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Versione delle 19:59, 7 apr 2015

L'Isola dei Collusi è stato un interessante esperimento sociale, ideato da Pippo Civati e Topo Gigio e sponsorizzato dal governo Matteo Renzi allo scopo di valutare il comportamento della razza italica in situazioni estreme.
A tale proposito vennero rapiti nel sonno un deputato ed un senatore per ogni schieramento politico presente in Italia (ma considerando il numero di partiti presenti in Italia, si ritenne che un campione di 10000 persone fosse eccessivo, e ci si limitò ai principali schieramenti politici, per un totale di circa 50 soggetti): gli stessi vennero quindi trasportati per via aerea verso un'isola di 1kmq al largo della Papua Nuova Guinea e abbandonati sulla spiaggia senza scorte alimentari o oggetti di alcun tipo. I soggetti avrebbero quindi dovuto organizzarsi per provvedere al loro sostentamento e sopravvivenza, senza alcun contatto o aiuto dal mondo esterno.
L'esperienza venne conclusa dopo appena una settimana, per motivi che chiariremo in seguito

Giorno 1

I superstiti ancora intontiti iniziano a svegliarsi sulla spiaggia alle 6:50 locali. Il primo ad aprire gli occhi è un senatore di Forza Italia, che inizialmente crede di trovarsi nella sua villa alle Seychelles, ma voltandosi e vedendo gli altri inizia a porsi qualche dubbio; subito dopo si sveglia il deputato del Movimento 5 Stelle, che trovandosi in un'isola deserta con membri di Forza Italia e Partito Democratico pensa di essere morto e di essere finito all'Inferno; il successivo è un senatore di "Io Sud" che dopo aver creduto inizialmente di trovarsi nella sua amata Calabria, non vede nessuna costruzione in cemento sul bagnasciuga. Seguono gli altri.
Dopo l'iniziale sconcerto, in comune accordo si decide di indire una riunione di emergenza tra le varie compagini politiche per mettere in ordine le idee. L'unico contrario è il deputato grillino, che lamentando lo scarso preavviso sull'organizzazione della riunione e la partecipazione del deputato di Forza Italia (recentemente multato per un'auto in sosta vietata) decide di non aderire.

File:Wilson.jpeg
Un simulacro di Beppe Grillo, creato dai partecipanti pentastellati per ricevere direttive sul da farsi.

La riunione ha quindi inizio. Il primo a parlare è il deputato del PD, che propone di indire delle primarie al fine di eleggere il responsabile del gruppo di sopravvissuti: la proposta viene approvata a larga maggioranza per alzata di mano, ma nascono dei dissidi con i rappresentanti di Forza Italia e Nuovo Centro Destra sulla forma (eleggere solo la lista, nessuna preferenza, premio di maggioranza alla lista vincitrice), che trovano anche il supporto di Io Sud e Scelta Civica. Il senatore del M5S propone di indire una votazione on-line per scegliere il candidato, idea subito cassata dopo aver realizzato che trovandosi su un'isola a 1000 dal più vicino centro abitato non c'é campo. Scoppiano dissidi anche all'interno dei rappresentanti di Rifondazione Comunista, che decidono di separarsi dando vita a due nuove compagini, il PLID (Partito dei Lavoratori dell'Isola Deserta) e il MNRCC (Movimento di Nuova Rifondazione del Comunismo Caraibico).
La votazione ha inizio, scrivendo col proprio sangue il nome desiderato su una foglia di palma che viene piegata ed inserito in un guscio di tartaruga vuoto trovato sulla spiaggia. Alla prima votazione l'80% sono schede bianche, due voti al senatore della Lega Nord, uno a Imposimato, 5 nulli. Alla seconda votazione ancora nessun eletto. Per la terza votazione i parlamentari PD cercano di convincere quelli di Forza Italia, Scelta Civica e il senatore M5S per convergere in un nome, ma nessuno raggiunge il quorum. Alla venticinquesima votazione un granchio che stava passeggiando a poca distanza del gruppo viene formalmente investito del ruolo di presidente dell'isola: seguono lunghi applausi e strette di mano.
Il deputato grillino decide quindi di rientrare nell'assemblea, lamentandosi di non aver potuto partecipare all'elezione.