Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano: differenze tra le versioni

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L'assunto fondamentale è che nessuno ha mai visto il rettore di questa sede universitaria. Ragionevolmente, le ipotesi più qualificate sono che egli sia invisibile, che semplicemente non esista, che sia morto di sifilide anni fa e congelato per essere sbrinato solo nelle occasioni particolarmente importanti.
L'assunto fondamentale è che nessuno ha mai visto il rettore di questa sede universitaria. Ragionevolmente, le ipotesi più qualificate sono che egli sia invisibile, che semplicemente non esista, che sia morto di sifilide anni fa e congelato per essere sbrinato solo nelle occasioni particolarmente importanti.


Di gran lunga la più quotata tuttavia è l'idea che esso sia in ognuno di noi. Queta idea non è legata a qualche strano risvolto metafisico, bensì deriva dal mito che, dopo la sua morte, il Magnifico Rettore sia stato cremato, e che le sue ceneri siano state unite a una crema all'aloe che è poi stata spalmata ovunque nell'università. Ciò è stato fatto in modo che la poltiglia potessere essee assorbita per osmosi dagli studenti, alla ricerca di un DNA favorevole nel quale il rettore possa riprodursi, per poi esplodere fuori dal suo ventre alla alien.
Di gran lunga la più quotata tuttavia è l'idea che esso sia in ognuno di noi. Queta idea non è legata a qualche strano risvolto metafisico, bensì deriva dal mito che, dopo la sua morte, il '''Magnifico Rettore''' sia stato cremato, e che le sue ceneri siano state unite a una crema all'aloe che è poi stata spalmata ovunque nell'università. Ciò è stato fatto in modo che la poltiglia potesse essere assorbita per osmosi dagli studenti, alla ricerca di un DNA favorevole nel quale il rettore possa riprodursi, per poi esplodere fuori dal suo ventre alla '''alien'''.


Nonostante questo, ogni giorno un gruppo di alunni scelti a caso tra quelli divenuti di proprietà dell'ateneo, dopo i quotidiani raid tra i barboni in San Babila, portano su di un vassoio argentato una buona tazza di sidro e biscotti al rettorato. Si pensa che il sidro serva per mantenere idratato il corpo del rettore e per ungere i suoi orefizi corporei per almeno 16 centimetri.
Nonostante questo, ogni giorno un gruppo di alunni scelti a caso tra quelli divenuti di proprietà dell'ateneo, dopo i quotidiani raid tra i barboni in San Babila, portano su di un vassoio argentato una buona tazza di sidro e biscotti al rettorato. Si pensa che il sidro serva per mantenere idratato il corpo del rettore e per ungere i suoi orefizi corporei per almeno 16 centimetri.

Versione delle 12:16, 26 mar 2008

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Storia

L'Università Cattolica del Sacro Cuore è una delle più venerande istituzioni milanesi. Fondata direttamente da Gesù Cristo sul luogo dove sconfisse il Buddha e Godzilla, salvando così la popolazione del Giappone, l'università ospita i migliori rampolli della Milano bene, fin da quando la città aveva il nome di Medioanum. Lì, Nostro Signore tramuto se stesso in un albero che ancora oggi è possibile ammire al centro del chiostro principale della sede in Largo Gemelli. Attorno a quell'albero è possibile ammirare spesso ondate di persone che recitano strani salmi, probabilmente propiziando culti orgiastici omosessuali all'interno della struttura.

Le aule sono disseminate ovunque attorno ai due chiostri, poste su entrambi i piani, anche se le porte dell'intero edificio cambiano continuamente posizione. Questo effetto si suppone sia dovuto al fatto che la muratura stessa della sede è figlia di una relazione illecita del primo gestore dell'ateneo, Padre Gemelli, avuta con le scale mobili della scuola di magia del giovane maghetto Herry Potter, che fece da intermediario tra i due in cambio di favori sessuali. Da quando fu aperta la prima classe storica, composta da Padre Gemelli stesso, Manzoni, Pippo Baudo, Sandra Mondaini e il marchese de Sade, i quali discutevano sull'utilizzo della vaselina come lubrificante anale, l'università ha subito un notevole ampliamento. Oggi gli studenti sono migliaia e le sedi si sono moltiplicate per ospitare le dotte elucubrazioni dei neo-laureati fancazzisti che, non trovando lavoro, continuano a frequentare a cazzo di cane l'ateneo.

A parte la zona adibita a distilleria abusiva, subito dopo la piantagione di mi "marocco buono", a destra dell'ingresso, e il magazzino per il narcotraffico, l'intero edificio è aperto a vitatori. Una simpatica targa all'ingresso ricorda ai visitari di lasciare ogni speranza all'ingresso. Appena di fianco una crepa abissale ai lati del cancello principale lasciata da Maurizio Costanzo quando sfondò il portone antico credendolo l'ingresso all'Inferno, per andarvi a cercare la moglie dispersa, crea una piacevole aura folkloristica.

Studenti

Esistono numerose leggende circa l'effettivo numero degli studenti dell'università. All'interno delle diverse struttere si possono trovare dicine di migliaia di persone che sciamano a destra e sinistra come formiche ubriache, tuttavia gli effettivi iscritti non sono che una manciata, mentre gli altri sono persone che, tentando una scorciatoia, hanno finito per perdersi nei lunghissimi corridoi. Molti sono morti all'interno di quelle mura e i cadaveri sono riposti in una camera attrezzata appositamente, dopo che venne lasciata libera dalla Gioventù Hitleriana.


Rettore

L'assunto fondamentale è che nessuno ha mai visto il rettore di questa sede universitaria. Ragionevolmente, le ipotesi più qualificate sono che egli sia invisibile, che semplicemente non esista, che sia morto di sifilide anni fa e congelato per essere sbrinato solo nelle occasioni particolarmente importanti.

Di gran lunga la più quotata tuttavia è l'idea che esso sia in ognuno di noi. Queta idea non è legata a qualche strano risvolto metafisico, bensì deriva dal mito che, dopo la sua morte, il Magnifico Rettore sia stato cremato, e che le sue ceneri siano state unite a una crema all'aloe che è poi stata spalmata ovunque nell'università. Ciò è stato fatto in modo che la poltiglia potesse essere assorbita per osmosi dagli studenti, alla ricerca di un DNA favorevole nel quale il rettore possa riprodursi, per poi esplodere fuori dal suo ventre alla alien.

Nonostante questo, ogni giorno un gruppo di alunni scelti a caso tra quelli divenuti di proprietà dell'ateneo, dopo i quotidiani raid tra i barboni in San Babila, portano su di un vassoio argentato una buona tazza di sidro e biscotti al rettorato. Si pensa che il sidro serva per mantenere idratato il corpo del rettore e per ungere i suoi orefizi corporei per almeno 16 centimetri.