aveva dato prova di non riuscire a smettere con gli acidi, ciò intimorì la casa discografica poiché temeva un altro album pieno di testi deliranti o un’altra gaffe, che tipo inviassero invece dei brani una registrazione di Syd Barrett mentre cagava, quindi sobillarono la band perché cacciassero il riccioluto frontman. Barrett dal canto suo non fece nulla perché la sua presenza risultasse accettabile per gli altri membri, la sua dipendenza dagli acidi era completamente sfuggita di mano e gli episodi da svitato aumentavano, al concerto di Liverpool tentò di suonare una chitarra che lui stesso aveva scordato qualche minuto prima e ad uno a Manchester United utilizzò come plettro una vedova di guerra trascinata sul palco; il culmine venne raggiunto con l’episodio raccontato da Nick Mason “Got it yet?”, in cui Syd iniziava una melodia che o Nick, o Rick, o Rogerick doveva seguire, per poi cambiarla all’improvviso; alla domanda se il brano stesse cambiando Syd rispondeva “Got it yet?”; appena capivano l’antifona e chiedevano se li stesse prendendo per il culo Syd rispondeva con una coltellata . Ricoverati all’ospedale, i tre membri optarono per “cacciare a calci in culo quel maledetto bastardo figlio di troia”, o almeno così dissero in maniera assai più volgare, e reclutarono David Gilmour, all’epoca militante nei The Faggots. Portato nello studio il nuovo membro, Syd si ritrovò come quando sei bambino e i tuoi hanno un nuovo figlio al quale danno tutte le attenzioni; il ragazzo non ne voleva sapere di andarsene, pur sapendo che non avrebbe avuto il minimo spazio, preconizzando di mezzo secolo Mauro Icardi. Roger spazientito lo prese di petto: Roger Waters: Syd sei fuori dai Pink Floyd Syd: ma non facevo parte dei Rolling Stones?

Senza Syd Con Syd fuori dai giochi, rimaneva il dilemma di cosa fare in futuro. Roger: Ragazzi cosa facciamo nel prossimo album? David: Levighiamo le asprezze cacofoniche Nick: Rendiamo più armoniche le parti ritmiche Rick: Ispiriamoci al prog Syd: Facciamo un concept album sulla riproduzione degli ornitorinchi Roger: Syd tu sei fuori dalla band Il gruppo decise per il prog, non prima di fare un inutilissimo album per un film talmente sconosciuto che nemmeno il regista conosce. Il primo album del nuovo corso prog è Atom Heart Mother, con l’iconica immagine di una vacca in copertina. L’album contiene quattro canzoni brevi, tra cui il furto clamoroso operato da Gilmour con Fat Old Sun rubata ai Kinks (Gilmour quasi nemmeno si era degnato di cambiare il nome alla canzone dei Kinks “Lazy Old Sun”), Alan’s Psychedelic Breakfast, un tributo a Syd Barrett di Nick Mason che inviò una registrazione a caso, che si scoprì essere quella di un uomo mentre fa colazione, proprio come avrebbe fatto Syd; completano il disco Summer 68, If e la title track, un pesantissimo collage di rumori scelti a caso della durata di 3800 minuti, decurtati a 20 dopo le pressioni della casa discografica. L’album è per la band un buco nell’acqua, quindi ci riprovano con Meddle, altro album progressive con 4 canzoni ancora più evitabili e la lunga Echoes, che ben ricordando che i 3800 minuti originari di Atom erano troppi per una casa discografica la fecero durare 9500 minuti con il disappunto del produttore che urlo IT’S OVER NINE THOUSAND! La canzone fu portata a 20 minuti, pretenziosa concettualmente come poche altre volendo parlare in una sola canzone del comunità spirituale degli uomini, del Big Bang e dell’estinzione dei panda; tuttavia piacque, e Meddle è l’album preferito dei fan alternativi dei Floyd che non vogliono additare i soliti The Wall, Wish you were here o Dark Side of the Moon come lavoro preferito. L’era progressive stava finendo, cominciava un nuovo percorso, non prima di aver pubblicato un’altra inutile colonna sonora per un film ancora più inutile che pur di farlo guardare il regista a inizio film mette la tagline “guardatevelo pure piratato”. Il nuovo corso venne dato da The Dark Side of the Moon, album che porta alla perfezione la tecnica certosina del gruppo, mettendo qua e là rumori che sembrassero fighi tipo sveglie, casse, qualche assolo di Gilmour e il gioco è fatto. L’importanza di Dark Side si coglie nel fatto che per la prima volta i PF si accorsero di poter inserire rumori elettronici in post produzione per colmare i vuoti tra un drappello di note e l’altro quando l’ispirazione latitava; tale intuizione viene sfruttata nel successivo Wish you were here, album lacrime di coccodrillo dedicato a Syd Barrett che gli stessi membri della band avevano cacciato, un po’ tipo mangiarsi 36 salsicce per poi dispiacersi per la sorte dei maiali. Wish you were here inizia con la celeberrima Shine on you crazy diamond, con il celebre arpeggio di chitarra seguito da una colata di effetti elettronici, Welcome to the Macine, un testo scritto da Waters e dedicato a Mason al quale aveva fatto provare i buonissimi biscotti, Have a Cigar?, una canzone su uno che chiede un sigaro e non una supposta anale come fa supporre il titolo, e la title track Wish you were here, i cui commenti al video pubblicato su YouTube sono tutti rivolti al parente di turno morto nella maniera più assurda: “this song remember me zio Mario who died trying eat 316 nigiri salmone di fila”. Il tentativo con Shine on you di impomatare i brani con rumori elettronici per risparmiarsi la fatica di inanellare troppe note era riuscito, e col successivo album Animals, una rivisitazione allegorica della fattoria orwelliana popolata da pecore, maiali, cani e i due liocorni, le cose sfuggirono di mano con quattro note di chitarre susseguiti da una valanga di effetti sonori per riempire i 15-20 minuti di canzone. Animals è l’album che segna il dominio assoluto di Roger Waters sulla band, che diventa un dittatore spietato, addirittura Gilmour se doveva andare al cesso doveva chiedere il permesso. Waters iniziò non solo a sindacare sulla direzione artistica della band, ma sul comportamento dei membri e persino sulla loro condizione esistenziale; David Gilmour fu costretto a ribattezzarsi Giovanna, Nick fu costretto a rasarsi le palle con le bic a una sola lama e senza acqua, Rick Wright respirò senza chiedere il permesso e fu cacciato. Nick Mason protestò parecchio, chiamando Waters dall’ospedale reparto “gente feritasi ai genitali”: Nick: Roger sei uno psicotico del cazzo, come hai potuto cacciare Rick dalla band? Roger: EH LUI ERA INUTILE NELLA BAND ORMAI DEVO ESSERE SEMPRE IO A CACCIARE LA GENTE DALLA BAND MICA TU CHE NON HAI LE PALLE Nick: NO UNA ME NE RIMANE Mentre la band discuteva, si ritrovò ad attraversare la rivoluzione punk risultando al termine di essa fuori moda quanto portare oggi il mullet. I Pf incontrano Led Zeppelin, Deep Purple e Genesis per discutere su quanto stesse succedendo, in un celebre incontro alla casa di riposo nel quartiere Fulham di Londra. I PF capirono che erano passati, e prima che fosse tardi Roger Waters pubblicò il suo album testamento: The Wall. Connotato da un atteggiamento eccessivamente patetico, da far scendere le palle, The Wall è un album sul concetto del muro che divide le persone, rende impossibile che qualcuno si avvicini all’altro, esso sia un individuo, o un gruppo, od un popolo; Donald Trump ama quest’album. The Wall conta alcune delle più celebri canzoni dei Pink Floyd, come UI DONNID NO DUCESCION e quella che ad un certo punto fa AAAAAAAAAAAA; di questo album ne verrà fatto un film che giusto un fan del gruppo può ritenere decente, più di un’ora di scene a caso che dimostrano che il binomio film-Pink Floyd semplicemente non funziona. L’opera vede uno scarso coinvolgimento di Gilmour che firma giusto tre canzoni, ma le cose andranno a peggiorare col successivo The Final Cut, in cui Waters non chiama gli altri nemmeno per suonare, suonerà tutti gli strumenti personalmente e Roger, dotato di una tecnica che lo posiziona dietro a un malformato di Boston senza braccia nella classifica dei migliori musicisti, suona orribilmente la chitarra, il basso, la batteria, il pianoforte, e visto che in quel momento la megalomania era all’apice suonò altri 612 strumenti compreso il citofono, dove steccò comunque. The final cut fu un totale fallimento e Roger Waters ne cacciò l’autore; quando scoprì di essere fuori dalla band era troppo tardi. Con Waters fuori dai giochi Gilmour pubblica A momentary lapse of reason, dove per reazione al dominio precedente di Waters compone tutti i brani, suona tutti gli strumenti, lo produce e lo pubblica personalmente e addirittura ne compra tutte le copie; la vendetta sembra compiuta, ma col successivo Division Bell Gilmour si toglie gli ultimi sassolini dalla scarpa con il brano dedicato a Waters “Shine on you son of a bitch”, poi eliminato dalle ristampe successive dell’album dopo le minacce legali dell’ex leader. I Pink Floyd si sciolgono nel 1994, per poi ricomparire nel 2017 con l’album The Endl... NON È MAI SUCCESSO NON È MAI SUCCESSO NON È MAI SUCCESSO. I Pink Floyd si sciolgono nel 1994 e da allora non è successo più niente.