Utente:Il Signor Lapa/Sandbox6: differenze tra le versioni

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[[File:Foglia d'acero e marijuana.jpg|right|thumb|300px|''Acer japonicus'': le sue foglie vengono venute a circa 13 € al grammo ai [[bimbominkia]] di tutto il mondo.]]
{| width=100% style="background: #F0F0F0; border: 1px solid #aaa; margin-bottom: 0px; text-align:center;"
| style="padding-right: 1px; padding-left: 1px;" |
<center>Nel caso tu non abbia la più pallida idea su ciò di cui si parla in questo articolo,[http://www.youtube.com/watch?v=wPmdx-hbSo4| clicca qui, ignorante].</center>
|}<noinclude>


[[File:Venere con organista di Tiziano.jpg|right|thumb|370px|''"Osteria sessantasette / le ragazze han le [[tette]] / han le tette da succhiare / e la [[fica]] per chiavare / dammela a me biondina / dammela a me mora"'']]
[[File:Bandiera canadese fatta con foglie d'acero.jpg|right|thumb|280px|''Acer saccharum'': le sue foglie vengono usate per la realizzazione di bandiere canadesi.]]
La '''Canzone delle Osterie''' è una delle più antiche e pregevoli ballate popolari italiane pervenuteci, composta secoli or sono da [[qualcuno|ignoti]] ma tuttora di grande attualità nell'esporre il suo messaggio profondo con leggiadria ancora insuperata.


[[File:Foglie d'acero e laptop Acer.png|thumb|right|310px|''Acer aspire'': le sue voglie vengono impiegate per la produzione di notebook di fascia medio-bassa.]]
Si divide in strofe di quattro ottonari in rima baciata ciascuna, dove viene castigato il malcostume popolare, seguite da una ripresa in cui il [[cantante|cantore]] evoca le personificazioni della [[Virtù|Biondina Virtù]] e della [[Saggio|Mora Saggezza]] affinché educhino gli ascoltatori.

Segue l'analisi del testo.

== Strofe canoniche ==
''Osteria numero [[0|zero]]<br />
''ho visto un prete [[negro|tutto nero]]<br />
''che con mille contorsioni<br />
''suona il piano coi [[coglioni]]<br />
''Dammela a me biondina,<br />
''dammela a me mora!''<br />

Già dalla prima strofa l'autore biasima la decadenza del [[chiesa cattolica|clero cattolico]], simboleggiato da un sacerdote nero di [[peccato]] che si contorce nel mondo secolare dedicandosi a musica e facezie anziché alle cose di lassù. Da notare ancora la supplica alle due dee di darci rispettivamente la Virtù e la Saggezza, invito poi ripetuto per il resto del componimento.

''Osteria numero uno<br />
''in convento non c'è nessuno<br />
''ma qui ci sono [[prete|preti]] e [[frate|frati]]<br />
''che s'inculano beati<br />
''Dammela a me biondina,<br />
''dammela a me mora!''<br />
[[File:Donna con gatto di Renoir.jpg|left|thumb|270px|''"Osteria dell'uomo matto / la marchesa aveva un [[gatto]] / con la coda del felino / si faceva un [[ditalino]] / dammela a me biondina / dammela a me mora"'']]

Qui si rincara la dose, evidenziando come ormai i religiosi preferiscano l'ambiente delle osterie ai [[chiesa|luoghi di culto]] e il dilagare della [[sodomia]], senza il minimo senso di colpa...

''Osteria numero due<br />
''le mie gambe fra le tue<br />
''le tue gambe fra le mie<br />
''fanno [[1000|mille]] porcherie<br />
''Dammela a me biondina,<br />
''dammela a me mora!''<br />

Quante porcherie, genera la fornicazione! E quale la confusione che le nuove tecniche erotiche portano nei nostri cuori! Dammi, o dea, la Virtù e la Saggezza!

''Osteria numero tre<br />
''la Peppina fa il [[caffè]]<br />
''fa il caffè una volta al mese<br />
''con le [[assorbente|pezze]] del [[mestruo|marchese]]<br />
''Dammela a me biondina,<br />
''dammela a me mora!''<br />

Qualche anno fa una celebre canzonetta dello [[Zecchino d'oro]] recitava: ''"Il [[caffè]] della Peppina / non si beve la mattina / né col latte né col tè / ma perché perché perché?"'' Beh, [[bambini]], questo mi sembra un ottimo perché.

''Osteria numero quattro<br />
''la servetta ha rotto il [[piatto]]<br />
''per non dirlo alla padrona<br />
''se lo ficca nella [[mona]]<br />
''Dammela a me biondina,<br />
''dammela a me mora!''<br />

Il messaggio verte ora sul senso di colpa: chi commette un [[errore]], deve saper prendersi le proprie responsabilità e avere il [[coraggio]] di ammettere i propri sbagli se non vuole che la colpa lo renda servo e lo tormenti come un coccio rotto nella [[vagina]].

''Osteria numero cinque<br />
''c'è [[chi]] perde e c'è chi vince<br />
''ma chi perde caso strano<br />
''se lo trova dentro l'[[ano]]<br />
''Dammela a me biondina,<br />
''dammela a me mora!''<br />

Non sempre nella vita si può uscire vincitori, bisogna anche sapersi inginocchiare quando necessario e [[sesso anale|accogliere dentro di se]] le sconfitte. Quanta verità in questo canto!

[[File:Dante e Beatrice.jpg|right|thumb|270px|''"Osteria del [[Paradiso]] / c'era [[Dante]] col sorriso / [[Beatrice]], la sua donna, / gli e' tornata senza gonna / dammela a me biondina / dammela a me mora"'']]
''Osteria numero sei<br />
''c'è il casino degli [[ebrei]]<br />
''ma gli ebrei son porcaccioni<br />
''ficcan dentro anche i [[coglioni]]<br />
''Dammela a me biondina,<br />
''dammela a me mora!''<br />

Il canto parla ora di come la [[lobby ebraica]] sia sempre pronta ad ogni porcheria pur di ficcare ai posti di potere i suoi [[membro|membri]], anche quando essi ''[[coglioni|non sono proprio delle cime]]''. Un argomento senza dubbio delicato, ma ancora una volta trattato senza scadere nel [[razzismo]] e nella volgarità.

''Osteria numero sette<br />
''il [[salumi|salame]] si fa a fette<br />
''ma alle [[donne]] caso strano<br />
''il salame piace sano<br />
''Dammela a me biondina,<br />
''dammela a me mora!''<br />

Se c'è un vizio che nel [[mondo]] moderno passa troppo spesso sotto [[silenzio]], questo è certamente l'[[ingordigia]], diffusa soprattutto fra le donne, che invece di gustare il salame una fettina alla volta, preferiscono ingoiarlo in un sol boccone, perdendosi tutto il suo buon sapore.

''Osteria numero otto<br />
''la marchesa fa il risotto<br />
''fa il risotto ben condito<br />
''con la [[sborra]] del [[marito]]<br />
''Dammela a me biondina,<br />
''dammela a me mora!''<br />

Uno dei punti più alti della [[letteratura italiana]], su questa strofa sono già stati scritte così tanti saggi e [[tesi di laurea]] che ogni parola in più sarebbe inutile, perciò lasceremo che la [[poesia]] si commenti da sola...

''Osteria numero nove<br />
''i [[esercito|soldati]] fan le prove<br />
''fan le prove contro il [[muro]]<br />
''per veder chi l'ha più duro<br />
''Dammela a me biondina,<br />
''dammela a me mora!''<br />

Ecco ora un'aspra critica al [[maschilismo]] e al machismo che imperversa negli eserciti, dove troppo spesso la [[virilità]] ostentata viene prima del [[rispetto]] del prossimo e delle buone maniere.

''Osteria numero dieci<br />
''se hai fame mangia i ceci<br />
''per la fica e per il [[culo]]<br />
''troverai sempre un [[padulo]]<br />
''Dammela a me biondina,<br />
''dammela a me mora!''<br />

Questa strofa ci ricorda che dobbiamo sempre mantenere viva la Speranza e la fede nella [[Provvidenza]]: [[nessuno]] negherebbe un piatto di ceci ad un [[fame|affamato]] che chiede con sincerità, nessuno negherebbe il [[pene]] a chi offre la propria vagina con umiltà, chiedi e ti sarà dato.

[[File:Fanciullo con canestro di frutta di Caravaggio.jpg|left|thumb|270px|''"Osteria dell'[[frocio|invertito]] / qui non metto neanche un dito / e per stare più sicuro / me ne vado spalle al [[muro]] / dammela a me biondina / dammela a me mora"'']]

== ==
''Osteria numero venti<br />
''se la fica avesse i [[denti]]<br />
''quanti cazzi all'[[ospedale]]<br />
''quante fiche in [[tribunale]]<br />
''dammela a me biondina<br />
''dammela a me mora!''<br />

Pensiamoci: come sarebbe stato il mondo, se ad esempio, le vagine avessero i denti? Di sicuro sarebbe un mondo molto più triste, ed è per questo che l'ignoto autore ci ricorda di essere [[felicità|felici]] di vivere nel [[positivismo|migliore dei mondi possibili]]. Nel [[2007]] questa strofa ha ispirato anche [http://it.wikipedia.org/wiki/Denti_(film_2007)|un bel film per tutta la famiglia].

''Osteria numero trenta<br />
''chi dà il [[culo]] non si penta<br />
''oggigiorno caso strano<br />
''va di [[moda]] il deretano<br />
''dammela a me biondina<br />
''dammela a me mora!''<br />

Per quanto la canzone possa essere sembrata fin qui un po' troppo [[moralista]] e severa, con questi ultimi versi l'autore dimostra di saper contestualizzare i mali nel loro tempo e di essere di grande apertura [[mente|mentale]] e [[ano|anale]].

''Osteria numer'ottanta<br />
''la mattina il [[gallo]] canta<br />
''la mattina sul più bello<br />
''s'alza pure il mio [[uccello]]<br />
''dammela a me biondina<br />
''dammela a me mora!''<br />

Una lode alle cose semplici e ai nostri [[animali da compagnia|amici animali]], dai quali abbiamo sempre molto da imparare, come dai [[pappagallo|pappagallini]], che anche quando vivono in gabbia non perdono mai il contatto con la natura e continuano a svegliarsi all'alba pur non vedendo il [[Sole]].

''Osteria numero [[cento]]<br />
''se la fica andasse a vento<br />
''quanti cazzi in alto [[mare]]<br />
''imparerebbero a navigare<br />
''dammela a me biondina<br />
''dammela a me mora!''<br />

[[frase fatta|La necessità aguzza l'ingegno, volere è potere]]. Anche le imprese più ardue, come insegnare la nautica ad un pene, sono possibili, se si vuole raggiungere l'obbiettivo ad ogni costo.

''Osteria numero mille<br />
''il mio cazzo fa scintille<br />
''fa scintille [[rosso|rosse]] e [[giallo|gialle]]<br />
''mi s'illuminan le palle<br />
''dammela a me biondina<br />
''dammela a me mora!''<br />

La canzone tocca qui il suo apice lirico con questa chiara allusione alla teoria [[Platone|platonica]] della conoscenza, dove la ''credenza sensibile'' (πίστις) e l'''intellezione'' (νόησις) sono rispettivamente rappresentate dai testicoli luminosi e del membro scintillante.

[[File:Maya desnuda di Goya.gif|right|thumb|350px|''"Osteria della [[mignotta]] / non vogliamo una [[bigotto|bigotta]] / la vogliamo emancipata / e per giunta [[vergine|sverginata]] / dammela a me biondina / dammela a me mora"'']]
== Strofe opzionali a tema religioso ==
''Osteria numero enne<br />
''il mio cazzo ha le antenne<br />
''quando inculo il sacrestano<br />
''sento [[radio]] Vaticano<br />
''dammela a me biondina<br />
''dammela a me mora!''<br />

Queste ultime tre strofe opzionali possono essere aggiunte a discrezione del cantore, qualora voglia ricordare agli ascoltatori la triste [[corruzione]] in cui versa la [[Chiesa Cattolica]]; in questi ultimi versi, in particolare, il pene antennuto simboleggia il fatto che il dilagare della [[sodomia]] sia ben noto in [[Vaticano]], ma ciò nonostante le alte gerarchie fanno ipocritamente finta di nulla nelle loro prediche radiofoniche.

''Osteria del Vaticano<br />
''è successo un fatto strano<br />
''[[vescovo|Sua Eminenza]] con gli [[occhiali]]<br />
''inculava i cardinali<br />
''dammela a me biondina<br />
''dammela a me mora!''<br />

La pungente e raffinata [[satira]] non risparmia neanche i più alti prelati, resi ormai miopi alla [[Verità]] dal peccato che offusca i loro [[occhi]].

''Osteria dell'Antinferno<br />
''s'è incazzato il [[Dio|Padreterno]]<br />
''perché il suo [[Gesù Cristo|divin figliolo]]<br />
''è tornato con lo [[gonorrea|scolo]]<br />
''dammela a me biondina<br />
''dammela a me mora!''<br />

Il pessimismo cosmico dell'ignoto autore si infittisce sempre più: l'[[umanità]] sarebbe per lui talmente impura da insozzare persino il [[Cristo|Salvatore]] venuto a redimerla.

== Conclusione (opzionale) ==
''Osteria del gallo d'oro<br />
''il più stronzo è chi fa il coro<br />
''ma il più stronzo della lista<br />
''è colui che fa il solista<br />
''dammela a me biondina<br />
''dammela a me mora!''<br />

Versione attuale delle 14:49, 27 lug 2013

Acer japonicus: le sue foglie vengono venute a circa 13 € al grammo ai bimbominkia di tutto il mondo.
Acer saccharum: le sue foglie vengono usate per la realizzazione di bandiere canadesi.
Acer aspire: le sue voglie vengono impiegate per la produzione di notebook di fascia medio-bassa.