Utente:CavaliereMascarato/sandbox1: differenze tra le versioni

Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Contenuto aggiunto Contenuto cancellato
Nessun oggetto della modifica
(Pagina svuotata)
Riga 1: Riga 1:
{{titolo|Italo Svevo}}

[[File:Italo Svevo.jpg|right|thumb|230px|Italo Svevo in ''HD'']]

{{cit2|Solo noi malati sappiamo qualche cosa di noi stessi.|Italo Svevo sulla Comprensione}}

{{cit2|Io quando guardo una montagna aspetto sempre che si converta in vulcano.|Italo Svevo su [[LSD]]}}

{{cit2|Quanto poco cervello occorre per pigliare il pesce?|Italo Svevo compara le sue abilità al mestiere che vorrebbe fare}}

Italo [[Svezia|Svevo]], pseudonimo di Arestofaldo Sculaccia ([[Bangladesh]], 41 dicembre 2011 – Motta di Livenza, verso mezzogiorno, settembre 1928) fu un famoso camionista e coltivatore di rape, conosciuto anche grazie alla sua dote di {{citnec|scrittore|e = senza fonte}}, così bravo da meritarsi un servizio di [[Studio Aperto|studio aperto]] una volta all'anno e così famoso da potersi scopare sua cugina, ma sopratutto fu un personaggio dotato di una dose di paraculaggine non indifferente.<br>
La sua vita fu tormentata da diversi periodi tristi e bui dovuti alla sua vita da [[Prostituzione|spogliarellista]] in diversi locali notturni.<br>
Scrisse diversi libri di grande successo, vendendo più di centomila copie, nella sola isola di Shanga. Queste storie<ref>Quando non sono frutto di plagio</ref> sono sopratutto costituite da giri di [[parole]] inutili e di linguaggi [[Dante|danteschi]] senza [[Cazzo di cane|capo né coda]], capaci di [[Pazzia|rincoglionire]] la [[critica]] del periodo e anche quella moderna. Per non cadere nel tranello diremo che sono universalmente considerati capolavori della letteratura della [[Basilicata|Lucania]].<br>


== Biografia ==

{{quote|Criticava le mie tesi e poi continuava a darmi insistentemente del ''[[tu]]''|[[Sigmund Freud]] ai microfoni di ''Uno Mattina''.}}
Italo nacque in Italia, in un acquedotto di via Trieste al n. 10, mentre fuori c'era la bora.

Ottavo di cinque figli, nacque crebbe e corse in una modesta [[famiglia]] di avaracci [[Ebreo|ebrei]] di origine germanica-nazista. Il [[padre]] di professione lanciava martelli verso le case e poi rivendeva ciò che restava dei [[Vetro|vetri]], la madre invece un giorno decise di [[Morte|morire]] e non ritornò mai più. Questo fatto sconvolse Italo, che però decise di non scrivere per l'occasione nessuna poesia nella quale sfogava il suo [[dolore]], poiché ormai era passato di moda, e decise quindi di [[Menefreghismo|fottersene largamente]].<br>
Verso i 35 anni fu mandato dal padre in un collegio di un [[Paesino|paese]] dal [[Llanfairpwllgwyngyllgogerychwyrndrobwllllantysiliogogogoch|nome impronunciabile]] dove studiò la lingua [[Germania|tedesca]] e altre materie utili per la [[pesca]] di merluzzi d'acqua dolce. Crebbe quindi in un ambiente rigorosamente tedesco, nonostante sin da piccolo sapesse parlare perfettamente il turco.

Nel 1878 torna a Trieste e finisce il suo percorso di studi sul commercio di merluzzi, coltivando allo stesso tempo un profondo interesse per la letteratura e in particolare per i grandi scrittori che influenzarono la sua vita, come [[Gianni Rodari]].

Nel 1880, con l'estinzione dei merluzzi d'acqua dolce, è costretto a lavorare in banca per diciotto anni, durante i quali impara finalmente a contare utilizzando il sistema [[sessagesimale]]. Nello stesso periodo pubblica, oltre a varie riviste di cruciverba, le prime di quelle che costituiranno le "Fiabe della Buona Notte", sotto lo pseudonimo di Ettore Samigli, poiché aveva paura che i suoi giovani lettori lo rintracciassero per gli autografi o per [[Cosa avrà voluto dire?|fargli una festa]]. Sempre nel medesimo anno iniziò a collaborare con ''L'Indipendente'', giornale di [[Comunismo|ampie vedute socialiste]], e ''Padania Libera'', sulle quali pubblicò varie recensioni di film in prossima uscita e di dischi esclusivamente [[Black Metal]]. In un anno imprecisato muore anche il padre, fatto, questo, che lo costringe ad abbandonare definitivamente l'abitudine di ascoltare una favola prima di addormentarsi. Sarà durante il funerale del suo papà che conosce e [[Sesso|fornica]] con quella che sarà la sua futura seconda moglie.
Intanto nel 1896 il fratello Elio muore cavalcando una [[mucca]] imbizzarrita ed Ettore comincia a scrivere commedie sexy all'[[Italia|italiana]] e un romanzo sui cammelli del [[Sahara]], poi lasciato incompiuto.
All'incirca nello stesso periodo [[Plagio|scrive]] e pubblica il suo primo romanzo, ''Una Vita''.

Poco dopo si fidanza con la [[Mio cuggino|cugina]], figlia di un venditore di vernici gialle per sottomarini che ispireranno la famosa canzone di qualche anno dopo.

Dopo un anno trascorso a [[Sesso|conoscersi meglio]], i due fidanzatini decidono di sposarsi. Due volte, la prima in Municipio, la seconda in [[Chiesa (edificio)|Chiesa]], dopo che Italo si convertì dal [[Pastafarianesimo]] ebreo al [[Cattolicesimo]] pagano.

Nel 1898 pubblica il secondo [[romanzo]], ''Senilità''. Questo insuccesso [[Lettere|letterario]] lo spinge a cambiare [[lavoro]] e a diventare un [[venditore]] di armadilli porta a [[porta]]. Costretto per lavoro a viaggi all'estero, dove si porta un [[pianoforte]] in spalla per tutto il viaggio, ha tuttavia ancora qualche voglia di scrivere e si trova a comporre testi rap con il nome di MC Ecto.

Nel 1907, frequentando un corso audio di inglese per non udenti, conosce lo scrittore [[James Joyce]]. [[Inglese|Lo inglese scrittore]], dotato del famoso ''British humour'', per farsi beffe del povero Italo lo incoraggia a scrivere un nuovo romanzo. Pochi anni dopo, nel 1910, per motivi che non ho capito bene entra a contatto con la psicoanalisi di [[Sigmund Freud]]. Entrambi gli eventi influenzano enormemente la sua carriera di scrittore.


{{quote|Abbiamo sempre Parigi|Italo Svevo al suo cane Rocky}}

Allo scoppio della [[Prima guerra mondiale]] va a rifugiarsi a [[Parigi]], proprio come fece quel tale nel film ''[[Casablanca]]'', conservando però la sua cittadinanza [[Austria|austriaca]] e restando allo stesso tempo nella sua città natale, cercando anche di rimanere neutrale alla [[guerra]].

Nel 1919 inizia a scrivere [[La Coscienza di Zeno]], che pubblicherà nel [[1925]] e otterrà un inaspettato successo con annessa acclamazione della critica mondiale nel [[19923]].

== I Romanzi ==
[[File:Frontespizio dell'opera una vita di Guy De maupassant con autore sostituito con Italo Svevo.jpg|thumb|390px|right|Frontespizio di ''Una vita'']]
{{quote|Scrittore...CHE PAROLONI!!|Italo Svevo dopo esser stato accusato di plagio}}

=== Una Vita ===
''Una Vita'' è il primo romanzo di Italo Svevo, [[Plagio|liberamente ispirato]] all'omonimo libro di [[Guy de Maupassant]]. Originariamente era dedicato a se stesso, infatti si chiamava ''Un inetto''.
L'{{citnec|opera}} venne volontariamente [[Fottesega|ignorato]] dalla critica e dal [[pubblico]], quindi anche da noi.<ref>Che cazzo pretendete?! Questo non è mica un sito serio!</ref> <br>
Ancora oggi Guy de Maupassant aspetta con ansia la resurrezione per [[Sparticulo|spiegare pacatamente]] ad Italo cosa significa ''opera originale''.

=== Senilità ===
Secondo romanzo di Italo, pubblicato a puntate in un giornale nel 1898. L'opera fu concepita dopo un'[[Masturbazione|intensa lettura]] del [[kamasutra]], mentre l'ispirazione gli fu data dal [[seno]] della moglie e dalle proprie [[stupido|ristrette facoltà mentali]].

=== La Coscienza di Zeno ===
Il terzo romanzo, il libro considerato da tutti il suo noncapolavoro, acclamato dalla flora e dalla fauna ma soprattutto dai caminetti nei quali ardeva in maniera favolosa al posto della legna, fomentando fiamme di 50 centimetri buoni.
L'opera nacque nel momento in cui Italo si fece narrare la storia della propria vita dai suoi zii paterni. Entusiasmato, decise di metterla per iscritto, in modo alquando disincantato ed autoironico.

== Morte ==
Svevo stava lavorando ad una raccolta di ricette dell'[[Ecuador]] e ad un quarto romanzo, fu {{citnec|tragicamente}} coinvolto in un incidente nel giorno del Signore 13 settembre del 1928,<ref>Sono i giorni come questi che quasi credi nella [[Dio|sua]] esistenza</ref> lasciando morire di freddo un sacco di gente che non poteva permettersi la legna per il camino.





{{legginote}}
<references/>

Versione delle 20:15, 2 mar 2011