Utente:Giacomo1991
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Autobiografia Sommaria ed Incompleta
Nacqui il primo giorno che venne dopo il decimo giorno del primo mese dell’anno in cui nacqui, dal ventre di mia madre, moglie di mio padre, che a sua volta era suo marito. Quando venni al mondo, non avevo neanche un anno: dovetti aspettare 12 mesi per averlo, ma non me ne feci una ragione e attesi il tempo necessario con pazienza.
All’età di 4 anni avevo già imparato a camminare da più di 2 anni e mezzo e a parlare da più di 3. Un giorno andai a sciare e mi ruppi una gamba. Decisi allora che un anno prima, a 3 anni, avrei cominciato la scuola materna, che cambiai l’anno dopo. Intrapresi la scuola elementare alla tenera età di 6 anni e mezzo e pochi anni dopo, precisamente il 27 di settembre di quei pochi anni, subii il lancio di una sedia da parte di un compagno di classe che mi procurò un bernoccolo.
Purtroppo passarono altri 2 anni che mi costarono il passaggio dalla scuola media alla scuola materna. Frequentai un’ottima scuola media in cui passai i più bei momenti della mia vita, che ricorderò per sempre, ma che al momento mi sono sfuggiti di mente, perché non riesco a ricordarmeli mai.
Quando andai al liceo mi distinsi subito per le mie brillanti intuizioni di tipo scientifico; avevo infatti notato che: la professoressa d’italiano e latino era brutta, la professoressa di matematica era brutta, la professoressa di storia e filosofia era brutta, la professoressa di fisica era brutta, la professoressa di scienze era Molto Più Brutta, la professoressa di disegno era brutta, i professori di ginnastica e di religione erano entrambi brutti. Tuttavia ebbi 13 amici che, con il passare degli anni diventarono molti di più: 14.
8 giorni dopo un giorno di luglio, partii per l’Australia, per poi tornare altri 8 giorni dopo un altro giorno di dicembre dello stesso anno, che sarebbe finito in meno di un mese. Quando ebbi compiuto 18 anni organizzai una grande festa, a cui furono invitati 14 dei miei amici e 78 amici di un mio amico. Dopo l’esame di maturità, che passai con un ottimo voto, ma non abbastanza ottimo, feci una lunga vacanza di una settimana, dopo la quale decisi di iscrivermi alla facoltà di ingegneria, poiché suonavo il pianoforte da più di 6 anni.
Non partorirò alcun figlio e morirò il terzo giorno del mese di settembre del 2081, subito dopo aver osservato l’eclissi totale di sole da una gondola a Venezia.