Two Worlds

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Two Worlds, da non confondere con Two Worlds Two perché solo lontanamente imparentati. “C’è di mezzo un Darksoul tra i due, ma le tinte più noir sono dovute da una lettura di Tolkien al contrario; cataclisma tutti stanno morendo, ma dalla grafica ed i filtri, paiono essere già spacciati”. Le parole del game tester non potevano essere meno esplicite, come la gnocca in copertina. Composto da Reality Pump, gli stessi ideatori del concetto “nominare titoli in tedesco fa un favore ad un’altro tedesco”, cosa che ha portato orrende vendite in tutto il mercato germanofobico; tutto il mercato, tedesco incluso. Senza rivelarvi nulla in particolare, la data d’uscita di questa perla di cozza, s’aggira nel 2007, periodo dal quale, poco è ricordato, vista la confusione che Two Worlds ha lasciato sul pubblico, si è tentato di rianimare il titolo verso il 2015, peccato andare di moda la teoria dei mille mondi, due non bastavano, nemmeno due volte.

Categoria

Il gioco è un RPG d’azione dei vecchi tempi, ma data le scarse indicazioni geografiche di una mappa immensa, i testers stanno ancora cercando l’uscita del labirinto sotterraneo di un’abitazione; la prima incontrata. Inoltre sono molti gli interrogativi su come la sorella riesca ad essere sempre il bersaglio, rendendo il gioco sex-free, opzione mancante che abbasserebbe la qualità, se non fosse per un dettaglio infimo… con console (360) si poteva accedere alle configurazioni di gioco e si poteva: fare comparire un drago, un appendiabiti, un ronzino ed un legionario in un bar, ricreando la barzelletta perfetta. Strategia abusata, ha comportato il disseminare il caos in un contesto che doveva essere eroico; portando flagelli in locande e denudando passanti, il giocatore finiva nel perdersi sempre in sta cazzo di mappa! Altro dettaglio terrificante è il numero di creature disperatamente nominate quanto i titoli tedeschi, da aggiungersi a dei colori taglienti, piangiamo le tante diottrie perse e le tante ore di pura dipendenza. Per tutto questo il PEGI lo ha categorizzato come un pacchetto di sigarette rosse di un tizio che passava di lì a caso. Distribuito dalla Top Ware interactive in Europa, ha raccolto il successo di un libro non pubblicabile e le critiche di uno di Bruno Vespa.

Gameplay

Per finire la prova, hanno semplicemente fatto accadere tutti gli eventi di seguito, quindi la sorella non è mai sparita, perché già rapita nel sequel, il prequel è per farti smanettare per un mondo dai toni vivaci, nella speranza di cogliere da dove provenga la lava in una città: romana, ma in parallelo al medioevo, con centurioni, ma in mezzo a cavalieri, demoni ma incalcolabile numero di draghi, stregoni radunati nei pressi di un teletrasporto e teletrasporti in mezzo al nulla, ma con… con… orchi e serpenoidi (serpenti umanoidi) striscianti. All’inizio del gioco il giocatore sceglie il proprio avatar, chiarito questo si viene catapultati in un dove senza possibilità del viaggio rapido, a girovagare esattamente nella direzione più scomoda ed impervia, per avanzare dello 0.01% nella trama generale, della quale sembra non importare nemmeno alla sorella del protagonista. Il viaggio del protagonista verte sul ritrovamento di cubi, oggetti che sarebbero capaci di distruggere una città vagamente asiatica e contribuire allo sfacelo della società di T.W. Contorte ramificazioni di gilde, sono prototipo dell’autocompiacimento per avere recuperato un calice da un tumulo, impiegando ore soltanto a raggiungere l’indicatore nella mappa, volutamente piccolo, per poi scoprire essere uno degli Item presenti nella lista, accessibile dalla console. Il gioco è full immersion, tanti stanno ancora oggi dibattendo a che serva moddare, quando basta comprarsi Two Worlds, giocatori avrebbero ricostruito intere città non esistenti, programmando fintanto i fili d’erba; con la console dei comandi manca solo fare apparire un Naruto contro un obeso CJ, cosa peraltro possibile nelle espansioni. Il gioco si compone di svariate missioni, sovrapposte ad una generale, avente più buchi dei ponti di Genova e più bugs di un’enciclopedia di insetti; interamente in inglese; attenzione, taluni personaggi chiave, scompaiono dalla relativa località, rendendo di fatto il gioco infinito, con mappa infinita. Credo, spassionatamente, che il pubblico si ricordi solamente della schermata di inserimento dei codici, per sbloccare armi tipo alabarda con fastidioso luccichio o armature dalle statistiche in valori disumani, sovente masticata dal boss di turno. Boss, appositamente per confondere, contrassegnato come personaggio principale, in molti devono avere ucciso il vecchio sbagliato, per tutti questi anni, nella speranza di finire il gioco.

Leveling

I livelli sono user friendly solo usando codici, per tutti gli altri users, è cristallino opacizzato dall’abuso cromatico dei creatori e in via di cataratte; sappiamo tutti che solo noob comprano il gioco, credendo effettivamente essere solo un gioco. La caotica trama, rende il nemico più debole, introvabile e il nemico assoluto, clonato e sparso ovunque; il proseguire in questo mondo è guidato quanto leggere audiolibri in mutese, visto l’inglese e le chicche dei bugs, al giocatore non rimane che destrutturare/vincere/stravolgere il gioco, accedendo alla famosissima console. La difficoltà globale viene risolta dall’aspetto, mancante all’epoca in titoli come GTA; entrare e derubare di qualunque cosa, qualunque casa. Il gioco è preposto ad una età che possa andare oltre le convenzioni sociali e quelle dell’informatica, circa 18, ma calcolato il tempo per arrivare al 100% del completamento, divengono -16 per aiutare il videogiocatore in questa crociata. Se muori, rinasci nei pressi di altari, strutture proto-egizie, in un mondo che ospita tutte le razze fantasy: Orchi, draghi, cavalieri, stregoni e giapponesi al posto di elfi, (spoiler) faranno una brutta fine come nella realtà, per via di serpentoidi e delle azioni del protagonista.

Trama

Il flagello è tornato, ma a nessuno importa. Un misterioso ordine, dall’armatuta più figa dell’intero franchise, circuisce l’eroe, ma solo previo completamento quest relativa; una sorella di qualcuno viene rapita, perché unico personaggio donna, oltre la coppa C. Forze, malamente indicate come oscure, tramano per aprire la tomba del dio del fuoco, Aziraal, divinità capace di distruzione, (spoiler) che non sarebbe un dio, perché morto e sepolto in una tomba. A questo vadano aggiunte le infinite quest che ti portano da una parte all’altra, esattamente senza un reale perché, pare il protagonista unico in grado di usare i teletrasporti, probabilmente per evitare flame legali, vista l’assenza opzione viaggio rapido. Se il gioco è troppo lungo, come i tester, o giochi di scripts, o uccidi letteralmente chiunque ti si presenta, tranquillo, prima o poi rivedrai quella sorella, ma ti ricordo L’incesto già proibito nel medioevo fantasy, vedasi Oblivion per maggiori informazioni.