Utente:Crogiuolo/Sandbox/1: differenze tra le versioni

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Benvenuti a tutti. Oggi si affrontano due squadre che hanno nel cuore solo la vittoria. È una lotta tra leoni solo il migliore riuscirà a sopravvivere. Preparatevi per Parma-Chievo! Beppe, qualche stronzata di circostanza?
[[File:Botticelli,_nastagio_degli_onesti.jpg|thumb|right|400px|''Botticelli davanti e dietro tutti quanti'', autoritratto olio su tela]]
Assolutamente, Fabio. Il Chievo è un'ottima squadra, soprattutto in attacco. Il Parma invece è un'ottima squadra, soprattutto in attacco.
{{cit2| Mi è piaciuta soprattutto la sua [[Gioconda]]| [[Maria Stella Gelmini]] su Botticelli}}
Molto bene. Ecco che i giocatori entrano in campo. Mi sembra di vedere Reginaldo.
{{cit2| E chi se l'è mai cagato? | [[Donatello]], [[Raffaello]], [[Michelangelo]] e [[Leonardo]] al [[Maestro Splinter]] su Botticelli}}
Quello è Giovinco, Reginaldo non gioca più al Parma dal 15-18
'''Sandro Botticelli''', vero nome '''Alessandro di Mariano di Vanni Filipepi''' ([[Firenze]], [[1 marzo]] [[1445]] – [[Firenze]], [[17 maggio]] [[1510]], [[Firenze]], [[Firenze]]), è stato un [[pittore]] [[italiano]] ed ex membro delle [[tartarughe ninja]].
È vero, vista la somiglianza mi ero sbagliato. Le telecamere inquadrano le tribune, mi sembra di riconoscere Elena Sgualdrini, volto notissimo della TV Magic America. Accanto a lui il Presidente Campedelli.

Quello è un chiodo.
== Biografia ==
È vero, vista la somiglianza mi ero sbagliato. L'arbitro è pronto

=== Origini ===

[[File:Botti.jpg|thumb|right|450px|I Botticelli]]
'''Sandro Botticelli''' nacque nel [[1445]] a [[Firenze]] in ''via Nuova'' nel palazzo accanto all’[[edicola]], ultimo di quattro [[figlio|figli]] [[maschi]]. Crebbe in una [[famiglia]] misera, mantenuta dal padre '''Mariano di Vanni Filipepi''', detto “''[[ignorante|l'ignorante]]''”, di mestiere [[peracottaro]]. Numerosi erano infatti nella zona di ''[[Santa Maria Novella]]'' gli abitanti dediti a tale attività, facilitata dalla prossimità delle celebri ''colline perifere'' [[firenze|fiorentine]], ma nessuno della maestranza del Mariano.<br />
I primi [[documento|documenti]] su Sandro sono costituiti da alcune dichiarazioni catastali. In quella del [[1458]] Mariano Filipepi citò i quattro figli maschi '''Giovanni''', '''Antonio''', '''Simone''' e '''Sandro''' accatastandoli come aree cortilive per non essere costretto nè a mandarli a scuola nè a pagarci l’[[IMU]]. All’avvicinarsi degli ispettori del catasto i quattro [[bambini]] dovevano stendersi nel giardino e fingersi dei cortili.
Sandro nello stesso [[documento]] viene definito "malsano", descrizione da intendersi come un misero e inutile espediente del [[padre]] per ottenere l’[[assegno]] di [[mantenimento]] ed il [[pass disabili]].<br />
Il [[soprannome|nomignolo]] ''Botticelli'' pare invece che fosse stato inizialmente attribuito al [[fratello]] Giovanni per la quantità olimpica di [[grappa]] che riusciva ad ingurgitare senza fermarsi a respirare. Il soprannome fu poi affibbiato a tutti i [[maschi]] della famiglia, mentre alle [[femmine]] toccò ''Botticelle'', azzeccatissimo peraltro per la sorella '''Maria''' detta anche ''quadrivano''.

=== Apprendistato ===

Il suo vero e proprio [[apprendistato]] si svolse nella bottega di '''Filippo Pippi''' dal [[1464]] al [[1467]].<br />
Risalgono a questo periodo tutta una serie di [[Madonna|Madonne]], attribuite al Botticelli, che gli costarono tre mesi agli [[arresti domiciliari]] per [[bestemmia]] reiterata. La primissima [[opera]] attribuita a Botticelli è la "''Madonna col Bambino, un angelo e una foca''" ([[1465]] circa), la seconda è l'"''Orca Madosca''" ([[1466]]), entrambe dimostranti l’interesse del [[pittore]] verso il mondo [[animale]] e definiti dal Pippi degli “''stronzi essiccati sulla [[tela]] che non valgono il [[prezzo]] della cornice utilizzata''”.<br />
Nonostante il talento del giovane Botticelli, il rapporto col maestro Pippi era difficile, forse per il carattere opprimente del ventenne apprendista. Il [[Vasari]], nelle sue ''Vite'' riporta alcuni dialoghi tra i due:
[[File:Quadro_auto.jpg|300px|thumb|left|Sicuramente uno dei quadri migliori del Botticelli]]
{{dialogo2|Sandro|[[Maestro]], posso dirle una cosa? Basta che non si offende|Pippi|Va bene, dimmi Sandrino}}
{{dialogo2|Sandro|Per fare un quadro grande ci vuole un pennello grande|Pippi|Sto già usando un pennello grande. Ora lasciami lavorare, vai a colorare}}
{{dialogo2|Sandro|Maestro… non le conviene utilizzare un pennello in crine di [[cavallo|cavalla]] di [[razza]] [[arabo]] fenicia, piuttosto che un pennello in crine di asina mediorientale?|Pippi|Sandro, non esistono animali del genere, né tantomeno strumenti simili. Ora per favore, sto facendo un’opera importante. Guarda che belle quelle statuette! Guarda che belle! Vai a giocarci}}
{{dialogo2|Sandro|…Maestro... la potenza è nulla senza controllo. Non se lo dimentichi}}
L'accentuato [[linearismo verrocchiesco]], inteso come espressione di movimento, risulta poi evidente nella "''Madonna attraversa fuori dalle strisce''”, anch’esso di quel periodo, in cui le meditazioni sulla concezione [[matematica]] della [[pittura]], di grande attualità in quegli anni con gli studi di [[Piero della Francesca]], sono ben sintetizzate dalle [[sgommate]] degli [[pneumatici]].

=== L’avvio della carriera in proprio ===

Dal [[18 agosto]] al [[18 agosto]] [[1949]] lavorò alla sua prima commissione pubblica, di notevole [[prestigio]] e [[risonanza]]: si trattava di una sedia del Palazzo di Giustizia che si era irrimediabilmente scheggiata qualche giorno prima. Botticelli per quel lavoro accolse lo schema presentato dal [[Pollaiolo]] nelle sue linee generali, ma impostò l'immagine in modo del tutto diverso: conficcò sul sedile un [[birillo]] puntato verso l’alto, così volendo operare un preciso richiamo alle [[qualità morali]] inerenti all'esercizio della [[magistratura]], in pratica un'allusione simbolica all’operato del [[giudice]]. L’opera fu salutata con eccitazione dal circolo [[Arcigay]] della zona, meno dai [[magistrati]] che gli comminarono il [[supplizio della ruota]].<br />
Prima di produrre questi autentici aborti pittorici egli ebbe però modo di ampliare la sua esperienza con altri dipinti, che costituiscono il necessario passaggio intermedio tra lo [[spasmo diarroico]] delle prime opere ed i grandi [[capolavori]] della [[maturità]].

=== Le opere degli [[anni settanta]] ===

[[File:Presepe.jpg|thumb|right|250px|"L'adorazione dei Magi" cartapesta su scatole di scarpe]]
A questo primo periodo appartiene il San Sebastiano opera in cui Botticelli mostra già un avvicinamento alla filosofia dei [[circoli culturali]] colti vicini alla famiglia [[Lorenzo de' Medici|Medici]], animati da [[Marsilio Ficino]] e [[Agnolo Poliziano]]. Botticelli venne accolto con cordialità all'interno della combriccola soprattutto perché faceva un [[Banana Daiquiri]] importantissimo e serviva velocemente.<br />
Di quegli anni l’infortunio sul lavoro causato da un [[Marsilio Ficino]] in manifesto stato di [[ebbrezza]], il quale prendendo una [[pistola]] ordinava a Botticelli di [[ballare]] e per incitarlo faceva partire diversi colpi mirando vicino ai [[piedi]], tra le grasse [[Risata malefica|risate]] degli astanti. Purtroppo un [[proiettile]] lo colpì in pieno, staccandogli l’alluce sinistro. Per questo motivo, da quel giorno, fu chiamato da tutti “'''Ragazzo, smettila di zoppicare e portami il mio [[cappuccino]]'''”.
Dalla frequentazione del salotto, fatta di umiliazioni e pernacchie, spesso intramezzate da un “'''[[Coglione]]'''” pronunciato dal [[Poliziano]] di turno per far ridere le ragazze, Botticelli acquisì nuova sicurezza nella pittura, espressa principalmente nella sua '''Adorazione dei Magi''', quadro eseguito tra il [[1473]] e il [[1474]].

=== Al servizio dei Medici e di Sisto IV ===

Dalla metà degli anni settanta Botticelli entrò nella cerchia dei Medici, che lo accolsero sotto la loro protezione accarezzandogli la testa e dicendogli che andava tutto bene. Riconducibili a questo periodo sono anche altre opere come il ‘’Ritratto di Giuliano de' Medici’’ ([[1478]]), superbo esempio di doppia leccata di culo carpiata ritornata.<br />
La politica riconciliativa di [[Lorenzo de' Medici verso gli alleati della Congiura dei Pazzi si realizzò in maniera efficace anche attraverso scambi culturali, con l'invio dei più grandi artisti fiorentini a Roma quali ambasciatori di [[bellezza]], [[armonia]] e del primato culturale [[fiorentino]]; Botticelli si intrufolò nella carrozza che li portava nella città eterna, nascondendosi dentro un baule e facendosi i 3 giorni di viaggio in [[apnea ad assetto variabile]].<br />
Arrivato a Roma il [[27 Ottobre]] [[1480]], si svegliò di buona lena, precedendo gli artisti fiorentini, e presentandosi a [[Papa]] [[Sisto IV]]:
[[File:Venere pianeta.jpg|thumb|left|250px|La Venere del Botticelli]]
{{Quote| Piacere, [[Domenico Ghirlandaio]]| Botticelli al Papa}}
In mezza mattinata fece tre affreschi presso la [[cappella sistina]]. Nelle cronache vaticane viene riportata la seguente conversazione
{{dialogo2|Papa| Caro Ghirlandaio, voi siete un emerito [[cretino]]. Che diavolo sono quei segni marroni|Sandro|Si chiama tecnica [[supercazzola|bucolica dell’arconato maggiore]], citazione dei grandi pittori fiamminghi}}
{{dialogo2|Papa|A me sembrano delle strisciate di [[merda]]|Sandro|Perché tu di arte non capisci niente, guarda che cappello hai in testa. Vai a chiamarmi un superiore, veloce!}}
Prese poi la prima corriera per [[Firenze]] inseguito dal Ghirlandaio e dalle guardie papali munite di fucili a pallettoni
Degli anni novanta la [[Nascita di Venere]] e la [[Primavera]] sottratti a [[Pietro Perugino]] con una rapina a mano armata; tali opere gli fecero dichiarare:
{{Quote| Modestamente [[Giotto]] mi fa una pompa| Sandro Botticelli agli eredi del pittore, durante le celebrazione per il centocinquantenario dalla sua morte}}

=== Ultimi anni ===

[[File:Splinter e le tartarughe ninja.jpg|thumb|right|250px|La cacciata di Botticelli (vestito di giallo) dalle tartarughe ninja]]
In seguito gli arrivarono numerose commesse, che Botticelli non seppe mai portare termine, vuoi per un mal di testa, vuoi perchè [[Andrea del Verrocchio]] e il [[Perugino]] giravano con la pistola.
Ormai famoso si lasciò andare ai piaceri. Nel 1502 una denuncia anonima lo accusò di [[sodomia]]. Nel registro degli Ufficiali di Notte, al 16 novembre di quell'anno, è riportato come il pittore "si tiene un garzone"...<ref>[http://it.wikipedia.org/wiki/Sandro_Botticelli O almeno, così dice wikipedia]</ref>
La [[fama]] durò però molto poco, dato che l'ambiente artistico era ormai dominato da un certo [[Leonardo]] ed un giovane [[Michelangelo]]. Entrò per breve tempo a far parte delle [[tartarughe ninja]], ma gli venne in seguito preferito [[Michelangelo Buonarroti]].
Botticelli fu pertanto buttato nel [[bidone dell'umido]].
Il pittore ormai anziano e quasi inattivo trascorse gli ultimi anni di vita isolato e in povertà, morendo il [[17 maggio]] [[1510]].




== Note ==

{{legginote}}
{{Note|2}}

== Voci correlate ==
*[[Andrea del Verrocchio]]
*[[Giotto]]
*[[Michelangelo]]
*[[Tiziano]]
*[[Donatello]]
*[[Leonardo]]

{{Pittori}}

[[Categoria:Biografie]]
[[Categoria:Artisti]]
[[Categoria:Pittori]]

Versione delle 13:21, 11 apr 2012

Benvenuti a tutti. Oggi si affrontano due squadre che hanno nel cuore solo la vittoria. È una lotta tra leoni solo il migliore riuscirà a sopravvivere. Preparatevi per Parma-Chievo! Beppe, qualche stronzata di circostanza? Assolutamente, Fabio. Il Chievo è un'ottima squadra, soprattutto in attacco. Il Parma invece è un'ottima squadra, soprattutto in attacco. Molto bene. Ecco che i giocatori entrano in campo. Mi sembra di vedere Reginaldo. Quello è Giovinco, Reginaldo non gioca più al Parma dal 15-18 È vero, vista la somiglianza mi ero sbagliato. Le telecamere inquadrano le tribune, mi sembra di riconoscere Elena Sgualdrini, volto notissimo della TV Magic America. Accanto a lui il Presidente Campedelli. Quello è un chiodo. È vero, vista la somiglianza mi ero sbagliato. L'arbitro è pronto