Utente:Il Signor Lapa/Sandbox: differenze tra le versioni
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{{cit2|Un momento un momento un momento! NO, CIOÈ, MI STAI DICENDO CHE ABBIAMO CONQUISTATO [[Roma|ROMA]] PER DAVVERO?!|Re Brenno scuotendo vigorosamente il suo scudiero Artiryon lo Scuotibile}} |
{{cit2|Un momento un momento un momento! NO, CIOÈ, MI STAI DICENDO CHE ABBIAMO CONQUISTATO [[Roma|ROMA]] PER DAVVERO?!|Re Brenno scuotendo vigorosamente il suo scudiero Artiryon lo Scuotibile}} |
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Mentre i due eserciti si stavano ancora chiedendo se non fosse una [[candid camera]], i senatori comprarono la libertà di [[Roma]] per [[tanto|tanto così]] di oro più la sorella gnocca di [[qualcuno|Fabio Mennio Varone]], ma Brenno |
Mentre i due eserciti si stavano ancora chiedendo se non fosse una [[candid camera]], i senatori comprarono la libertà di [[Roma]] per [[tanto|tanto così]] di oro più la sorella gnocca di [[qualcuno|Fabio Mennio Varone]], ma Brenno costrinse i romani a versare altro [[oro]], gettando sulla bilancia anche la sua spada e urlando il celebre ''"Vae victis!"''<ref>A seconda delle traduzioni ''"Guai ai vinti!"'' o anche [[dialetto romanesco|''"E mo' ve lo pijate ar culo!"'']]</ref>, |
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Vista la furbata del loro re, tutti gli altri senoni corsero a gettare sul piatto della bilancia le loro spade, armature, scudi e persino le pochette del make-up da viaggio: rimasti disarmati e col trucco sfatto, per i romani fu un gioco da ragazzi farne arrosticini di gallo ed [[esportare la democrazia]] a Senigallia, come testimoniato da recenti scavi archeologici, che hanno riportato alla luce ben due cocci rotti, attribuibili quasi certamente al celebre [[orinatoio]] da viaggio dell'Imperatore [[Vespasiano]], oltre ad un pregevole sasso un po' squadrato, che dovrebbe raffigurare una [[casa|casetta]], ammirevole per la tanta buona volontà spesa dall'autore nel cercare di scolpirlo. |
Vista la furbata del loro re, tutti gli altri senoni corsero a gettare sul piatto della bilancia le loro spade, armature, scudi e persino le pochette del make-up da viaggio: rimasti disarmati e col trucco sfatto, per i romani fu un gioco da ragazzi farne arrosticini di gallo ed [[esportare la democrazia]] a Senigallia, come testimoniato da recenti scavi archeologici, che hanno riportato alla luce ben due cocci rotti, attribuibili quasi certamente al celebre [[orinatoio]] da viaggio dell'Imperatore [[Vespasiano]], oltre ad un pregevole sasso un po' squadrato, che dovrebbe raffigurare una [[casa|casetta]], ammirevole per la tanta buona volontà spesa dall'autore nel cercare di scolpirlo. |